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François Ozon traveste Romain Duris in La Nuova Amica

Dopo lo splendido Giovane e Bella, arriva giovedì 19 marzo al cinema La Nuova Amica di François Ozon con protagonisti Romain Duris, Anaïs Demoustier e Raphaël Personnaz. Liberamente ispirato a The New Girlfriend di Ruth Rendell, in questo film Ozon indaga le misteriose logiche dell’attrazione giocando su inconfessabili segreti e doppie identità nascoste, con colpi di scena sempre in agguato.


Claire (Anaïs Demoustier), profondamente scossa dalla morte della migliore amica, con la quale aveva instaurato un’inscindibile relazione empatica, si riapre alla gioia di vivere dopo una scoperta sorprendente e intrigante sul marito della defunta (Romain Duris). Ma in un vortice di segreti, pulsioni inaspettate e doppie identità nascoste, la situazione comincia a sfuggirle di mano.

Vi riproponiamo di seguito un estratto dell’intervista rilasciata dal regista François Ozon.

Come è nata l’idea di Una Nuova Amica?

Il film è il libero adattamento di un breve racconto di quindici pagine di Ruth Rendell, molto simile sia nel tono sia nello spirito alla serie televisiva Alfred Hitchcock Presenta. Nella serie, una donna scopre che il marito dell’amica ama travestirsi segretamente da donna. I due diventano amici, ma quando lui le dichiara il suo amore e prova a fare sesso con lei, la donna lo uccide. Lessi la storia circa 20 anni fa, ai tempi di Summer Dress, e scrissi un fedele adattamento per un corto, ma non avendo trovato né i finanziamenti né il cast giusto, abbandonai il progetto.

Anaïs Demoustier

Anaïs Demoustier

Quindi ha affrontato il tema del travestitismo.

Questa storia negli anni è rimasta con me, anzi a dire il vero mi ha perseguitato. Mi resi conto che nella maggior parte dei film che amavo e che trattavano di travestitismo, i personaggi si travestono non per un desiderio personale, ma a causa di costrizioni esterne: dei musicisti che si travestono da donne per raggirare la mafia in A Qualcuno Piace Caldo, un attore disoccupato che per ottenere un ruolo si trasforma in un’attrice in Tootsie, un’altra attrice in rovina che diviene attore in Victor Victoria. Queste circostanze esterne hanno permesso al pubblico di identificarsi con i personaggi e di godere del travestitismo senza sensi di colpa o disagio. Billy Wilder è un grande riferimento se si vuole trattare questo soggetto. Ma nella mia storia, il personaggio ha un radicato desiderio di travestirsi ancor prima di farlo effettivamente.

È qui che s’inserisce l’idea del lutto, per aiutare il pubblico a comprendere e a identificarsi con David-Virginia?

Sì, la morte e il conseguente lutto, che non erano presenti nel racconto breve, permettono al pubblico e a Claire di capire il comportamento di David prima di accettarlo. Questa è l’idea chiave dietro la scena con il flashback di David che, per confortare e dar da mangiare alla sua bambina, indossa la camicia della moglie defunta e il suo profumo. L’idea mi è venuta da una conversazione con Chantal Poupaud, regista di Crossdresser, un documentario sui transessuali, molto interessante perché esplora i rituali giornalieri della trasformazione; la depilazione, il trucco, nascondere la barba ecc. Chantal ha molta familiarità con questo contesto, quindi le ho chiesto di parlarmi di alcuni dei travestiti che aveva conosciuto. Mi raccontò di uno di loro che aveva la moglie molto malata. La donna sapeva che stava per morire e aveva quindi deciso di sparire dalla vita del marito. Per farla rivivere, lui ha sentito il desiderio di indossare i suoi vestiti e ha così cominciato a travestirsi regolarmente. Sono rimasto affascinato da questa storia e l’ho trovata commovente. Finalmente avevo trovato la chiave per adattare e scrivere la mia storia.

Romain Duris

Romain Duris

Questo macabro punto di partenza è presto superato. La defunta Laura è gradualmente sostituita dalla forza liberatoria rappresentata da Virginia.

