In occasione del 59° anniversario (22 novembre 1963) dell’uccisione a Dallas del trentacinquesimo presidente americano John Fitzerald Kennedy, da giovedì 17 novembre arriva in home video – distribuito da Plaion Pictures e I Wonder – JFK Revisited: Through the Looking Glass, il nuovo documentario diretto nel 2021 da Oliver Stone che – a distanza di 30 anni dal suo film JFK – Un Caso Ancora Aperto – esamina e approfondisce i documenti recentemente desecretati sull’assassinio a Dallas nel 1963, uno dei misteri più controversi del ’900.
Il documentario
Gli argomenti trattati in JFK Revisited: Through the Looking Glass includono la prima formazione della visione del mondo della politica estera del presidente Kennedy, dai suoi viaggi in Vietnam come senatore (dove vide in prima persona i francesi perdere la loro guerra coloniale), il suo sostegno alle democrazie nascenti in Africa e le sue convinzioni anticoloniali che lo misero in opposizione all’amministrazione Eisenhower, la CIA, e il Pentagono. Agli spettatori viene anche dato uno sguardo dietro le quinte delle azioni post-assassinio e dei sospetti iniziali del fratello di Kennedy, Robert, così come le sue opinioni sull’indagine ufficiale della Commissione Warren. Inoltre, le prove forensi e balistiche dell’assassinio sono esplorate in modo più dettagliato. Con le voci narranti di Whoopi Goldberg e Donald Sutherland (sottotitolati nella versione italiana), e con un gruppo di scienziati forensi, medici, esperti di balistica, storici e testimoni, le prove presentate da Stone dimostrano che nel caso Kennedy la teoria del complotto è ormai una realtà.
Oliver Stone racconta…
“L’omicidio Kennedy è stato un evento di portata storica a livello mondiale e ha prodotto un effetto a catena su quello che oggi definirei un impero in declino, quello americano. Kennedy era un guerriero della pace, cercava di cambiare il mondo, aveva iniziato una rivoluzione e poteva dar vita a una dinastia di presidenti che chissà come avrebbero cambiato, in meglio, il nostro Paese. Invece, dalla sua morte in poi l’America è come degenerata, tra scontri razziali, guerra civile, sfiducia sempre maggiore nei confronti dei leader politici e dell’informazione. Il mio interesse nasce proprio dalla frustrante delusione nel constatare che i media americani non si sono mai occupati dell’assassinio di Kennedy come avrebbero dovuto. Ovvero indagando, mettendo in discussione, facendo luce sulla verità. O sono stati pigri, oppure, come credo, complici”.