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Interruption di Yorgos Zois, la strage del Dubrovka per riflettere sul ruolo dell’Arte

Presentato in concorso nella sezione Orizzonti alla 72° Mostra del Cinema di Venezia del 2015, martedì 24 aprile arriva al cinema Interruption, il film diretto da Yorgos Zois che prende spunto da una strage tristemente nota, quella avvenuta nel teatro Dubrovka a Mosca nel 2002 (i cui esiti tragici sono ancora oggi avvolti nel mistero).


Il film

Un adattamento teatrale postmoderno di una tragedia greca classica – l’Orestea di Eschilo – si svolge in prestigioso teatro di Atene. Come ogni sera, il pubblico prende posto e la rappresentazione può cominciare. All’improvviso, le luci si accendono. Un gruppo di giovani vestiti di nero sale sul palco. Si intravede, tra loro, una pistola. “Ci scusiamo per l’interruzione”, dice uno di loro, invitando il pubblico dalla platea a raggiungerli sul palco, invitandoli quindi a partecipare. La rappresentazione riprende, eppure qualcosa è cambiato: vanno in scena gli stessi personaggi, ma è il pubblico che comincia a sentirsi diverso.

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Una riflessione sull’arte

Interruption propone allo spettatore una profonda riflessione sul ruolo dell’arte nella contemporaneità, sulle potenzialità del cinema e sulla sua capacità di fondersi con la vita dello spettatore. Oscuro e misterioso come un noir, è un film che sa avvolgere e scuotere, anche per il modo in cui rielabora la cronaca e la storia greca recente.

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Finzione e realtà

A proposito del rapporto fra finzione e realtà in Interruption, il regista Yorgos Zois ha dichiarato: «la parola “teatro” deriva da “Theatron”, che sta a significare il luogo in cui vediamo. Interruption è un film sull’Atto del Vedere. Il 23 ottobre 2002, cinquanta ceceni armati presero in ostaggio 850 spettatori nel Teatro Dubrovka di Mosca. Durante i primi minuti di questa occupazione, il pubblico, affascinato dall’ambivalenza del momento, pensò di avere davanti degli attori e che tutto facesse parte della rappresentazione a cui stavano assistendo. In momenti così cruciali, finzione e realtà, verità e bugie, logica e assurdo si fondono. Il film nasce dalla suggestione di questi primi minuti di ambiguità».

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