Linda Cardellini, Raymond Cruz e Patricia Velasquez sono i protagonisti de La Llorona – Le Lacrime Del Male, il film horror – dal 17 aprile al cinema – diretto dall’esordiente Michael Chaves che porta in vita in modo terrificante un’iconica figura leggendaria latinoamericana.
Il film
Ambientato nel 1973 a Los Angeles, il film racconta la storia di Anna Tate-Garcia (Linda Cardellini), un’assistente sociale e madre single vedova che lotta per bilanciare i due ruoli, continuando a sentire il peso della perdita di suo marito. Scettica al servizio di una città di credenti, Anna nel suo lavoro si imbatte spesso in una moltitudine di storie di fantasmi e superstizione, che solitamente sono demoni personali in agguato. Così, quando viene chiamata a casa di Patricia Alvarez (Patricia Velasquez) e trova i suoi due figlioletti rinchiusi in un armadio, interpreta i gesti disperati della loro madre terrorizzata, di tenerli rinchiusi per metterli al sicuro da abusi e violenze. Sebbene Anna sia determinata a prestare l’aiuto di cui Patricia ha bisogno, la sua prima preoccupazione è la sicurezza dei bambini. Ma poiché non è consapevole del vero pericolo da affrontare, Anna non ha idea di cosa stia per scatenare – o della devastazione che causerà – con la decisione di mandare Patricia in cura psichiatrica e i bambini in custodia protettiva.
Nel profondo della notte, un grido inquietante riecheggia attraverso i corridoi del centro di accoglienza dove dormono i due ragazzini. Quando poi i loro cadaveri vengono tirati fuori da un fiume, la madre sconvolta attribuisce la colpa ad Anna, e la lascia con un avvertimento misterioso: la Llorona adesso ha i suoi figli ma quelli di Anna potrebbero essere i prossimi. Quando cala l’oscurità e i suoi figli sentono i gemiti agghiaccianti della donna in lacrime, Anna è costretta a confrontarsi con la realtà delle affermazioni di Patricia: questo spirito leggendario sta dando la caccia ai bambini nella moderna Los Angeles e i suoi figli ora sono nel suo mirino. Con nessun altro a cui rivolgersi, Anna ripone la sua fiducia in Rafael Olvera (Raymond Cruz), un ex prete trasformato in curandero che da una vita si prepara per affrontare questa battaglia. Portando la sua potente fede e un arsenale di totem spirituali, Rafael si unisce ad Anna e ai suoi figli cercando di metterli al riparo, e preparandosi per l’assalto quando cala la notte e la Llorona scatena tutta la forza della sua furiosa rabbia soprannaturale.
La Llorona, una leggenda
Prima dell’arrivo dei film dell’orrore, l’espressione universale della paura nel mondo intero si manifestava attraverso i racconti popolari. E mentre i migliori racconti perdurano, pochi hanno conservato il loro potere di terrorizzare come La Llorona. Una madre, una donna disprezzata, un’assassina, una leggenda. Lei è la donna in lacrime che attraversa i fiumi e i corsi d’acqua, aspettando nell’oscurità per trascinare via chi si comporta male o va in giro fino a tardi. E l’ultima cosa che si sentirà è il suo grido inquietante: ¡Ay, mis hijos! Una delle figure più iconiche e conosciute del folklore latinoamericano, La Llorona – e la sua terribile, eterna caccia alle anime dei bambini per sostituire quelli che ha affogato nella vita – ha alimentato gli incubi di generazioni di bambini, e lasciato il segno su una vasta fetta delle Americhe. La sua storia ha assunto una vita propria attraverso secoli di racconti. E malgrado le sue metamorfosi lungo il percorso, in ogni forma e in ogni lingua, una cosa rimane costante: tutti coloro che sentono il suo richiamo sono condannati a morte.
Meraviglia e terrore
La Llorona è un racconto che generazioni di famiglie hanno condiviso con i loro figli, e il potere di questo retaggio è stato il vero input del regista Michael Chaves per presentarlo ad un pubblico più ampio: “durante la preparazione del film, ho voluto confrontarmi con più persone possibili che sono cresciute ascoltando questa storia, e persino con alcune delle nonne a cui è stata raccontata da piccole – racconta – e ciò che affascina è che non viene mai raccontata allo stesso modo. Più persone abbiamo ascoltato, più sfumature e versioni abbiamo sentito, ma in ogni racconto c’era un vero senso di meraviglia e terrore”.
La tensione, la suspence
Per Michael Chaves, La Llorona – Le Lacrime Del Male non è stata l’opportunità per l’esordio alla regia di un lungometraggio in un genere di film con cui è cresciuto e di cui è tuttora appassionato: “quando guardi un film dell’orrore, si innesca l’istinto del ‘combatti o fuggi’ – riflette – tutti sono in stato di allerta, e si prova un momento di tensione che pian piano si estende e che non si placa finché non abbassi la guardia. Ma poi all’improvviso riappaiono elementi di spavento implacabili e spietati. Questo è ciò che voglio che il pubblico sperimenti: tensione e suspence per tutto il tempo, per poi uscire dal film sorridenti ed euforici. Ecco perché andiamo a vedere questo genere di film, e questo è anche ciò che li rende così divertenti”.