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Silvana Mangano, bella, inquieta e diva suo malgrado

Bellezza prorompente e attrice indimenticabile di tanti capolavori del cinema italiano, il 21 aprile 1930, 90 anni fa, nasceva a Roma Silvana Mangano. La ricordiamo parlandovi di un documentario, a lei dedicato, realizzato nel 2015 da Diva Universal in collaborazione con la Cineteca Nazionale del Centro Sperimentale di Cinematografia. Un documentario ricco di foto e materiali d’archivio che ripercorre, attraverso l’intervista esclusiva alla figlia Raffaella De Laurentiis, la vita e la carriera di una donna inquieta, misteriosa, moglie del più noto produttore italiano, Dino De Laurentiis e interprete prediletta dei più importanti registi della sua epoca tra cui Visconti, Pasolini, De Sica e Monicelli.

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Un’ attrice eclettica, un sex symbol, una donna sensibile e enigmatica, tutto questo è stata Silvana Mangano, diva suo malgrado. Silvana nasce da madre inglese e padre siciliano nel 1930. A diciott’anni, dopo aver fatto la modella e aver partecipato al concorso di Miss Italia, diventa di colpo una stella del cinema con Riso Amaro, un film che la impone per la sua presenza fisica prorompente. “Lei non voleva veramente fare l’attrice però quell’esperienza di Riso Amaro nelle risaie con le mondine le era piaciuta moltissimo”.

È Raffaella De Laurentiis, figlia della Mangano e del produttore Dino De Laurentiis, a raccontare così l’inizio della carriera di sua madre. Il successo del film e il matrimonio con il produttore Dino De Laurentiis proiettano la Mangano sulle copertine delle riviste di tutto il mondo. A questa fama inattesa, dovuta ad un’immagine che non le corrisponde, Silvana reagisce diradando le apparizioni sullo schermo e scegliendo ruoli che le permettano di maturare come attrice più che di brillare come stella. “Era sempre molto ambivalente. Le piaceva recitare ma penso che lei non pensava di essere all’altezza”.  Il marito Dino De Laurentiis, con cui ha quattro figli, asseconda questa sua esigenza e quando la coinvolge nei suoi kolossal la affianca sempre ad attori e registi di qualità.

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Per tutti gli anni Cinquanta la Mangano appare in film di successo, ma è solo con La Grande Guerra di Monicelli, alla fine del decennio, che la sua levatura d’attrice sembra matura. In questo film rivela la sua capacità di eccellere sia in scene comiche che in momenti drammatici. E’ su questo doppio binario che la Mangano si muove per tutti gli anni sessanta, alternando commedie a interpretazioni drammatiche. Diventa una perfetta partner per Alberto Sordi in una mezza dozzina di film ma anche l’ interprete preferita di Pasolini e Visconti.

Lei voleva dimostrare a se stessa che poteva fare di più e così ha cominciato a lavorare con Pasolini e Visconti, a fare ruoli più impegnativi. Pasolini e Visconti sono i registi della ribellione”. E proprio con Visconti, in occasione del film Morte a Venezia, Silvana vive un’esperienza speciale. “Appena ci siamo incontrati ha parlato di questo personaggio e più parlava e più mi impaurivo perché pretendeva che fossi sua madre e mi ha dato addosso questa grandissima responsabilità…alla fine mi disse: “nel mio ricordo sarai sempre abbinata a mia madre”, una cosa molto commovente”. È così che Silvana Mangano racconta la sua esperienza con Luchino Visconti.

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All’inizio degli anni settanta Dino De Laurentiis decide di trasferirsi negli Stati Uniti. Sebbene i rapporti con il marito in quel momento siano difficili, Silvana non esita un attimo a seguirlo con tutta la famiglia. Ma in America, a parte un paio di apparizione nei film prodotti da Dino, Silvana decide di accantonare la sua carriera. È la famiglia ad occupare il suo tempo. “Il rapporto tra i miei genitori è stato innanzitutto una storia d’amore fortissima. Una vita vissuta insieme, due carriere cresciute insieme, una che aiutava l’altra. Non si sa se viene prima il fenomeno Dino Hollywood sul Tevere o prima il fenomeno Silvana Riso Amaro”.

Ed è proprio negli affetti familiari che nel 1981 il destino la colpisce duramente. A soli 25 anni  muore in un incidente aereo il figlio Federico. Da allora Silvana non è più la stessa. “Il rapporto tra mia mamma e mio fratello era fortissimo. Federico era più come mia mamma che come Dino. Non solo era l’unico figlio maschio ma erano anche molto molto uniti. È molto difficile recuperare da una perdita del genere. Io dico sempre che mia mamma è morta di crepacuore, di dolore”. Poco dopo si separa da Dino e torna in Europa. Il suo ultimo film Oci Ciornie la vede accanto a Marcello Mastroianni, con cui si conoscevano da ragazzi.

DEATH IN VENICE, (aka MORTE A VENEZIA), Silvana Mangano, 1971

Silvana è morta lasciando di sé il ricordo di un’attrice fuori dal tempo, che sfugge ad ogni etichetta, moderna nella sua versatilità e al contempo capace di evocare con il suo volto indimenticabile qualcosa di eterno.

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