L’inizio del film, che delinea la vita e la morte di Laura, è piuttosto drammatico, ma poco alla volta, man mano che la nuova amicizia prende forma, tornano la gioia, la leggerezza e il piacere, facendo shopping, vedendo un film o andando in un locale notturno. I due personaggi traggono beneficio dalla reciproca compagnia, si consolano. Il film ritorna verso la vita. David-Virginia non è mai stato così felice e Claire è in piena rifioritura. A un certo punto ho scritto una dichiarazione d’intenti che era leggermente ironica: “Il mio obiettivo è che tutti gli uomini corrano fuori dal cinema e vadano a comprare calze di nylon, trucco e vestiti, non per le mogli, ma per loro stessi!” I produttori avevano paura che questo avrebbe abbassato gli incassi. Ma il mio obiettivo era in realtà quello di far scoprire agli uomini il mondo del travestitismo in maniera gentile, con humour e delicatezza. Con l’idea che non avremmo mai preso in giro i personaggi, ma li avremmo accompagnati nel loro viaggio, sempre identificandoci con loro in maniera empatica.

Giusto. Non ridiamo mai di David-Virginia, ridiamo perché il piacere che trae dal travestirsi è comunicativo, soprattutto nella scena dello shopping.

Lo humour scaturisce dal piacere che il personaggio prova. Siamo al suo livello e il suo livello è innocente. Il desiderio di David è inequivocabile. A metà del film ha trovato e accettato la sua identità: vuole essere Virginia. È lui che chiede a Claire di dire la verità a Gilles e di smettere di mentire a se stessa. Claire è più scossa dalla situazione. È piena di domande e dubbi. Fa un passo avanti e uno indietro. Ironicamente, è lei il personaggio più tormentato e nevrotico. Inizialmente è sconvolta e definisce David malato, pervertito. Poi intraprende un vero viaggio di scoperta, arrivando alla fine ad accettare totalmente il desiderio di David e, al contempo, il suo stesso desiderio per Virginia.

Raphaël Personnaz

Raphaël Personnaz

All’inizio del film ripercorri 20 anni di amicizia in una serie di splendidi salti narrativi visivi.

Questo era importante per poter stabilire un’identificazione con i personaggi. Nel copione avevo scritto una parte di narrazione con voce fuori campo, ma il giorno in cui abbiamo girato ho cercato di dire quanto più potevo su quella premessa alla storia in maniera visiva e quando siamo arrivati al montaggio la narrazione non era più necessaria. Ponendo l’attenzione sugli stadi principali della vita, come infanzia, amicizia, matrimonio, nascita di un figlio, malattia e morte, dovevamo evitare di diventare melensi. Dovevo trovare la giusta distanza per creare l’emozione.

Come in molti tuoi film, i personaggi qui si rispecchiano. Il desiderio di Claire nasce mentre osserva il desiderio di David-Virginia.

Il nostro desiderio è spesso una risposta a quello di qualcun altro, ci nutriamo di esso per scoprire chi siamo. Nel mio film See the Sea, la relazione a specchio finisce male: una delle due donne si lascia uccidere dall’altra, che ha usurpato la sua identità. In questo film i desideri dei personaggi si nutrono a vicenda, a causa della morte di Laura. L’assenza di Laura crea un vuoto in cui Claire e Virginia si troveranno a vicenda.

Claire e David-Virginia

Claire e David-Virginia

Come nei melodrammi di Douglas Sirk, il tuo film si basa sull’accettazione gli altri con le loro differenze.

Sì, il travestitismo non è il soggetto del film, ma un modo per parlare di differenze e pregiudizi. Questi temi sono più interiorizzati rispetto a Sirk, perché i tempi e la società sono cambiati: i suoceri di David, pur essendo di classe cattolica medio-alta, sono piuttosto tolleranti, l’importante è che tutto sia ben nascosto! Il punto principale è vedere come ogni personaggio accetta la peculiarità dell’altro e trova la propria identità al di là del genere, al di là del maschile o femminile. Alla fine del copione originale, Claire cita ironicamente la famosa affermazione di Simone de Beauvoir, “Non si nasce donna, si diventa”. Inoltre, volevo davvero accogliere il melodramma, portare la storia d’amore quanto più avanti possibile pur mantenendo la suspense emotiva della storia di Ruth Rendell, le telefonate segrete, l’incontro in garage ecc. E comunque nel film la suspense non viene dal mondo esterno, ma dall’interazione tra i personaggi. Quando si renderanno conto di essere attratti l’uno dall’altro e quando smetteranno di mentire sui loro sentimenti? Claire e Virginia non vogliono ammettere di essere innamorati perché sono bloccati dalle limitazioni sociali e famigliari, ma il loro desiderio alla fine è più forte.

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