Roma e Cinecittà. (Alta)Roma e la moda. Fino a qualche anno fa se si pensava alla capitale italiana sotto gli occhi del cinema e dell’Alta Moda, tutto sembrava ormai un sogno svanito, in bianco e nero, dove gli unici protagonisti erano ancora i registi che hanno scritto la storia del cinema italiano – pensiamo a Fellini, Rossellini, Luchino Visconti – o ai grandi stilisti che a mano a mano hanno lasciato la città per rifugiarsi nelle passerelle parigine. Uno di questi, proprio Valentino.
Negli ultimi tempi, forse, abbiamo un po’ risentito di questa nostalgia, che va al di là della Dolce Vita. E così si è iniziato a riscrivere il presente: non come mero ricordo del passato ma con il forte intento di far risorgere Roma sia come capitale del Cinema sia della Moda, quindi della Cultura. Un luogo dove moda e cinema possano essere viste come l’una lo specchio dell’altro: la sfilata come manifesto teatrale di un concept ben definito e il cinema come quel sogno che gli spettatori vivono visivamente. Emozione e stupore, forse è questo il fil rouge.
Il primo passo è stato fatto con il ritorno di AltaRoma: non come collezione haute couture negli ultimi anni, ma puntando per lo più sui nuovi talenti (#TalentStory), trascinati da qualche vecchia conoscenza. Grande ritorno proprio la più romana delle maison, Valentino che, per una volta, “tradisce” Parigi tornando alle origini e sfilando nella storica sede di Piazza Mignanelli. Un fashion show ma anche una “mostra diffusa”, ideata dai Direttori Creativi Maria Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccioli, assieme allo storico dell’arte Filippo Cosmelli: un appuntamento sotto il nome di Mirabilia Romae. Un nome… un programma.
Se parliamo di Roma come set cinematografico, negli ultimi anni il nome Cinecittà è forse passato in secondo piano. È la Città la vera scenografia, sfruttando quell’architettura che è vera mostra en plein air, con i suoi locali storici e i suoi “romani de Roma”. Oltre della monumentale Grande Bellezza di Paolo Sorrentino, la capitale è stata lo sfondo di Mangia, Prega e Ama di Ryan Murphy, della commedia To Rome With Love del neo ottantenne Woody Allen, oppure della recentissima (in uscita a febbraio) pellicola caricaturale del fashion system Zoolander 2 di e con il neo cinquantenne Ben Stiller. Non sarà un caso che la stessa coppia di modelli belli in modo assurdo ha sfilato per Valentino folgorando con il loro iconico sguardo?
A suggellare questo ritorno di Roma, l’ultima sfilata di maison Chanel a Cinecittà, per presentare (o inscenare) la collezione Métiers d’Art. Karl Lagerfeld ha voluto che sogno e fantasia trionfassero oltre l’immaginazione. Ed è proprio lì, in questa atmosfera, che si incontra il mondo del Cinema con quello della Moda. La magia. E quello che si è ricreato per questa sfilata è un film d’amore dedicato a Parigi.
Il cielo illuminato di blu, le colonne, i templi, le strade lastricate. Ma anche la frutteria, il caffè, il fiorista (cioè la Roma del quotidiano) e la metropolitana (Paris-Rome) da cui arrivano le cinquantadue modelle e nove modelli, protagonisti di un film reale ambientato in un’opaca Parigi anni ’20. Un mese e mezzo di lavori per definire la scenografia al Teatro 5 (Cinque come Chanel N°5 ma anche lo studio dove Federico Fellini girò La Dolce Vita e Otto e ½).
Co-protagoniste le attrici in front row: Geraldine Chaplin, Rooney Mara e Kristen Stewart, quest’ultima che ha raccolto il testimone di Keira Knightley che nel 2013 aveva interpretato una giovane Coco Chanel in One Upon a Time. Ora, infatti, è proprio lei il volto della campagna pubblicitaria di Chanel, nonché protagonista dell’ultimo corto della maison francese.
Ancora una volta il film come potente mezzo di comunicazione per far arrivare la magia e il sogno dell’universo moda.
Selene Oliva