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Javier Bardem è Escobar, il fascino del male tra uomo e mostro

Basato su Loving Pablo, Hating Escobar, il best seller di Virginia Vallejo, giovedì 19 aprile esce al cinema Escobar – Il Fascino Del Male, il film diretto da Fernando Léon de Aranoa ed interpretato da Javier Bardem nel ruolo dell’omonimo protagonista, e Penélope Cruz che interpreta la Vallejo, giornalista sentimentalmente legata a Escobar.


Il film

La vita di Pablo Escobar (Javier Bardem) dall’ascesa criminale all’inizio degli anni Ottanta fino alla morte nel 1993, passando per gli anni del narcoterrorismo, della lotta contro la possibile estradizione negli USA e del rapporto con la giornalista Virginia Vallejo (Penélope Cruz), colei che, manipolando le parole per attirare l’attenzione, gli insegnò come parlare in pubblico e ottenere consenso. Colei che, dopo essere stata a lungo la sua amante, decise di collaborare con la giustizia favorendo la sua cattura.

Pablo Escobar

Pablo Escobar è famoso per aver cambiato la storia del crimine negli ultimi decenni del XX secolo. Il criminale più ricco della storia, aveva un patrimonio netto stimato di 30 miliardi di dollari nei primi anni ’90 – equivalenti a più di 55 miliardi di dollari oggi – che lo ha reso uno degli uomini più ricchi del mondo durante il suo regno di “Re della cocaina“. Il carisma e la contagiosa popolarità di Escobar lo hanno spinto verso una breve carriera politica nel suo paese natale, la Colombia, e il suo Cartello ha fornito circa l’80% della cocaina di contrabbando negli Stati Uniti nel pieno della sua carriera, facendogli guadagnare oltre 21,9 miliardi di dollari all’anno. Il regno di Escobar ha causato alla Colombia due decenni turbolenti, con Escobar che è diventato uno dei fuggitivi più ricercati al mondo. Da semplice figlio di contadini, a un certo punto è diventato la settima persona più ricca del pianeta. Il suo approccio spietato al traffico di droga ha portato alla morte di 3.000 persone.

Pablo e Virginia

Pablo e Virginia

Uno sguardo nuovo

Escobar – Il Fascino del Male inizia quando Pablo Escobar è già un uomo d’affari affermato –  racconta Javier Bardem –  ma la gente non aveva ancora capito il modo in cui stesse facendo i soldi. Incontra Virginia, e grazie alla loro relazione e al lavoro di lei, diventa presto un potente personaggio pubblico. I colombiani non navigano in buone acque, e così lui ottiene il loro sostegno facilmente. Vuole governare il paese. Vuole cambiare le cose, e alcuni di questi cambiamenti sono positivi – ma c’è sempre un secondo fine. C’è sempre qualcosa di egoista dietro a quelle azioni, e la gente non se ne rende conto fino a quando non è troppo tardi. È qui che inizia il film, quando le persone che lo circondano si rendono conto di che tipo di persona sia diventato”.

Il nostro approccio alla storia di Escobar è unico – afferma il regista León de Aranoaho letto molte storie, molte notizie su quel tempo. Virginia era molto vicina a Escobar, aveva un accesso privilegiato alla sua mente, al suo modo di pensare e di comportarsi. Penso che in Virginia Pablo avesse trovato una confidente, una persona molto fidata, qualcuno con cui poter parlare delle sue idee e intenzioni più intime, il che la rende un personaggio unico e dà alla nostra storia una nuova prospettiva”.

Javier Bardem

Javier Bardem

Pablo e Virginia

Il più famoso narcotrafficante della storia e una prolifica giornalista di attualità, che alla fine diventa una testimone della corruzione politica del paese, formano una coppia inaspettata – una complicata storia d’amore piena di contraddizioni. Javier Bardem spiega: “i nostri ritratti di Pablo e Virginia sono molto umani e poco stereotipati, non nascondiamo il loro lato mostruoso. Cerchiamo di capire le motivazioni dietro le azioni di Pablo e il perché Virginia lo abbia sostenuto all’inizio, e penso che le dinamiche della loro relazione e i diversi aspetti del loro amore, siano cose alle quali le persone oggi possano relazionarsi”.

Questo film è visto con gli occhi di Virginia, gli occhi di chi ha amato Pablo in quanto essere umano: “il film parla di cosa succede quando le persone attorno a lui alla fine scoprono che tipo di persona è veramente Pablo – continua Bardemciò che distingue questa storia dalle altre storie su Pablo Escobar è proprio il rapporto con Virginia Vallejo, la giornalista che era la sua amante, di come la loro unione diventi più che fisica, intellettuale“. Il fascino del Male per l’attore può coinvolgere tutti: “siamo tutti umani, eppure tutti noi abbiamo il potenziale per diventare mostri come Escobar. Il film esplora le relazioni che Pablo Escobar ha avuto nella sua vita, cosa che lo umanizza agli occhi del pubblico. Ci sono incredibili momenti di azione ma questa storia parla soprattutto di relazioni: amore, odio, avidità, ambizione, dolore e gioia”.

Pénelope Cruz

Pénelope Cruz

I temi del film

Uno dei temi su cui abbiamo lavorato è il significato della parola abbastanza – osserva Bardemc’è un limite al voler raggiungere un certo livello? Al voler avere sempre di più, voler essere migliori, più grandi, più forti? Cosa scaturisce nella mente di una persona quando non ne ha mai abbastanza? Niente era mai abbastanza per Pablo. Escobar voleva sempre di più, e aveva tutte le risorse e gli strumenti per diventare più forte, più potente. E questo può portare a distruggere la mente di una persona”.

L’attore spiega che il film esplora anche la paura: “Paura: come lui mette le persone in ginocchio, persone incapaci di dire la verità a qualcuno come Pablo. E questo è il motivo per cui questa storia è riconoscibile, perché siamo tutti controllati e manipolati e lottiamo quotidianamente per affrontare questa situazione. Per questo Escobar ottiene ancora più potere, proprio dalla paura che gli altri provano per lui”. Una paura che nasce dalla violenza, come sottolinea Pénelope Cruz: “quando tratti un argomento come questo, ne sei anche responsabile. Questa non è una celebrazione di Escobar, non è un film che rende affascinante quel mondo. Volevo che quel dolore fosse reale. Doveva esserci della verità”.

Pablo Escobar

Pablo Escobar

Il bene e il male

Era la dualità, la capacità di quella persona di poter essere sia peccatore sia salvatore, che ha affascinato maggiormente Javier Bardem: “volevo esplorare il concetto di bene e male che coesistono nello stesso corpo, quell’equilibrio tra mostro e persona, e fino a che punto l’avidità può spingerti. E come Escobar fosse capace di così tanta malvagità, pur allo stesso tempo essendo molto amorevole verso la sua famiglia, i suoi amici e la sua gente”.

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