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Supersonic, la pazza storia mai raccontata degli Oasis

Solo dal 7 al 9 novembre arriva al cinema Oasis: Supersonic, il film-evento diretto da Mat Whitecross che racconta la storia mai raccontata della band che ha cambiato il suono di una generazione, gli Oasis. Protagonisti sono ovviamente i due fratelli-simbolo del gruppo, Liam e Noel Gallacher.


Nell’agosto del 1996, gli Oasis, una band indie proveniente dalle case popolari di Manchester, furono protagonisti di qualcosa mai visto prima. I loro concerti a Knebworth con un pubblico di 250.000 persone – e altri 2 milioni e mezzo di persone alla ricerca di biglietti – furono gli eventi più seguiti di quel periodo. Per tutti coloro che sono cresciuti negli anni novanta, c’era una sola band che contava. Al culmine del loro successo, infatti, gli Oasis non avevano concorrenti. Questo film parla di loro, di quella band che ha cambiato il suono di una generazione, scrivendo a tutti gli effetti una pagina memorabile di storia della musica.

Dopo il successo di Knebworth, gli Oasis si guadagnano la fama di cattivi ragazzi del rock, anche se a spese del rapporto tra i fratelli Noel e Liam. Mentre Liam adora il caos e la pubblicità che ne deriva, Noel teme che possano distogliere l’attenzione dalla musica. Come dice lo scrittore e giornalista del Guardian Paolo Hewitt: “La democrazia in una band non funziona, è stato dimostrato milioni di volte. In quella band c’erano due persone in corsa per la carica di primo ministro. E quella tensione e quell’antagonismo sono stati il motore degli Oasis, ma anche la loro fine”.

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Definitely Maybe vola in testa alle classifiche diventando l’album d’esordio di maggiore successo di tutti i tempi. Perennemente assediati dai fan e scatenando il finimondo ad ogni concerto, gli Oasis intraprendono il loro primo tour mondiale. Ma dopo il successo travolgente in Giappone, arrivano negli Stati Uniti dove sono ancora relativamente sconosciuti.

Purtroppo, il giorno in cui salgono per la prima volta su un palco americano i membri della band sono imbottiti di metanfetamina. Inevitabilmente, la serata al Whisky A Go Go è un disastro e Noel, convinto che la band sia finita, prende l’incasso del tour e scappa. “Quando una band cerca di sfondare in America – osserva Mark Coylemolto spesso finisce per scoppiare”. Noel  Gallagher confessa: “Ho lasciato un pezzo di me su quel palco, quella sera”. Quando rientra nella band, le cose sono cambiate. Tony McCarrol è la prima vittima di questa nuova era. La band è stanca di come suona la batteria e della sua “mancanza di ritmo”, e lo liquida senza tante cerimonie, sostituendolo con Alan White.

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Ormai l’ascesa degli Oasis è così frenetica che neppure i suoi stessi membri riescono a tenere il passo: Guigs abbandona per qualche tempo il gruppo, vittima di un esaurimento nervoso, ma la macchina non si ferma. “Gli amici restavano indietro – racconta Paul Gallagher, il maggiore dei fratelli – ma la band andava avanti. Era un’impresa commerciale, ormai, e la gente dietro le quinte voleva farne a tutti i costi un marchio. Per noi era difficile perfino ottenere un invito”.

Il successo senza precedenti catapulta la band nella stratosfera internazionale, ma le ambizioni acustiche di Noel inaspriscono il conflitto tra i fratelli, e la band comincia a dare segni di cedimento. Agli alti seguono sempre i bassi, e saranno gli stessi ingredienti del successo della band a decretarne la fine. Con la faida tra i due fratelli sempre più pubblica, l’intera famiglia finisce in pasto ai tabloid. Perfino il padre lontano torna a farsi vivo e fa dichiarazioni ai giornali accampando diritti sui soldi e perfino attirando con l’inganno Liam in una squallida e crudele intercettazione telefonica pubblicata dal quotidiano News of the World.

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Finché arriva l’invito a partecipare al festival di Knebworth, e per la prima volta la band comincia a pensare di essere arrivata a un punto di rottura. Col senno di poi, oggi i componenti della band riconoscono che Knebworth è stata la fine di qualcosa, e non l’inizio. Non potevano diventare più popolari né arrivare più in alto di così, ma erano drogati di successo e ne volevano sempre di più – come i loro fan. Oggi gli Oasis non esistono più e i due fratelli Gallagher non si sono mai riappacificati, ma Knebworth può ancora essere considerato “il più grande raduno musicale prima dell’era di Internet”.

L’epoca dei grandi gruppi è finita. Viviamo in un’era digitale di accesso istantaneo agli eventi, di concerti registrati su migliaia di smartphone e scaricati nel giro di pochi secondi per un pubblico globalizzato. In quegli anni se volevi ascoltare un pezzo degli Oasis o vedere la band dal vivo dovevi farlo in prima persona, metterci del tuo. E lo hanno fatto milioni di persone.

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Questo film racconta i veri Noel e Liam – turbolenti e sinceri, appassionati e imperturbabili – ripresi durante la scalata al successo, nell’occhio del ciclone, prima che chiunque potesse immaginare l’impatto che avrebbero avuto sul pianeta.

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