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Sanremo, emozioni senza memoria nel suggestivo film di Miroslav Mandić

Approdato finalmente nelle sale cinematografiche del centro e Nord Italia a partire dallo scorso 23 giugno, esce anche in Sicilia Sanremo, il film che ha rappresentato la Slovenia agli Oscar 2022 diretto da Miroslav Mandić che racconta l’amore attraverso una relazione tra una coppia di anziani affetti dal morbo di Alzheimer. Le proiezioni iniziano dal Cinema King di Catania a partire dal 30 giugno al 6 luglio (escluso lunedì 4). Altre date e sale verranno comunicate in corso d’opera.

Il film

Bruno (Sandi Pavlin), anziano e affetto da Alzheimer, ospite di una casa di riposo, ogni giorno si innamora di Duša (Silva Čušin), e ogni sera se ne dimentica. Duša, una gentile signora ospite della stessa struttura, anche lei affetta da Alzheimer, è una figura un po’ ambigua, forse un po’ maliziosa. Talvolta i due si incontrano durante le attività proposte nella struttura e flirtano come se si scoprissero per la prima volta, altre invece non si riconoscono nemmeno. Quando Bruno è in compagnia di Duša, prova un dolce “sollievo” che allevia la sua confusione e nostalgia per il passato. Un passato che riaffiora invece con forza quando è solo, e lo spinge a fuggire dalla casa di riposo. Desidera invano ritornare a casa sua, da sua moglie e dal suo cane, che però purtroppo non ci sono più.

Il puro sentimento dell’amore

Sanremo è un film d’autore romantico, poetico e riflessivo, scritto e diretto da  che fa i conti con la perdita di memoria, le emozioni istintive e lo stupore infantile dettato da una condizione di assopimento dalla realtà e dal passato, un mondo in cui l’età non conta in rapporto ai sentimenti e in cui il primo incontro con l’amore, nella sua casualità, innocenza ed impressione sensitiva, può ripetersi all’infinito. La pellicola è scandita da un susseguirsi di immagini estremamente suggestive, in cui la messa in scena è significativa dello stato d’animo dei protagonisti, a volte confuso, altre nostalgico, ma in tanti momenti anche dolcemente divertente. Una storia in cui i protagonisti non sentono i limiti dei loro anni ed esprimono i propri sentimenti col candore dell’infanzia, accompagnati nei loro innamoramenti e reinnamoramenti da uno stesso brano che ne accomuna il ricordo di gioventù, Non Ho l’Età di Gigliola Cinquetti, vincitrice del Festival di Saremo nel 1964 (da cui il titolo dell’opera).

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Miroslav Mandić racconta…

“Quando ero bambino la mia famiglia e le famiglie del circondario amavano riunirsi davanti alla televisione durante il Festival di Sanremo. In particolare, mio padre era follemente innamorato di Gigliola Cinquetti e ricordo perfettamente quando cantò la canzone Non Ho L’Età: mio padre la guardava con un’ammirazione e una devozione incredibili. Per questo motivo ho voluto dedicare una scena ricordando proprio quella performance con le stesse parole usate da mio padre nel 1964”.

“Alcuni anni fa, quando mio zio era ancora vivo, andavo spesso a trovarlo nella casa di riposo che lo ospitava. Non era demente, ma comunque faceva difficoltà a ricordare i fatti più recenti. Se per contro gli ricordavo qualcosa del passato, mi raccontava di eventi accaduti venti o addirittura trent’anni prima con tanto di dettagli. Nella sua stessa stanza, il letto accanto era occupato da un altro vecchietto in stato di incoscienza. Mi sono commosso per l’impotenza di quelle persone, per i loro sporadici sorrisi e per l’infantilità con cui percepivano le cose, nonché per la loro vulnerabilità ed empatia. Quindi ho immaginato un’eventuale storia d’amore tra un’anziana signora e per esempio mio zio. In alcuni momenti avrebbero potuto chiacchierare senza alcun problema, ma subito dopo perdere tutte le energie l’uno per l’altra, o interrompere la comunicazione per un improvviso dolore o semplicemente per dimenticanza”.

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“E se si volessero davvero bene? Si può forse sconfiggere la vecchiaia con le emozioni, soprattutto se accompagnata da una diagnosi grave? Com’è possibile che dopo una bella conversazione, il giorno seguente lei si sia avvicinata di nuovo proprio a lui? Come mai lui desidera conoscere proprio lei, sebbene lì ci siano tante altre donne? Mi interessa l’atmosfera insolita di questa casa di riposo che oscilla tra la poesia e una conoscenza superiore, collegata all’età, ma anche all’infantilità che fa ritorno nella vita di una persona, quando non è più in grado di prendersi cura di sé stessa“.

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