La Prima Donna 0 Emma Carelli

La Prima Donna, la storia dimenticata (ma attuale) di Emma Carelli

Dopo aver dovuto sospendere l’uscita nelle sale lo scorso 8 marzo (in occasione della Giornata Internazionale della Donna) per via dell’emergenza sanitaria, solo dal 5 al 7 ottobre 2020 nelle sale cinematografiche arriva La Prima Donna, il documentario di Tony Saccucci con protagonista Licia Maglietta che racconta la storia di violenza subita da Emma Carelli, diva assoluta della lirica, estromessa e annientata da una società che non poteva accettare che una donna fosse prima.

Una storia dimenticata

La Prima Donna – che nel frattempo ha ricevuto il Nastro d’argento del Sindacato Giornalisti Cinematografici come Miglior Docufiction del 2020 – racconta la vicenda vera, incredibile e dimenticata dai libri di Storia di Emma Carelli: diva assoluta del Teatro d’opera di inizio ‘900, soprano acclamata nei Teatri lirici d’Italia, Europa e Sudamerica, stimata da personaggi come Caruso, Arturo Toscanini, Gabriele D’Annunzio. Carelli raggiunge una fama enorme, e diventa la prima donna manager dello spettacolo in Italia, dirigendo il Teatro Costanzi di Roma (l’odierno Teatro dell’Opera). Emancipata, indomita, indipendente, negli anni Venti inizia a subire le gelosie e insidie dei colleghi uomini. E del suo ‘dossier’ arriva a occuparsi addirittura il capo del Governo, Benito Mussolini, che esercita pressioni di potere sul Teatro Costanzi e fa seguire la Carelli dalla polizia segreta. Un regime che controlla tutti gli ambiti della vita sociale non può tollerare tutte le libertà conquistate dalla Diva.

Licia Maglietta è Emma Carelli (foto di Stefano Cirianni)

Licia Maglietta è Emma Carelli (foto di Stefano Cirianni)

Una riscoperta attuale

L’epilogo è drammatico. Alla Carelli viene tolta la direzione del suo teatro, e in una congiura del destino perde anche l’amore del suo compagno, Walter Mocchi, figura maschile doppia tanto in amore quanto nel gioco politico. Sola, derubata delle sue passioni, Emma perde la vita in un incidente d’auto nel 1928: l’anno che registra il maggior numero di donne suicide nella storia d’Italia. Emma muore come l’eroina di un melodramma, come la sua Tosca che aveva portato alla ribalta mondiale. La storia di ingiustizia e rivendicazione di Emma Carelli, rimossa per decenni nell’oblio degli archivi, è una riscoperta attuale ed emozionante. che rivive attraverso le immagini dell’Archivio Luce e di film dell’epoca del Muto, intessute con riprese di oggi dentro il magnifico Teatro Costanzi, tra documenti inediti, foto, archivi sonori.

Licia Maglietta (foto di Stefano Cirianni)

Licia Maglietta (foto di Stefano Cirianni)

Tony Saccucci racconta…

Il dramma di Emma è la storia delle donne. E oggi il tema della parità di genere è la questione politica per eccellenza, tornata di prepotenza alla ribalta. Perché c’è un procedere della storia che appiana tutte le ingiustizie. È l’astuzia della Ragione, la forza della Destino. Dio è maschio, e femmina. Questo film risveglia un fantasma senza pace e senza giustizia, con Licia Maglietta a dargli corpo e voce di verità, per provare a capire dove va cercata una giusta pace”.

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