(foto Filippo Manzini)

Stefano Accorsi, vizi, virtù e passioni nel Decamerone di Marco Baliani

(foto Filippo Manzini)

Dal 16 al 18 marzo al Teatro Fraschini di Pavia va in scena DecameroneVizi, Virtù, Passioni, la versione teatrale del testo trecentesco di Giovanni Boccaccio. Uno spettacolo, riscritto da Maria Maglietta, che vede la nuova collaborazione tra il regista Marco Baliani e Stefano Accorsi dopo il felice esito del Furioso Orlando, portato in scena nel 2012.

Il cast di "Decamerone" (foto Andrea Pirrello)

Il cast di “Decamerone” (foto Andrea Pirrello)

Al centro della scena c’è un carro-furgone, quello della compagnia di teatranti girovaghi che metteranno in scena le sette novelle prescelte, cambiando di volta in volta, spazi, situazioni e personaggi. Queste storie sono state messe a punto per esorcizzare la morte, scappando dalla peste fiorentina, trovando rifugio nelle colline dove poter immaginare amori furiosi, vicende grottesche e paurose. Il regista Baliani sceglie di raccontare il Decamerone, un vero e proprio tesoro linguistico, che ci apre a possibili altre esistenze, situazioni che fanno risvegliare di colpo la nostra coscienza.

Alcuni temi affrontati si fanno strada attraverso i secoli: malaffare e menzogne, arroganza dei potenti, sfruttamento degli indifesi ma anche amori torbidi e sberleffi che mostrano tutto il mistero gioioso della vita. Tra raggiri di finti frati, tradimenti muliebri, ingannatori senza scrupoli (Calandrino e Tessa), è la quinta novella a distinguersi per la purezza dei sentimenti inaspettatamente dissolta dalla morte, dove cioè Tancredi, re di Salerno, è reo di aver ucciso la figlia Ghismunda perché innamorata dello stalliere Guiscardo.

Stefano Accorsi e Silvia Ajelli (foto di Andrea Pirrello)

Stefano Accorsi e Silvia Ajelli (foto di Andrea Pirrello)

Un gioco metateatrale, nel quale Stefano Accorsi veste i panni del capocomico e gli altri attori costituiscono la compagnia, nella quale questi artisti entrano ed escono dai ruoli assegnati, vanno su è giù per lo stivale inseguendo parlate e cadenze dialettali. Uno spettacolo corale dove l’attore, pur essendo onnipresente, non è sempre protagonista, in una combinazione piuttosto movimentata in cui il gruppo di interpreti sa infondere coesione.

Info: www.teatrofraschini.org

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