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Mauro c’ha da Fare, il film siciliano senza mafia di Alessandro di Robilant

È da oggi in programmazione al Filmstudio di Roma (via degli Orti d’Alibert, 1/c) Mauro c’ha da Fare, il nuovo lungometraggio diretto da Alessandro di Robilant con protagonista un eccezionale Carlo Ferreri. Una pellicola girata in Sicilia (a Catania soprattutto) che non parla di mafia e che approda a Roma dopo essere uscito in diverse sale siciliane e in attesa di uscire nelle città capozona.

Prodotto da 095mm, sceneggiato dal regista con Alessandro Marinaro, il film racconta la storia di Mauro Magazzino, trentenne con due lauree e nessuna possibilità di futuro nel piccolo paese del sud Italia in cui vive. Frustrato dall’impossibilità di utilizzare il proprio talento, diventa preda della sua stessa intelligenza, che si aggroviglia su se stessa, dando vita a tragicomiche ribellioni.

Come un nuovo mal sopportato Tanguy al contrario (nel film cult francese di Etienne Chatiliez il figlio-bambinone che vive con i genitori in realtà di soldi e di lavoro ne aveva…), e con molte sfumature del primo Nanni Moretti di Sogni d’Oro e Bianca, il nostro protagonista rappresenta perfettamente, pur con ironia e incredibile capacità comica, la drammatica situazione lavorativo-umana di questi tempi. Lauree che restano a prendere polvere in casa mentre di lavoro – e quindi di soldi – e quindi di futuro – nemmeno l’ombra. A far da sfondo un’Italia che premia i raccomandati e gli amici di. La sorpresa finale però riscatta tutto quanto.

Carlo Ferreri

Carlo Ferreri

Ciò che mi ha spinto a girare questo film – dichiara il regista Alessandro di Robilantè stata la voglia di raccontare una storia siciliana lontana dai soliti argomenti trattati quando si parla di Sicilia. Questo è un film che racconta una Sicilia che non si differenzia più, come una volta, dal resto del Paese, essendo afflitta dagli stessi problemi che ormai accomunano l’intera nazione. Per questo è uno dei pochi film girati in Sicilia che non parla di mafia”.

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