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Tema immigrazione, Simon Verhoeven dà il suo Benvenuto in Germania!

Dopo il clamoroso successo ottenuto in patria, giovedì 10 maggio arriva nelle nostre sale Benvenuto in Germania!, il film scritto e diretto da Simon Verhoeven che racconta la storia di una benestante famiglia tedesca che accoglie nella sua casa un rifugiato, affrontando così con spensierata leggerezza il tema dell’immigrazione in Germania.


Il film

Angelika, una professoressa da poco in pensione, decide, contro il parere dello scettico marito Richard, di ospitare a casa un rifugiato. Così il giovane nigeriano Diallo si trasferisce nella famiglia Hartmanns. Da qui nascono una serie di vicende, complicazioni e momenti esilaranti: il trambusto non solo stravolge la vita dei due, ma anche quella dei figli Philip e Sophie, ormai adulti. La sopravvivenza del loro matrimonio e le possibilità di integrazione di Diallo sono messe a dura prova. Nonostante il caos, resta la speranza che la famiglia ritroverà la sua stabilità, tranquillità e pace come il resto della Germania.

Un successo al Box Office

Benvenuto in Germania! è una commedia satirica e politicamente scorretta. Uscito in Germania nel novembre 2016, il film è stato un successo nazionale con quasi 4 milioni di spettatori e oltre 28 milioni di Euro di Box Office, diventando il primo film di produzione cinematografica tedesca visto nel 2016 e il settimo film più visto dell’anno in Germania. Definito dal tabloid tedesco Abendzeitung “la migliore commedia tedesca dell’anno”.

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Passiamo ora alle dichiarazioni di Simon Verhoeven, suddivise per tematiche.

L’idea del film

Ho pensato che fosse interessante raccontare il contrasto tra una famiglia della classe medio-alta e tutti i suoi problemi con qualcuno proveniente da un ambito culturale completamente diverso, qualcuno che si trova di fronte a problemi totalmente diversi, molto più seri. Da questo sono nate diverse possibilità comiche e altrettante di tipo emotivo. Nella mia scrittura, come nella mia regia, tendo ad affrontare le cose in modo giocoso, rilassato e politicamente scorretto e ho cercato, fino alla fine, di far confluire nel mio lavoro i riferimenti agli eventi attuali”.

Una commedia che apre un dibattito

Non ho preso nulla sul serio dal momento che nessun film, tantomeno una commedia, può soddisfare ogni sensibilità politica e prendere in considerazione ogni punto di vista sulla questione dei profughi. Nessun film potrebbe rendere giustizia ad un tema tanto vasto. Alla fine il mio film è contraddittorio quanto quello che ho sperimentato nelle mie discussioni con i rifugiati, i direttori dei centri di rifugiati, gli avvocati e le famiglie sull’integrazione quotidiana”.

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Un’epoca incerta la nostra

Personalmente, la vedo così: la situazione è confusa e complessa. Il mio film non è certo una favola, né una commedia cinica e anti yes we can, anche se alcune persone forse desiderano questo ritratto in bianco e nero. La Germania, così come l’Europa, è nel mezzo di una trasformazione drastica mai vissuta fino ad ora. Le persone stanno discutendo animatamente, adeguando e rivedendo prospettive e punti di vista. E questa confusione, questa incertezza, questa volatilità sono terreno fertile per la commedia”.

“Benvenuto in Germania! è prima di tutto una commedia. Non può né vuole offrire serie soluzioni politiche. Però spero che possa contribuire un po’ a cambiare le cose, divenendo spunto di riflessione sul tema”.

Simon Verhoeven

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