copyright Anders Nicander Anagram Sweden

Tuesday Club, cibo e passione nel talismano della felicità di Annika Appelin

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Dopo il successo delle anteprime estive nelle arene più suggestive d’Italia, giovedì 22 settembre arriva nelle sale italiane Tuesday Club – Il Talismano Della Felicità, la commedia di Annika Appelin che apre nuove prospettive sull’amore e gli equilibri familiari nel secondo tempo della vita.

Il film

Karen (Marie Richardson) è una donna di mezza età che conduce una vita esemplare, con una famiglia felice e una bella casa, ma quando scopre alla festa del suo 40° anniversario di matrimonio che il marito Sten (Björn Kjellman) la tradisce, tutto cambia. Dopo una vita trascorsa a prendersi cura degli altri, la protagonista si dà una seconda possibilità e, con l’aiuto delle amiche, inizia a seguire un corso di cucina orientale creativa tenuto dal famoso chef Henrick Moliner (Peter Storemare). Tra un sushi e una tartare, Karen risveglia i sogni messi nel cassetto da ragazza e riscopre le lusinghe della seduzione, sepolte dalla routine familiare, l’amore e la rinascita come donna nuova. La ricerca del piacere, in amore come a tavola, muove il racconto con divertenti colpi di scena e una non banale analisi psicologica dei sentimenti umani.

Con il suo fortunato esordio alla regia, la sceneggiatrice Annika Appelin firma una deliziosa commedia che vanta un cast di ottimi attori come Marie Richardson e Peter Stormare, alcuni dei quali hanno alle spalle esperienze teatrali di primo piano con Ingmar Bergman e altri registi svedesi. La loro splendida prova corale rende la vicenda magica e realistica ad un tempo, per un film adatto a diverse generazioni.

Tuesday Club Il Talismano Della Felicità 1

Annika Appelin racconta…

“Alcuni anni fa ho iniziato a riflettere sull’invecchiamento, su come, purtroppo, le donne anziane vengono spesso ritratte nei film. Volevo raccontare una storia sulla passione, sul desiderio e sul fuoco che brucia forte anche quando il corpo invecchia. Adoro i film con il cibo. Amo mangiare, cucinare e guardare il cibo che viene cucinato. È sensuale e bello, ed è una metafora piuttosto buona della vita e delle diverse personalità. Quando si cucina ciò che sembra facile per alcuni, per altri non lo è. La mia ambizione era fare un film appassionante e divertente su tutte le “normali” donne invisibili, sulla loro amicizia e l’amore. Volevo fare un film in cui riconoscersi, un film che solletica l’immaginazione, che fa ridere e piangere allo stesso tempo. Dopo il film, spero che nessuno voglia tornare a casa, ma voglia abbracciare la vita e con un sorriso sulle labbra, amare un po’ di più e mangiare del buon cibo!”.

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