(Photo Credit Fabrizio Di Giulio)

La Bambina Che Non Voleva Cantare, il destino e il cuore di Nada Malanima

(Photo Credit Fabrizio Di Giulio)

Mercoledì 10 marzo, in prima visione assoluta e in prima serata su Rai1 andrà in onda La Bambina Che Non Voleva Cantere, il film diretto da Costanza Quatriglio che racconta la storia della cantante Nada Malanima. Il biopic – ispirato Il Mio Cuore Umano, il libro scritto dalla stessa Nada (pubblicato da Edizioni di Atlantide) – vede all’opera un cast composta da: Carolina Crescentini, Sergio Albelli, Paolo Calabresi, Tecla Insolia, Giulietta Rebeggiani, Massimo Poggio, Paola Minaccioni e Nunzia Schiano.

Il film

Nella campagna toscana dei primi anni Sessanta vive la piccola Nada (Tecla Insolia). Il suo universo è composto da nonna Mora (Nunzia Schiano), dalla sorella Miria (Giulia Battistini), dal babbo Gino (Sergio Albelli), un uomo buono e silenzioso, e dalla mamma Viviana (Carolina Crescentini), spesso preda di forti depressioni che la tengono lontana dalla figlia e dal mondo. Quando suor Margherita (Paola Minaccioni) scopre il talento di Nada per il canto, il cuore fragile della bambina si convince che solo la sua voce prodigiosa ha il potere di far guarire la mamma. E così, tra la gioia di veder la madre finalmente felice e la paura che la malattia si possa riaffacciare all’orizzonte, Nada cresce accettando ciò che Viviana desidera per lei, fino a quando quel grande talento sopravvivrà persino alle sue stesse paure: tutti scopriranno presto la voce unica di quella bambina che non voleva cantare.

Tecla Insolia (Photo Credit: Fabrizio Di Giulio)

Tecla Insolia (Photo Credit: Fabrizio Di Giulio)

Costanza Quatriglio racconta…

Ho immaginato questo film dopo aver realizzato nel 2009 il documentario Il Mio Cuore Umano, ispirato al racconto autobiografico di Nada. Mi sono innamorata subito di questa bambina dalla voce prodigiosa con il cuore ferito per l’instabilità emotiva della madre, così ho pensato a un film che unisse la favola con la musica, personaggi lievi e vitali insieme con i lati più oscuri dell’animo umano, la potenza del talento e della vocazione con le paure più segrete dell’infanzia: il timore dell’abbandono, di non essere amati abbastanza, della morte dei genitori. Attraverso i testi che parlano di sentimenti, il film è anche un viaggio nella canzone italiana di quegli anni. Mina, Vanoni, Paoli, Claudio Villa: la musica ci ricorda chi siamo e da dove veniamo, facendoci immergere nella nostra tradizione e nel nostro immaginario. Così, se il racconto dell’infanzia ha il sapore del ricordo, nell’adolescenza, man mano che la storia procede, sentiamo avvicinarsi la contemporaneità con stupore ed emozione per un mondo che è tutto da scoprire“.

“La storia di ognuno di noi ha una sua strada, un destino che ci sfugge. Io spesso ho percorso la mia strada e sfidato il destino inconsapevolmente”.

Nada Malanima

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