Io Ti Salverò

CAMERA PSYCHO – Io Ti Salverò di Alfred Hitchcock: il cuore vede lontano…a volte

Brava (e bella) la Dott.ssa Constance Petersen in Io Ti Salverò, thriller psicoanalitico firmato Alfred Hitchcock, anno 1945. Bella (e brava ) l’indimenticabile Ingrid Bergman che dà vita al personaggio sullo schermo. Allucinato, forse perchè richiesto dal copione, il coprotagonista Gregory Peck nelle vesti del falso Dott. Edward. Titolo originale del film è Spelbound che significa incantato, ammaliato e che rende in maniera efficace l’innamoramento istantaneo dei due protagonisti.

Gregory Peck e Ingrid Bergman

Gregory Peck e Ingrid Bergman

Il romanzo da cui è tratto è The House of Dr. Edward (1927) di Francis Beeding, opera letteraria poco pregevole esaltata da Hitchcock nel suo primo film ispirato alla psicoanalisi (altri ne seguiranno: Psycho, Vertigo, Marnie…). La vicenda è certamente nota ai più, ma è interessante ripercorrerla cosi come è piacevole rivedere il film, a tanti anni di distanza dall’uscita, nel suo tranquillo, rilassante, perturbante, terrificante (!) bianco e nero, con le musiche di Miklòs Rozsa (Oscar miglior colonna sonora 1945) a scandire gli sguardi, a suggerire i sentimenti, a costruire emozionalmente tensione, dubbio, paura.

La vicenda inizia e si conclude a Villa Verde, clinica psichiatrica di lusso, dove si utilizza una nuova pionieristica tecnica psicoterapeutica: la psicoanalisi del Dott. Freud. A Villa Verde lavora la Dott.ssa Petersen (Ingrid Bergman), donna estremamente attraente, completamente dedita alla cura dei malati e alla ricerca scientifica. Il direttore della clinica Dott. Murchinson dopo tanti anni, deve essere sostituito perchè reduce da un pesante esaurimento nervoso. Prenderà il suo posto il Dott. Anthony Edward (Gregory Peck) autore di noti testi psicoanalitici tra i quali Il Complesso di Colpevolezza.

Io Ti Salverò 2

Nessuno dell’equipe medica lo conosce personalmente. Il nuovo direttore arriverà, lui e Constance si guarderanno negli occhi e resteranno ammaliati, perdutamente innamorati. Il Dott. Edward, che manifesterà alcuni sintomi preoccupanti come la fobia per le righe nere parallele su fondo bianco (rappresentano le tracce degli sci sulla neve nel luogo in cui è avvenuto il delitto), si rivelerà essere un medico, John Ballantine, già paziente del vero Dott.Edward, che si è sostituito a lui e che probabilmente lo ha ucciso. John soffre di una amnesia che, si scoprirà nel corso della storia, è legata ai sensi di colpa per aver provocato involontariamente da bambino la morte del fratello.

Ora, anche se non ricorda nulla, è convinto di aver ucciso il suo psicoterapeuta. Anche la polizia ne è convinta e così inizia una avvincente caccia all’uomo. Sarà la Dott.Petersen, che crede incondizionatamente nella sua innocenza, a salvarlo e, con l’aiuto del Dott.Blulov suo insegnante, e della psicoanalisi riuscirà a smascherare il vero colpevole: l’insospettabile Dott.Murchinson che non voleva lasciare il suo posto di direttore della clinica.

Io Ti Salverò 3

Anche se tutto il film è tessuto in una trama onirica nella quale si mischiano sogni e realtà, passato e presente la chiave di volta che permetterà di comprendere ciò che è realmente accaduto la troviamo in un sogno di Ballantine, inscenato con la collaborazione di un genio del surrealismo: Salvador Dalì. Nell’interpretazione ci si avvale della più ovvia simbologia freudiana, ma ciò che più colpisce e che resta nella mente dello spettatore sono gli occhi dipinti sui drappeggi. Tagliando con la forbice, cercando di eliminarli, si trovano altri occhi che accusano, che giudicano: il senso di colpa non si elimina se non risalendo a ciò che lo ha provocato e che si occulta nel nostro inconscio. Il cinema come occhio schermo, lo sguardo che spia sono tecniche care a Hitchcock.

Il tema dello sguardo dell’altro che soggettivizza l’oggetto è di particolare attualità nel mondo globalizzato e globalizzante dei social network. La rete come luogo di contaminazione tra pubblico e privato offre enormi opportunità di mostrarsi ed esporsi al giudizio dell’altro. Di conseguenza noi siamo o diventiamo ciò che gli altri pensano di noi guardando la nostra immagine sullo schermo del computer. Ma torniamo alla Dott.ssa Petersen che ha scoperto l’amore salvifico che non conosce ostacoli, al fascinoso Ballantine, ingiustamente accusato, che ha ritrovato la sua identità e sembra miracolosamente guarito, al colpevole che paga la sua pena sparandosi nella incredibile inquadratura della pistola che ruota a 180°.

Io Ti Salverò 4

Il mistero è stato svelato, giustizia è stata fatta, non sappiamo se Freud, morto sei anni prima della produzione del film, avrebbe approvato, noi non possiamo che continuare ad approvare il grande incommensurabile maestro del thriller che è stato Alfred Hitchcock.

Claudia Sacchi