Credit: Rico Torres | Open Road Films / Briarcliff Entertainment

Memory, Liam Neeson sicario ammalato nell’action-remake di Martin Campbell

Credit: Rico Torres | Open Road Films / Briarcliff Entertainment

Remake americano di The Memory of a Killer – un film belga uscito nel 2003 diretto da Carl Joos ed Erik Van Looy – giovedì 15 settembre nelle nostre sale cinematografiche arriverà Memory, l’action diretto dal regista neozelandese Martin Campbell (diventato famoso per aver girato due film su James Bond, GoldenEye, nel 1995, e soprattutto Casino Royale, nel 2006). La pellicola – tratta dal libro De Zaak Alzheimer di Jef Geeraerts (tradotto Il Caso Del Morbo Di Alzheimer, pubblicato la prima volta nel 1985) –ha visto all’opera un cast composto da grandi nomi: Liam Neeson, Guy Pearce, Monica Bellucci.

Il film

Alex Lewis (Liam Neeson) è un sicario, ormai prossimo al ritiro, che si ammala di Alzheimer. Quando gli affidano un’ultima missione (deve eliminare una giovane ragazza), si rifiuta di portare a termine l’incarico e si rivolta contro la malvagia organizzazione che lo ha assoldato. Il suo cammino di vendetta lo porta prima ai vertici del gruppo criminale, capeggiato dall’affascinante magnate immobiliare di El Paso Davana Sealman (Monica Bellucci), e dal figlio, che tengono in pugno le vite di molti ragazzi innocenti. Per salvare la pelle dovrà quindi dare loro la caccia e ucciderli prima che siano loro a farlo. Nel frattempo, è braccato anche dall’FBI, che nella persona dell’agente Vincent Serra (Guy Pearce) è già sulle sue tracce.

Credit: Rico Torres | Open Road Films / Briarcliff Entertainment

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Un sicario che si ammala di è un’idea che non avevo mai visto prima, e il film originale era molto buono”. Martin Campbell spiega così la motivazione che l’ha portato – dopo un processo produttivo durato ben otto anni – a portare a termine questo remake. Pur rimanendo in grande parte fedele al copione, il regista ha deciso di ambientare la storia al confine tra Messico e Stati Uniti, apportando poi ulteriori cambiamenti, come ad esempio il finale (molto diverso dalla versione belga). Liam Neeson, che per prepararsi a questo ruolo ha fatto molte ricerche sull’Alzheimer, ha descritto così il suo personaggio: “Non è mai solo bianco o nero, ci sono sfumature di grigio: ha ucciso persone per quarant’anni, ma sa che la sua vita sta per finire e vuole trovare una sorta di redenzione”.

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