Misurando

The Repairman, il film di Paolo Mitton che ripara la vita dei nostri tempi

Dopo essere uscito la scorsa settimana solo nei cinema piemontesi, da giovedì 26 febbraio sarà in tutte le sale d’Italia un film delizioso che sta già facendo molto parlare di sé: The Repairman di Paolo Mitton.

The Repairman è la storia curiosa e ironica delle disavventure di Scanio Libertetti. Interpretato da Daniele Savoca, Scanio è un ingegnere mancato che si guadagna da vivere riparando macchine da caffè. In seguito ad un’infrazione si trova a seguire un corso di recupero punti in un’autoscuola di provincia. Chiamato a spiegare come abbia perso la patente, travolge insegnante e compagni di corso con il racconto del suo ultimo anno di vita.

Tra amici ormai realizzati che non perdono occasione per criticarlo, lo squillo insistente di un vecchio telefono e lo zio panettiere che lo incoraggia sempre a valorizzare le sue doti, Scanio si muove in equilibrio precario fra le contraddizioni del mondo moderno. Un mondo che preferisce continuare a correre e non incoraggia chi, come lui, si prende il tempo per capire ciò che non funziona e ripararlo. Solo Helena, giovane inglese, trasferitasi in Italia per lavorare come esperta di risorse umane e interpretata dall’attrice inglese Hannah Croft, pare essere in grado di capirlo e di rassicurarlo. Almeno per un po’.

Daniele Savoca è Scanio

Daniele Savoca è Scanio

Al centro del film, motivo di ispirazione per il regista, ci sono le relazioni umane ed in particolare “la loro imperfezione” come sottolinea lo stesso Mitton. Il protagonista della storia, Scanio, è un personaggio talmente fuori luogo rispetto al mondo che lo circonda che crea imperfezioni ovunque si relazioni.

Una personalità particolare, come spiega il regista: “è un personaggio antico che si muove in un mondo che non l’ha voluto aspettare. Perché di mestiere ripara, in un mondo che piuttosto sostituisce con un modello più recente. Perché è lento e preferisce fare le cose per bene, in un mondo dove conta arrivare per primi”.

Hannah Croft è Helena

Hannah Croft è Helena

Scanio fatica a stare al passo coi tempi moderni.  La storia non è situata in una grande città dove le luci si fondono e le macchine sfrecciano. La contrapposizione fra il personaggio protagonista e la modernità trova invece rappresentazione in provincia e in campagna che, secondo Mitton, “si muovono più velocemente ancora, per cercare di recuperare il tempo perso, e possono offrire contrasti più evidenti rispetto a quelli a cui in città ci si è oramai assuefatti”.

Il regista parla anche del suo stile di regia: “proprio perché la perfezione non esiste, ho cercato con la regia di non prendere mai le parti dell’uno o dell’altro personaggio. Nessuno di loro ne esce vincitore, e anche la scelta di muovere poco la macchina da presa si propone di lasciare allo spettatore lo spazio per affezionarsi a chi più desidera”.

3

La storia è raccontata in prima persona dal protagonista e le immagini del film sono presentate come se uscissero dai suoi ricordi. Eppure, conclude Mitton, l’intenzione di Scanio “non è di prendere le proprie difese nei confronti di un mondo che potrebbe facilmente descrivere come coalizzato contro di lui; al contrario sembra provare un piacere quasi perverso nel descrivere le situazioni per quello che sono, anzi a colorirle con uno sguardo a tratti esagerato, sempre sospeso tra il verosimile e l’immaginario. Come se ingrandire le disavventure le rendesse più risibili e ci permettesse di accettare con più serenità la nostra condizione”.

“Perché cambiare vita se puoi riparare quella che hai?”

The Repairman

Leave a Comment