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Ferzan Okpetek, Le Fate Ignoranti diventano serie, 20 anni dopo è un’Italia ‘diversa’?

Dal 13 aprile, in esclusiva sulla piattaforma digitale Disney+ arriva Le Fate Ignoranti, la nuova serie originale italiana del regista Ferzan Ozpetek, un romantic drama in otto episodi ispirato all’omonimo film campione d’incassi e fenomeno culturale da lui diretto nel 2001. La serie vede tra i protagonisti: Cristiana Capotondi, Eduardo Scarpetta, Luca Argentero, Serra Yilmaz, Ambra Angiolini, Anna Ferzetti, Paola Minaccioni, Burak Deniz, Carla Signoris, Filippo Scicchitano, Edoardo Purgatori, Edoardo Siravo, Lilith Primavera, Samuel Garofalo, Maria Teresa Baluyot, Patrizia Loreti, Giulia Greco e Mimma Lovoi.

La serie

Antonia (Cristiana Capotondi) è una donna borghese molto innamorata di suo marito Massimo (Luca Argentero). Quando lui rimane ucciso in un incidente, lei sconvolta dal lutto all’inizio si richiude in sé stessa poi però scopre che suo marito aveva un’amante. Si mette così sulle tracce della vita segreta di Massimo e scopre che aveva una felice relazione parallela non con una donna ma con un giovane uomo, Michele (Eduardo Scarpetta), anche lui sconvolto dall’identico lutto. All’inizio tra i due c’è un vero e proprio scontro, poi però piano piano, iniziano a cercarsi quasi per scoprire nell’altro le tracce e i ricordi del loro amore perduto. Michele vive in un attico con un grande terrazzo, dove, in piena estate, organizza molti pranzi e cene con un gruppo di eccentrici amici, che hanno libero accesso in quella casa a qualsiasi ora del giorno e della notte. Una famiglia allargata, accogliente e inclusiva composta da: Serra (Serra Ylmaz), Luisella (Paola Minaccioni), Annamaria (Ambra Angiolini), Luciano (Filippo Scicchitano), Riccardo (Edoardo Purgatori), Vera (Lilith Primavera), Valter (Edoardo Siravo) e Sandro (Samuel Garofalo).

Le Fate Ignoranti 1

Antonia conosce anche loro e scopre che per suo marito erano diventati, appunto, come una seconda famiglia. E sono completamente diversi dalle persone che lei è abituata a frequentare, tipo sua madre Veronica (Carla Signoris), vedova di un Generale, simpaticamente invadente ma conformista. Grazie a tutti loro Antonia comincia a cambiare il proprio modo di vedere la vita, mentre tra lei e Michele nasce una sorta di attrazione amorosa, perché lui scopre che quello che amava di Massimo erano soprattutto delle qualità proprie di Antonia e lei scopre che Michele ha una sensibilità e una tenerezza che la seducono. Ognuno di loro cerca nell’altro quello che resta di Massimo, ma finiscono per ritrovare loro stessi. E questo li spaventa. Antonia travolta da una nuova scoperta decide di partire per Istanbul con Asaf (Burak Deniz), il nipote di Serra, fotografo giramondo, bello e invaghito di lei. Il viaggio le servirà per capire a che punto è arrivata nell’elaborazione del suo lutto, ma è pronta per innamorarsi ancora? E Michele, è pronto anche lui a cambiare?

Le Fate Ignoranti 2

Ferzan Ozpetek racconta…

“Trarre una Serie dal film Le Fate Ignoranti mi ha permesso di approfondire le storie di tutti quei personaggi che animano la casa di Michele, che nel film erano appena tratteggiati. Ne abbiamo eliminato qualcuno e ne abbiamo inseriti alcuni completamente nuovi rispetto al film, come ad esempio la coppia formata da Annamaria e Roberta. Il Soggetto principale della Serie è lo stesso del Film, ma con delle differenze. Innanzitutto, il film era tutto raccontato dal punto di vista di Antonia e lo spettatore scopriva insieme a lei un mondo nuovo, trasgressivo ma accogliente e non giudicante che la apriva al superamento del lutto e al cambiamento. Nella Serie invece i punti di vista sono molteplici, tutti i personaggi partono insieme. Nel 2001 c’era un desiderio di apertura, di voglia di cambiare punti di vista, di sperimentare nuove conoscenze e la nostra storia si collocava perfettamente in quel clima. Ora la stessa storia, venti anni dopo, si ritrova collocata in un momento molto diverso, di ripiegamento in se stessi e chiusura verso l’altro da sé. Il mondo delle Fate ignoranti che allora sembrava un allegro invito alla diversità e alla novità ora invece è una zattera in difesa, pronta a resistere ai nuovi venti di restaurazione che soffiano, più o meno espliciti, nel mondo“.

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