Sarà da domani al cinema Teneramente Folle, il film diretto dalla sceneggiatrice Maya Forbes, al suo debutto da regista, che ha già commosso e fatto divertire il pubblico del Sundance, di Toronto e del Torino Film Festival. Protagonisti sono Mark Ruffalo e Zoe Saldana.
1978. Mentre molti padri trascorrono le loro giornate al lavoro, Cam Stuart (Mark Ruffalo) passa il suo tempo a caccia di funghi, a cucinare pasti elaborati, o lavorando a uno dei suoi tanti progetti geniali e strampalati lasciati a metà. La sua famiglia sopravvive grazie all’aiuto economico dei facoltosi genitori di Cam, il quale soffre di disturbo bipolare e ha difficoltà a costruire intorno a sé una vita “normale”. Con Maggie (Zoe Saldana) è stata una grande storia d’amore da cui sono nate due bambine; separati a causa della sua inaffidabilità, Cam sogna comunque di poterla riconquistare. Per mantenere le figlie, Maggie si iscrive in una scuola d’economia e viene accettata alla Columbia University.
Dovendosi trasferire a New York, è costretta a chiedere a Cam di occuparsi delle bambine mentre sarà via. Cam sa che è una prova grandissima per lui, ma spera così di poter ricostruire la propria famiglia. Ma le due scatenate ragazze non hanno alcuna intenzione di rendergli la vita facile. Cam capisce rapidamente di non essere all’altezza e la vita della famiglia esplode nel caos. Nel corso dei successivi 18 mesi, mentre Maggie si affanna per completare i suoi corsi, Cam -impacciato ma pieno di una carica vitale straordinaria – impara a prendersi cura delle sue amatissime figlie, oltre che di se stesso. Dopo anni trascorsi a cercare il suo posto nel mondo, Cam potrebbe ora aver trovato la sua dimensione.
Tratto da una storia vera – è l’autobiografia dell’infanzia di Maya Forbes nella Boston degli anni ‘70 – Teneramente Folle sembra spiegarci come a volte, in maniera del tutto inaspettata, genitori e figli possano arrivare a salvarsi a vicenda. La regista spiega che quando aveva 6 anni, il suo mondo implose: “mio padre fu colpito da una serie di crisi depressive a causa delle quali i miei genitori si separarono. Ci trasferimmo da una casa in campagna a un minuscolo appartamento nella città di Cambridge”.
La madre di Maya Forbes era disperata e non riusciva a trovare un lavoro decente: “io e mia sorella frequentavamo la scuola pubblica del luogo. La famiglia di mio padre, una delle più note del New England, non ci aiutava finanziariamente a causa delle bizzarre regole di famiglia riguardo al denaro: non si poteva chiederne, e se lo facevi, era una vergogna” racconta la regista.
Quando sua madre si iscrisse alla Columbia Business School, la piccola Forbes e sua sorella rimasero con il padre: “era maniaco depressivo: quando mia mamma tornava a casa il weekend per aiutare, lui dormiva sul divano”. Un periodo difficile che la regista ha descritto con la frase Teneramente Folle – Infinitely Polar Bear.
Il piano della mamma appariva bizzarro agli occhi delle figlie: “mia sorella e io eravamo furiose e ci vergognavamo del modo in cui vivevamo. Eppure, alla fine, ha funzionato. Siamo diventati una famiglia, anche se molto particolare, come tante altre famiglie là fuori, che sopravvivono in maniere non convenzionali”.
Ora che questo film autobiografico è stato fatto, Maya Forbes prova a descriverlo così: “è un film divertente, triste, autentico e pieno di calore. Il calore era molto importante per me. Volevo vedere un film umano sugli effetti della malattia mentale su una famiglia. Volevo vedere dei bambini reali. Volevo vedere un film sull’amore e sulle scelte difficili che le persone devono prendere ogni giorno”.
«Amo i film personali sulle famiglie: i film che ci mettono in connessione l’uno con l’altro e con la nostra umanità»
Maya Forbes