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La Piccola Boss, la commedia antibullismo di Tina Gordon

La Piccola Boss – Little è il film diretto da Tina Gordon – su sceneggiatura di Tracy Oliver e Tina Gordon e con protagonista Regina Hall – che sarà al cinema da giovedì 25 luglio. Si tratta di un’irriverente commedia che affronta il valore dei rapporti fra donne e della possibilità di avere una seconda opportunità per trovare la giusta strada per un posto al sole.

Il film

La Piccola Boss – Little racconta la storia di Jordan Sanders (Regina Hall), una donna molto focalizzata sulla propria carriera che però, allo stesso tempo, ha pagato il prezzo delle proprie scelte in termini di relazioni personali. Da giovane è stata bullizzata e per questo ha scelto di tenere la guardia alta rispetto a tutti i sentimenti per evitare di sentirsi ferita. Jordan, adulta, è l’amministratore delegato della propria società informatica, la JS Innovations (JSI, in breve), e si è trasformata in un capo feroce, che bullizza tutti quelli che lavorano con lei invece di mostrare compassione, gentilezza o anche solo il rispetto di base. Nel corso del film la vedremo trasformarsi nuovamente in una ragazzina di 13 anni, mettendola nelle condizioni di ripensare e rivivere alcuni momenti del suo passato.

Tornare indietro

Jordan è stata bullizzata durante gli anni di scuola per il solo motivo di essere una ragazza brillante, e il film affronta direttamente l’impatto che può avere nel corso di un’esistenza il fatto di vivere questa esperienza durante gli anni dell’adolescenza. “Jordan si è isolata perchè è rimasta ferita già da ragazza – spiega Tina Gordonha deciso di vestire questa immagine da dura nella sua vita da adulta, ma per magia, si sveglia nella propria versione più giovane. Tornata nuovamente nei panni di ragazza, ha finalmente modo di confrontarsi nuovamente con alcuni episodi che l’hanno cambiata per sempre”.

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L’impatto del bullismo

Sin dalle prime fasi del processo di sviluppo, Tina Gordon ha voluto che il film esplorasse l’impatto del bullismo, in particolare sul personaggio di Jordan. Il fatto che un tema così serio sia stato affrontato con le caratteristiche della commedia divertente lascia sorpresi: “credo che tutti possano essersi trovati in una situazione del genere, tanto nel ruolo di vittima che di carnefice – racconta Regina Hall quando vediamo Jordan tartassare i propri dipendenti, l’obiettivo è di mostrare l’umanità di ogni personaggio. La mia speranza è che il pubblico possa accorgersi di come il bullismo possa essere tanto ridicolo quanto doloroso. Il bullismo non è un atto di forza, ma piuttosto di debolezza: viene dalla solitudine ed è la stessa Jordan a mostrarcelo”.

L’obiettivo degli autori era di usare il tema per dargli una forte dimensione emotiva, senza però appesantirlo eccessivamente. “È evidentemente un tema caldo, a buon ragione – spiega Tina Gordon i bambini possono essere molto crudeli fra loro, è sempre stato così. Ma la differenza oggi è nella presenza dei social media, che sono capaci di portare il bullismo a un livello nuovo. Sono molto contenta che siano stati affrontati due aspetti: il primo è che il bullismo è un atto di crudeltà, mentre il secondo è che i responsabili siano molto spesso persone che sono state danneggiate o ferite in passato”.

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Il dolore ci fortifica

Tina Gordon ha intravisto la possibilità di poter combinare empatia e compassione per i ragazzi che sono stati bullizzati e così mostrare loro il fatto che sia la speranza di sopravvivere e stare bene con sé stessi: “il bullismo si manifesta tipicamente durante un’età molto delicata come l’adolescenza – conclude la regista – volevo mandare un messaggio di incoraggiamento ai ragazzi che vivono questa maledizione”.

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