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Arte + Satira, a Modena arriva la mostra su Ad Reinhardt

Venerdì 9 marzo 2018 alle ore 18.00 la Galleria Civica di Modena (corso Canalgrande 103) inaugura Ad Reinhardt. Arte + Satira, la mostra curata da Daria Baldon dedicata al celebre artista americano Ad Reinhardt (New York, 1913-1967). L’esposizione, aperta gratuitamente al pubblico dal 10 marzo al 20 maggio 2018, è la prima organizzata sotto l’egida della nuova Fondazione ModenArti Visive.

Ad Reinhardt Untitled, 1943
 Pubblicato in PM (newspaper), 23 aprile, 1943
 Inchiostro, matita e tempera su carta montato su carta
 11.1 x 13.3 cm
 © 2015 Estate of Ad Reinhardt / Artists Rights Society (ARS) New York Courtesy of David Zwirner, New York/London/Hong Kong

Ad Reinhardt
Untitled, 1943

Pubblicato in PM (newspaper), 23 aprile, 1943

Inchiostro, matita e tempera su carta montato su carta

11.1 x 13.3 cm

© 2015 Estate of Ad Reinhardt / Artists Rights Society (ARS) New York
Courtesy of David Zwirner, New York/London/Hong Kong

Benché l’artista americano sia noto principalmente come pittore astratto, questa esposizione raccoglie più di 250 opere tra fumetti a sfondo politico e vignette satiriche selezionati dagli archivi dell’Estate of Ad Reinhardt di New York. I lavori su carta sono accompagnati da una proiezione di diapositive scattate dall’artista in 35mm e ora digitalizzate, nonché da un considerevole numero di diari di viaggio, schizzi e pamphlet. Conosciuto dal grande pubblico per i suoi black paintings, tele minimaliste, nere, realizzate negli anni Sessanta e venerate da un nutrito gruppo di artisti più giovani noti a livello internazionale – tra cui Sol LeWitt, Frank Stella, Robert Irwin, e Joseph Kosuth – l’eccezionale percorso di Reinhardt continua ancora oggi ad avere ampia risonanza. La pittrice sudafricana Marlene Dumas ha recentemente affermato: “Tutti coloro a cui interessa la differenza tra dipinti e immagini devono entrare in relazione con Ad Reinhardt. […] Chiunque trovi piacere nella critica d’arte e apprezzi l’ironia e lo humor […] non può che amare Ad Reinhardt”.

Ad Reinhardt  Untitled, 1942  Pubblicato in New Masses, 3 marzo 1942  Inchiostro e collage su carta 
 13.7 x 9.5 cm  © Estate of Ad Reinhardt / Artists Rights Society (ARS), New York  Courtesy David Zwirner, New York/London/Hong Kong

Ad Reinhardt
Untitled, 1942
Pubblicato in New Masses, 3 marzo 1942
Inchiostro e collage su carta 

13.7 x 9.5 cm
© Estate of Ad Reinhardt / Artists Rights Society (ARS), New York
Courtesy David Zwirner, New York/London/Hong Kong

Reinhardt sviluppò il proprio interesse verso la pittura e il fumetto da bambino, mettendo a frutto questi talenti in numerose pubblicazioni scolastiche e durante i lavori estivi dalle scuole superiori al college. Nel corso degli anni Trenta e Quaranta, durante e dopo i quattro anni passati a lavorare in qualità di pittore astratto per la Easel Division del Federal Art Project degli Stati Uniti, Reinhardt creò più di 3.000 vignette satiriche e illustrazioni per copertine che apparvero su numerose pubblicazioni americane. Si ricordano i periodici New Masses, The Student Advocate e The Fight Against War and Fascism; svariate riviste tra cui Glamour, Listen e Ice Cream Field; nonché annuari di baseball e The Races of Mankind, pamphlet anti-razzista che vendette più di un milione di copie. Più notoriamente, Reinhardt lavorò nello staff artistico della redazione del quotidiano PM a partire dal 1943, realizzando le caratteristiche vignette-collage che uniscono elementi disegnati a mano a ritagli da libri di seconda mano, una tecnica inusuale mai apparsa prima sui quotidiani.

