20TH CENTURY FOX / THE KOBAL COLLECTION

Restaurata in digitale la Lettera a Tre Mogli di Joseph Leo Mankiewicz

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È da oggi in sala Lettera a Tre Mogli di Joseph Leo Mankiewicz, del 1949, titolo originale A Letter to Three Wives. Il film, che viene proiettato in versione restaurata digitale, fa parte del nuovo progetto Happy Returns! di Lab 80 film, dedicato alla distribuzione di film classici. Mankiewicz, che vinse l’Oscar come regista e sceneggiatore di questo film, adattò insieme a Vera Caspary l’omonimo romanzo di John Klempner. Il film è interpretato da: Jeanne Crain, Linda Darnell, Ann Sothern, Jeffrey Lynn, Kirk Douglas, Paul Douglas, Barbara Lawrence.

Lettera a Tre Mogli 2

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In procinto di partire per una gita in campagna, tre signore ricevono una lettera da una comune amica, Addie Ross, che nella missiva  annuncia di essere fuggita con uno dei mariti delle tre, senza però specificare quale. Le tre donne, non potendo sapere nulla di più fino alla fine della giornata, fingono disinvoltura ma col passare delle ore ognuna di loro si abbandona a momenti di inquietudine ricordando, con splendidi flashback, le occasioni in cui il proprio marito si è dimostrato sensibile al fascino della misteriosa fuggitiva.

Poco a poco, non senza una certa ironia, si delinea un quadro fatto di passioni, debolezze, meschinità e piccole tragedie, in cui ognuna delle tre coppie rivela i punti deboli che potrebbero aver dato spazio alla nuova relazione clandestina e in cui Mankiewicz utilizza perfettamente gli ingredienti tipici del suo cinema come dialoghi, flashback, voci narranti fuori campo e descrizioni degli ambienti.

TITLE: LETTER TO THREE WIVES, A ¥ PERS: SOTHERN, ANN / DOUGLAS, KIRK ¥ YEAR: 1949 ¥ DIR: MANKIEWICZ, JOSEPH L. ¥ REF: LET024AA ¥ CREDIT: [ THE KOBAL COLLECTION / 20TH CENTURY FOX ]

CREDIT: [ THE KOBAL COLLECTION / 20TH CENTURY FOX ]

Commedia raffinata, amara e graffiante, non priva di ironia, Lettera a Tre Mogli compone un efficace spaccato della società borghese statunitense del tempo. Un caleidoscopio di equivoci, sotterfugi, ipocrisie e tradimenti, veri o presunti.


 

EXTRA – Ricordando Joseph Leo Mankiewicz

Di origini polacche, vincitore di quattro Premi Oscar, Joseph Leo Mankiewicz a Hollywood cominciò da sceneggiatore nel 1928 affermandosi per un ventennio, anche come produttore. Alla regia esordì invece nel 1946 con i film di gusto gotico Il Castello di Dragonwyck (1945) e Il Fantasma e la Signora Muir (1947). A seguire realizzò Lettera a Tre Mogli (1949), in cui dimostrò la sua capacità di tratteggiare personaggi femminili, abilità confermata poi in uno dei suoi film più noti e riusciti, Eva Contro Eva (1950) dove si fronteggiano Bette Davis e una giovane Marilyn Monroe.

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Dopo la commedia La Gente Mormora (1951) e lo spionistico Operazione Cicero (1952), diresse una serie di capolavori come Giulio Cesare (1953), La Contessa Scalza (1954), noir tetro e nervoso sullo show business che esibisce l’appeal di Ava Gardner, e Bulli e Pupe (1955), musical ambientato nei bassifondi di New York con Marlon Brando e Frank Sinatra. Dialoghi, descrizione degli ambienti e utilizzo di flashback e voci narranti fuori campo sono le caratteristiche del suo cinema.

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Dopo Improvvisamente l’Estate Scorsa (1959) e Un Americano Tranquillo (1958) girò il supercolossal Cleopatra (1963), con la coppia Richard Burton/Liz Taylor, e Masquerade (1967). Nel 1969 firmò con Uomini e Cobra (1969) un western anomalo cinico e amaro. La sua carriera si chiuse con Gli Insospettabili (1972), la più crudele delle sue commedie.

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