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Il Crimine Non Va in Pensione, la commedia corale di Fabio Fulco

Fabio Fulco fa il suo esordio come regista con il lungometraggio Il Crimine Non Va in Pensione, una commedia corale all’italiana – da oggi in sala – che tocca temi sociali importanti. Vincitrice del Festival di Sorrento nel 2016, la pellicola è interpretata dallo stesso Fulco e da: Stefania Sandrelli, Ivano Marescotti, Gianfranco D’Angelo, Franco Nero, Orso Maria Guerrini, Maurizio Mattioli, Salvatore Misticone, Giacomo Piperno, Rosaria D’Urso, Silvana Bosi e Gisella Sofio.

Le giornate scorrono tranquille nel centro anziani “La Serenissima”. Chi gioca a carte, chi a bocce, chi a sudoku, chi si diletta a fare cruciverba. La placida atmosfera di un giorno come tanti altri viene però sconvolta dal ricovero in ospedale di Edda (Silvana Bosi), una signora di circa 73 anni, curata e distinta, anche lei ospite del centro, che ha accusato un malore causato dal forte stress per aver perso i suoi risparmi scommettendo illegalmente. La donna era preoccupata per i problemi economici della figlia e aveva tentato disperatamente di aiutarla con una bella vincita. Quando i compagni del centro vengono a conoscenza delle sue difficoltà, decidono maldestramente di rapinare il Bingo Avana, un luogo dove trascorrono abitualmente alcune ore per spezzare la monotonia della vita quotidiana.

Comandati dall’ex generale di brigata Alfio (Orso Maria Guerrini) ed aiutati dal portantino napoletano Sasà (Fabio Fulco), la simpatica banda è formata da: Donato (Salvatore Misticone), un elegante ottantenne gay, ex autista di star cinematografiche, Romeo (Giacomo Piperno), ex stornellatore romano, single incallito e latin lover per vocazione, Ersilia (Gisella Sofio), la più avanti nell’età ma vispa e calcolatrice, che gira sempre con una fiaschetta di cognac nella borsetta, bevendo di nascosto, Michele (Ivano Marescotti) e Maria (Stefania Sandrelli), una coppia bolognese amante del liscio, e Teresa (Rosaria D’Urso), zia di Sasà.

Orso Maria Guerrini

Orso Maria Guerrini

Lo sgangherato gruppetto di giorno va a lezione da “Barabba” (Maurizio Mattioli), un ex scassinatore che vive in uno sfasciacarrozze, e di notte fa sopralluoghi notturni, aiutato da Ernesto, custode del bingo nonché amico di Edda. Tutto sembra procedere a gonfie vele fino al giorno in cui Michele e Romeo hanno un forte ed inaspettato litigio. Romeo accusa un affaticamento al cuore e viene portato subito in ospedale. Senza di lui il piano sembra compromesso e quella atmosfera di gioia e vitalità di colpo svanisce. Sono tornati tutti gli anziani di sempre e solo il buon Romeo, scappato dall’ospedale, riuscirà a riaccendere l’entusiasmo dei suoi amici.

Nonostante alcuni imprevisti, il piano sembra di nuovo filare liscio almeno fino a alla sera del colpo, quando i poveri anziani scoprono che di guardia al caveau non c’è il loro complice Ernesto ma un altro addetto. L’intera operazione salta ma ancora non tutto è perduto. Quando stanno per ritirarsi, ecco che vedono Edda, uscita a loro insaputa dall’ospedale, esultare per aver vinto un ricchissimo montepremi. Tutto è bene quel che finisce bene. I simpatici anziani si godono una meritata vacanza su una splendida nave da crociera, offerta ovviamente dalla loro amica neo milionaria.

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Mi sono innamorato dell’idea del film per più di un motivo ma forse quello più importante è che la storia tratta di riscatto sociale – spiega Fabio Fulco ecco, per me questo film è un grido di speranza, di amore e ancora di giustizia, un atto di fede all’animo umano che trascende l’età anagrafica”. Tutto è magia nel film: “ed è questa magia che crea un mondo dove ogni cosa sembra possibile; un mondo che vale la pena mostrare: gli anziani chiusi nelle case di riposo, dimenticati e indifesi, si fanno giustizia da soli e tornano ad essere più vivi che mai”.

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