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In prima tv Dietro l’Altare, l’inchiesta sui preti pedofili di John Dickie

Gli abusi dei preti pedofili sono una delle pagine più buie della storia della Chiesa. Al di là delle dichiarazioni di tolleranza zero, cosa sta realmente facendo la Chiesa di papa Francesco per estirpare questi abusi? Dopo il recente scandalo dei bambini del coro di Ratisbona, oggi il dibattito sulle vicende di pedofilia all’interno della Chiesa è al suo culmine, arrivando a toccare anche alti prelati, come il cardinale George Pell, processato in Australia dal 26 luglio (finora il più alto rappresentante del Vaticano mai coinvolto in un’inchiesta di abusi sessuali su minori); mentre aumentano le richieste di fare chiarezza sul tema, un contributo importante viene dato da Dietro l’Altare (Behind the Altar), il documentario costruito su un lavoro di investigazione internazionale realizzato dallo storico britannico John Dickie e trasmesso stasera, in prima tv mondiale, su laF (Sky 139), alle ore 21.10.

A rendere particolarmente preziosa l’inchiesta, le numerose e illustri testimonianze di vittime, esperti e religiosiMarie Collins (ex membro della Pontificia Commissione per la tutela dei Minori e a sua volta vittima), Lucetta Scaraffia (L’Osservatore Romano), Isabelle De Gaulmyn (La Croix), Marci A. Hamilton (autrice del libro “Justice Denied”), Padre Hans Zollner (membro della Pontificia Commissione per la tutela dei Minori), un ex prete “carnefice” e uno psicologo esperto nella riabilitazione dei pedofili.

Quando papa Francesco è stato eletto pontefice, nel marzo 2013, la Chiesa cattolica vacillava tra le dimissioni di Benedetto XVI e una serie di scandali che ne avevano messo in crisi la credibilità a livello internazionale. Ma Francesco, presentandosi con un’immagine diversa da quella dei predecessori, è stato in grado di rinnovare la fiducia nei confronti del clero, proponendo di muovere un cambiamento e una riforma in cui il mondo ha subito creduto.

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John Dickie in Behind The Altar tuttavia, analizzando non tanto le parole e le promesse del papa, quanto le azioni del governo vaticano, fa emergere il fallimento del tentativo di sistemare l’abuso perpetrato dai preti pedofili sui bambini, nonostante una promessa di “tolleranza zero”.

Solo dal 2000 più di 150 preti italiani sono stati messi di fronte alla giustizia con accuse di abusi su minori, ma ancora i vescovi rifiutano di riconoscere le responsabilità, di compensare i danni incalcolabili recati alle vittime e collaborare con le autorità civili. Preti in fuga dalle accuse di pedofilia continuano a trovare rifugio nelle strutture religiose dei paesi più poveri, dove si trovano nuovamente a contatto con bambini e senza essere mai stati perseguiti, mentre chi è stato abusato porta con sé un trauma psicologico devastante e irreversibile, non di rado causa di tossicodipendenze, suicidi e violenze.

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Abbiamo un bisogno disperato di credere in papa Francesco. Il papa trasuda sincerità. È senz’altro un uomo buono. Quindi mettere in discussione le sue parole e misurare il loro divario con la realtà è stato più che uno sforzo intellettuale: uno sforzo emotivo, ancora più doloroso se l’argomento è quello degli abusi sui minori. Sarebbe troppo facile guardare da un’altra parte. Ma la verità, che abbiamo ricostruito in “Dietro l’Altare”, è che questo divario esiste e che l’allarmante problema degli abusi per la Chiesa Cattolica è ancora vasto e lontano da una soluzione”.

John Dickie

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