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L’importanza della gentilezza nel Wonder di Stephen Chbosky

Tratto dall’omonimo romanzo di R.J. Palacio e presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, esce domani al cinema Wonder, il film diretto da Stephen Chbosky con Julia Roberts, Jacob Tremblay, Owen Wilson, Mandy Patinkin, Ali Liebert e Daveed Diggs. Una toccante pellicola che insegna l’amicizia, il coraggio e la scelta quotidiana di essere gentili verso chiunque incontri sul proprio cammino.

La storia

Wonder racconta la coinvolgente storia di August Pullman (Jacob Tremblay), detto Auggie che, nato con una rara malattia (una deformazione facciale), si trova ad affrontare il mondo della scuola per la prima volta. Come sarà accettato dai compagni e dagli insegnanti? Chi sarà suo amico? L’amore della sua meravigliosa famiglia (Julia Roberts e Owen Wilson danno il volto a Nate e Isabel, i genitori di Auggie), una grande dose di coraggio e la sua travolgente gentilezza lo aiuteranno a trovare il suo posto nel mondo e nel cuore dei compagni di scuola. Auggie, il più improbabile degli eroi, insegnerà a tutti che non puoi omologarti quando sei nato per distinguerti.

Il romanzo della Palacio

Pubblicato nel 2013, il libro di R.J.Palacio si assumeva notevoli rischi. Erano pronti i lettori a seguire un bambino, che a causa di una malattia genetica è nato con una deformità cranio-facciale, che lascerebbe di sasso chiunque? Il risultato è che i lettori sono stati molto più che incuriositi da Auggie Pullman. La scrittura umoristica di Palacio racconta le cose così come stanno sulla realtà di Auggie, includendo i molti punti di vista di coloro che ruotano intorno a lui, processo che ha affinato in molte persone la riflessione che nel mondo di oggi siamo così concentrati sulla superficie che non riusciamo più a vedere cosa le persone affrontano nel loro intimo. Mentre molti romanzi esplorano i mondi oscuri della distopia, Wonder porta un cambio di prospettiva, dimostrando che una storia avvincente può ruotare intorno a un concetto molto semplice come quello di essere gentili verso gli altri.

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Auggie Pullman

La Palacio ha dato alla luce Auggie Pullman, un ragazzino di prima media che non ha mai frequentato la scuola, evento a cui si prepara come un astronauta che deve entrare in un mondo alieno. “La fascia d’età che va dai 10 ai 12 anni è così intensa sotto ogni punto di vista perché è così dura – osserva l’autrice – è quando i bambini iniziano a capire chi sono e chi vogliono essere. Tutto in quel momento sta cambiando – i corpi, le amicizie, gli interessi, la relazione con i genitori. Era il momento migliore per far incontrare Auggie con il mondo”.

La Sindrome di Treacher Collins

All’inizio la scrittrice non ne sapeva molto di deformazioni facciali, così si immerse nello studio medico e nelle informazioni di prima mano che poteva raccogliere dalle famiglie. Decise quindi che Auggie dovesse essere nato con la Sindrome di Treacher Collins, che, nonostante sia causata dalla mutazione di un solo singolo gene, può portare a una radicale alterazione della struttura ossea del volto. Alcune persone hanno un’alterazione così lieve che non sanno neanche di avere la malattia. Altri hanno deformazioni ossee tali che la forma che assume il cranio può interferire con la respirazione, l’udito e la vista, e spesso richiede molteplici interventi chirurgici ricostruttivi già prima dell’età di 5 anni. Nonostante tutti i problemi fisici associati alla Treacher Collins, i bambini che vivono con essa sono come tutti gli altri – curiosi, sensibili e resilienti. Questi due aspetti insieme rendono la nascita di un bambino con questa malattia un’esperienza unica per qualsiasi famiglia. Ma la maggior parte delle famiglie ritengono che sia uno l’aspetto più duro da gestire: le reazioni spesso sconsiderate degli altri.

Julia Roberts e Owen Wilson

Julia Roberts e Owen Wilson

Andare oltre alla compassione

Questo ha portato la Palacio ad inserire qualcos’altro che avrebbe voluto esplorare da lungo tempo, ovvero andare alle radici della normale compassione: “tutti i genitori vogliono un mondo migliore per i figli ma spesso si dimentica che sono cose molto semplici a renderlo possibile. Per questo ho voluto che nel libro ci fossero molti esempi diversi di quanto sia importante semplicemente essere gentili l’uno con l’altro” spiega. Mettere questi concetti al centro era rischioso, ne poteva venir fuori qualcosa di smielato e sentimentalista. Ma la scrittura di Palacio sfugge al melodrammatico. È diretta, spontanea e arguta: “io credo davvero che la gente per natura voglia essere buona, e che nelle situazioni date voglia fare la cosa giusta. Ma quello su cui dobbiamo riflettere è che dobbiamo lavorare su questo. Questa è una cosa che tutti possiamo chiedere: sforzati di essere il meglio che puoi”.

L’importanza della gentilezza

La gentilezza non è solo qualcosa a cui va prestata attenzione ma che va praticata. È questo nucleo centrale del libro che ha attirato Julia Roberts, che afferma: “credo che se davvero riuscissimo a portare avanti le idee del libro, sull’essere leali e comprensivi, vivremmo in tempi migliori. Per me è stato un modo bellissimo per tenere a mente di scegliere sempre, durante la giornata, o in una conversazione, la modalità più gentile invece che la più veloce, sarcastica o negativa”.

Emergere senza nascondersi

Quello che più ha colpito Stephen Chbosky è che “la somma delle scelte che fai che ti crea come individuo. Puoi scegliere di essere un eroe nella tua vita – di distinguerti, essere te stesso, comportarti seguendo il meglio che c’è in te”. Piuttosto che centrare l’attenzione solo su Auggie, il regista ha fatto suo l’intreccio di punti di vista del libro: “il coraggio di Auggie provoca una reazione a catena su tutti i personaggi e i diversi punti di vista ci aiutano a capire che ci sono momenti che tutti attraversiamo, non solo Auggie. Ed è lì che si sviluppa l’empatia”.

Jacob Tremblay as "Auggie" and Elle McKinnon as "Charlotte" in WONDER.

Un messaggio contro il bullismo

Diffusosi per passa parola, il romanzo ha venduto più di 5 milioni di copie, ma il suo impatto è stato ancora più profondo: ha ispirato la nascita di un movimento della società civile Choose Kind e incoraggiato i lettori a condividere le proprie storie. Ma la Palacio afferma che il suo libro anti-bullismo da solo non è sufficiente: “spero che il libro e adesso il film, spingano le persone ad essere attive, a fare un passo ulteriore per dare sostegno a qualcuno o per tendergli la mano. A volte non c’è bisogno di molto per lasciare un segno. La cosa più bella delle piccole azioni è che non saprai mai quando potresti aver salvato la vita di qualcuno”.

“Non si può imporre la gentilezza. Quello che puoi fare è incoraggiare le persone a vedere e sentire com’è stare nei panni degli altri”.

Stephen Chbosky

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