Ad Reinhardt  Untitled, c. 1943-1947  Inchiostro, matita e tempera su carta 7.6 x 11.7 cm  © Estate of Ad Reinhardt / Artists Rights Society (ARS), New York  Courtesy David Zwirner, New York/London/Hong Kong

Ad Reinhardt
Untitled, c. 1943-1947
Inchiostro, matita e tempera su carta
7.6 x 11.7 cm
© Estate of Ad Reinhardt / Artists Rights Society (ARS), New York
Courtesy David Zwirner, New York/London/Hong Kong

Dopo aver studiato e insegnato Storia dell’Arte per gran parte della sua vita, nel 1958 l’artista dichiarò: “Non credo nell’originalità. Io credo nella Storia dell’Arte”. Tale dichiarazione è comprovata nella sua serie di vignette sull’arte ampiamente omaggiata e riproposta, intitolata How to Look. La celebre serie apparve a pagina intera nell’edizione domenicale di PM nel corso del 1946 e fu utilizzata dall’artista come piattaforma per difendere in modo adamantino lo sviluppo e la comprensione dell’arte astratta in America. Il fumetto presenta un approccio didattico nel quale Reinhardt ironizza sul ruolo dell’intrattenitore pronto a spiegare tutto e che non era diretto unicamente ai lettori ma anche ai colleghi artisti. Dopo essersi assicurato una cattedra al Brooklyn College nel 1947, Reinhardt pubblicò occasionalmente altre vignette sull’arte nei periodici ARTnews, trans/formation e Art d’aujourd’hui, dove espresse le sue taglienti osservazioni satiriche sul mondo dell’arte contemporanea del tempo.

Ad Reinhardt  Untitled, 1946  Pubblicato in PM, 31 gennaio 1946
 Inchiostro su carta
con matita su velina e nastro adesivo 6.7 x 10.5 cm
 © Estate of Ad Reinhardt / Artists Rights Society (ARS), New York  Courtesy David Zwirner, New York/London/Hong Kong

Ad Reinhardt
Untitled, 1946
Pubblicato in PM, 31 gennaio 1946

Inchiostro su carta
con matita su velina e nastro adesivo
6.7 x 10.5 cm

© Estate of Ad Reinhardt / Artists Rights Society (ARS), New York
Courtesy David Zwirner, New York/London/Hong Kong

Nel 1952 Reinhardt cominciò a girare il mondo in lungo e in largo. Nei suoi numerosi viaggi in Europa, Medio Oriente, Giappone e Asia Sudorientale scattò più di 12.000 fotografie a colori che furono presentate in occasione dei suoi leggendari “Non-Happenings”. Queste conferenze visive, presentazioni di diapositive simili a maratone, riordinavano geografie e periodi storici in stupefacenti e imprevedibili sequenze, trasformando la lezione di storia dell’arte in una parodia umoristica del diario di viaggio dell’artista. Numerose immagini provenienti da culture lontane trovano così corrispettivi e giocosi accostamenti: le natiche delle statue fanno il verso alle geometrie di un idrante urbano. Le loro composizioni formali richiedono allo spettatore grande attenzione, come i dipinti e gli scritti di Reinhardt incoraggiano una consapevolezza attiva mentre li si guarda e se ne fa esperienza. Lungo tutto il lavoro di Reinhardt, incluse le opere presentate in questa occasione, risulta evidente un’incredibile capacità di allargare la nozione corrente di quale sia il dominio estetico dell’arte, e di quale possa essere.

Orari: da mercoledì a venerdì 10.30-13.00; 16.00-19.00; sabato, domenica e festivi 10.30-19.00; lunedì e martedì chiuso

Informazioni: www.galleriacivicadimodena.it

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