Arriva nei cinema italiani giovedì 14 novembre, con la distribuzione di Lab 80 film, The Bra – Il Reggipetto, l’ultimo lungometraggio del riconosciuto regista tedesco Veit Helmer. Selezionato e premiato in numerosi Festival internazionali, tra cui Tokyo, Tallin Black Night, Belgrado e Chicago EU. Il film è stato girato nel quartiere “Shangai” di Baku, appena prima che l’intera zona venisse completamente demolita. Tra gli attori protagonisti del film Paz Vega, Maia Morgenstern, Chulpan Khamatova, Miki Manojlovic e Denis Lavant.
Il film
I binari corrono tra le modeste e colorate abitazioni, sono loro stessi la via che separa gli edifici. Su di loro si svolge la vita del quartiere: sulle rotaie gli uomini poggiano i tavolini per bere il tè e i bambini giocano a palla; sopra le rotaie le donne stendono i panni da un muro all’altro. Quando il treno di Nurlan (Predrag “Miki” Manojlovic) passa, gli abitanti liberano la via in un buffo fuggi-fuggi generale ma, tra i tergicristalli della prima carrozza, resta sempre qualche oggetto dimenticato. E Nurlan riporta sempre tutto ai legittimi proprietari. L’ultimo giorno di lavoro prima della pensione, attaccato al treno trova un oggetto insolito: un reggiseno. Comincia per lui la ricerca della proprietaria: tra ironiche gag, scene di quotidiana disperazione e intense per quanto estemporanee relazioni con le aspiranti proprietarie dell’indumento, la ricerca per Nurlan diventerà un commovente viaggio di liberazione da solitudine e mancanza d’amore. Un viaggio senza parole, fatto solo di sguardi, gesti, risate, pianti e musiche: The Bra è un film senza dialoghi.
Veit Helmer racconta…
«Sono stato ispirato dalla vicinanza della capitale dell’Azerbaigian, Baku. Lì, in una zona in particolare, i binari dei treni sono così incredibilmente vicini alle case che vengono usati come strade e luoghi di aggregazione. Il film inizia come una commedia ma poi il protagonista incappa in esperienze che possiamo definire tragiche. È anche una storia d’amore, una storia d’amore con un finale inatteso. Spero che gli spettatori possano vedere il film come un piccolo cesto che contiene gioielli preziosi, che magicamente scintillano quando si apre il coperchio».