Credit: Aidan Monaghan / © 2021 Focus Features, LLC

The Northman, l’epica pellicola vichinga firmata Robert Eggers

Credit: Aidan Monaghan / © 2021 Focus Features, LLC

Diretto dal visionario sceneggiatore e regista Robert Eggers, giovedì 21 aprile arriva nelle nostre sale The Northman, un’epica saga di vendetta vichinga che rivisita i miti norreni e che ha visto all’opera un grandissimo cast corale che include Alexander Skarsgård, Nicole Kidman, Claes Bang, Anya Taylor-Joy, Ethan Hawke, Willem Dafoe e Björk.

Il film

Amleth (Oscar Novak) è un giovane principe che vive in un regno prospero nel Nord Atlantico vicino alle Isole Orcadi, governato da suo padre, il re Aurvandil (Ethan Hawke) e sua madre, la regina Gudrún (Nicole Kidman). Di ritorno da un viaggio, il re sottopone Amleth a un rituale di iniziazione che consolida la sua posizione nella famiglia, e renderlo in grado di regnare alla sua morte. Dopo la cerimonia, Aurvandil viene assassinato davanti al principe Amleth per mano di suo zio Fjölnir (Claes Bang). Per fuggire da un bagno di sangue, il bambino di 10 anni lascia l’isola su una barca a remi, giurando di vendicare suo padre e salvare sua madre, ora nelle grinfie di Fjölnir.

Passano vent’anni. Amleth (Alexander Skarsgård), ora indurito dalla rabbia, fa parte di una banda di berserker Vichinghi provenienti dalla Svezia che commettono incursioni lungo i fiumi dell’Europa orientale. Mentre i tumultuosi berserker celebrano ubriachi la loro razzia, Amleth incontra una veggente (Björk) che gli ricorda il suo destino e la sua missione. Nuovamente rinvigorito, viene a sapere che Fjölnir gestisce una fattoria in Islanda. Travestito da schiavo, Amleth parte con altri slavi diretti in Islanda, tra cui Olga della Foresta delle Betulle, con la quale stringe un legame. Amleth e Olga vanno a lavorare nella fattoria di Fjölnir insieme ad altri schiavi. Suo zio Fjölnir sta crescendo Gunnar (Elliott Rose) il fratellastro di Amleth, insieme a un altro figlio, Thorír (Gustav Lindh). Rendendosi indispensabile nella fattoria, Amleth attende il momento giusto per mettere in atto – e scatenare – la sua promessa mortale.

Alexander Skarsgård Credit: Aiden Monaghan / © 2021 Focus Features, LLC

Alexander Skarsgård Credit: Aiden Monaghan / © 2021 Focus Features, LLC

Robert Eggers racconta…

“Non ho mai voluto fare un film sui Vichinghi. Pensavo che i Vichinghi fossero bruti violenti e massicci senza nulla di interessante. Mia moglie al contrario, amava le Saghe Islandesi, le stimate storie medievali della tradizione Vichinga, ed era convinta che le avrei apprezzate. Ma anche su sua insistenza, non ho mai aperto uno di questi grandi libri. Quando siamo andati in Islanda nel 2015, i paesaggi epici e travolgenti mi hanno totalmente ispirato. Ho subito immaginato figure solitarie del X° secolo in sella ad un cavallo, sovrastate da montagne, ghiacciai e cieli infiniti dai colori soprannaturali”.

“C’era qualcosa negli elementi e nella forza della natura che emergeva dai paesaggi. Poi ho iniziato a pensare ai Vichinghi e ad apprendere cosa era realmente esistito nei primi decenni del X° secolo in Scandinavia, e allo stesso tempo sono stato attento alle reinterpretazioni e agli elementi imprecisi che erano stati proiettati sulla cultura Vichinga nei millenni successivi. Ho trovato una civiltà ricca e complessa, fatta di arte meravigliosa, fusione culturale e religiosa, tecniche evolute, costumi elaborati e codici di onore e giustizia. Ma era anche una cultura di estrema violenza e sottomissione, in cui gli orribili cicli di vendetta non conoscevano fine. L’umanità, a quanto pare, non cambia mai. Forse è per questo che sono attratto dal passato. È uno specchio oscuro e lontano“.

Nicole Kidman  Credit: Aidan Monaghan / © 2022 Focus Features, LLC

Nicole Kidman – Credit: Aidan Monaghan / © 2022 Focus Features, LLC

“Dopo un pranzo fatale con Alexander Skarsgård, l’idea di realizzare un film sui Vichinghi si è concretizzata. Sapevo (scusate l’arroganza) che dovevo provare a fare il film sui Vichinghi: quello definitivo. Con l’aiuto del geniale scrittore e poeta islandese Sjón, ci siamo imbarcati nella realizzazione del film sui Vichinghi storicamente più accurato e radicato di tutti i tempi. Abbiamo lavorato con archeologi e storici, cercando di ricreare le minuzie del mondo fisico, tentando anche di catturare, senza giudizio, il mondo interiore della mente vichinga: le loro credenze, la mitologia e la vita rituale. Ciò ha significato che in questo film il soprannaturale è realistico quanto l’ordinario, perché per loro è stato così. Le recenti rappresentazioni televisive, cinematografiche e video ludiche della mitologia Vichinga e della cultura norrena sono romanzate e fatte per sembrare appariscenti e cool. Oggi la concezione pubblica di un Vichingo sembra più quella di una rockstar di fantascienza che di una sacerdotessa, una contadina, una guerriera o di una regina dell’antico norreno. Con la nostra ricerca maniacale abbiamo cercato di ridefinire questa immagine in qualcosa di radicato ed elementale come i paesaggi, che sono stati tanto ispiratori“.

Le arti visive dell’era Vichinga, così come la loro poesia, sono ricche, intricate e complesse, ma a differenza della poesia, sono astratte e non ‘atmosferiche’. Quindi, visivamente, saranno i paesaggi e gli elementi – il vento, il fango, la pioggia, la neve, la terra, il ghiaccio, la cenere e il fuoco – a creare l’atmosfera di questo film, insieme ai suoni della natura e quelli degli strumenti dell’epoca Vichinga. Le riprese saranno senza tempo, con grafica, programmazione, messa in scena desolata e Nordica. E la telecamera in continuo movimento è pensata per essere ipnotica e coinvolgente. Le riprese lunghe e dense, che immergono lo spettatore nella cultura di quell’epoca antica e al contempo raccontano la storia, hanno richiesto un’immensa disciplina e una totale collaborazione”.

Ethan Hawke Credit: Aidan Monaghan / © 2022 Focus Features, LLC

Ethan Hawke – Credit: Aidan Monaghan / © 2022 Focus Features, LLC

“Tutti i soggetti coinvolti, attori, cineoperatori, stuntman, costumisti, gioiellieri, armaioli, realizzatori di oggetti di scena, conduttori di animali, suonatori di flauto di betulla e osso – persino i dirigenti dello studio – erano tutti concentrati sull’obiettivo di realizzare un intero progetto coeso, basato sulla storia – unendo le forze – spingendoci a fare del nostro meglio al di là delle nostre capacità. Nella storia della creazione del mito norreno, il mondo e i suoi elementi sono costituiti dalle parti del corpo di un gigante ucciso. Noi siamo stati tutti questi elementi: il sangue, le ossa, i denti e il cervello, che insieme – e solo insieme – abbiamo formato l’imperfetto gigante immolato: The Northman“.

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