Coppia di attori del muto (Istituto Luce)

90 anni di Italia e della fondazione Istituto Luce alla mostra Luce – L’Immaginario Italiano

Coppia di attori del muto (Istituto Luce)

1924-2014. A novant’anni dalla fondazione dell’Istituto Luce, il Complesso del Vittoriano ospita da oggi 4 luglio al 21 settembre 2014 la mostra LUCE-L’immaginario italiano, per celebrare una delle più importanti imprese culturali del Paese, un luogo di elezione della sua conoscenza storica, e il deposito materiale di beni immateriali: le memorie, i segreti, i sogni dell’Italia dai primi del ‘900 al presente. L’esposizione è ideata e realizzata da Istituto Luce-Cinecittà, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo e della Regione Lazio, e in collaborazione con Roma Capitale nell’ambito dell’Estate Romana 2014. È curata da Gabriele D’Autilia (curatore scientifico e testi) e da Roland Sejko (curatore artistico e regia video). L’organizzazione generale è di Comunicare Organizzando.

Nato nel 1924 come L.U.C.E., L’Unione Cinematografica Educativa, con l’intuizione e l’intento di raccontare l’attualità del Paese, della sua società e del mondo attraverso l’ancora nuovo linguaggio delle immagini in movimento, e ribattezzato con Regio decreto l’anno seguente, l’Istituto Nazionale Luce venne presto sostenuto con forza e controllato da Benito Mussolini, che ne comprese e sfruttò le enormi potenzialità divulgative e politiche. Oggi, dopo 90 anni, quell’intuizione è diventata oggi la più antica istituzione di cinema pubblico al mondo, con un archivio di decine di migliaia di filmati e tre milioni di fotografie: una ricchezza di temi così grande da meritare nel 2013 l’ingresso per il fondo ‘Cinegiornali e fotografie dell’Istituto Nazionale L.U.C.E.’ nel Registro Memory of the World dell’UNESCO.

Mussolini a Littoria per la trebbiatura del grano - 1938

Mussolini a Littoria per la trebbiatura del grano – 1938

Dal suo esordio il Luce ha provveduto a rivelare l’immagine degli italiani a loro stessi, e a fornire una conoscenza di base del Paese. Grazie ai ‘cinegiornali’ Luce, milioni di cittadini dagli anni ’20 in poi hanno potuto vedere e scoprire per la prima volta città, geografie lontane, popolazioni sconosciute, forme sociali e culturali differenti. La nascita di un’opinione pubblica in Italia passa di qui, insieme alla stessa formazione di ‘luoghi comuni’ e attraverso tutto quello che si può considerare l’immaginario.

La mostra racconta questo autoritratto della nazione con un flusso continuo di immagini. I pannelli sono organizzati secondo un ordine tematico-cronologico, su cui in più di 20 schermi sono proiettate videoinstallazioni, montaggi realizzati ad hoc di centinaia di filmati dell’Archivio storico Luce. Accanto alle immagini in movimento, più di 500 fotografie dell’Archivio fermano dettagli e momenti significativi, mentre pannelli di testo approfondiscono l’analisi storica e linguistica dei video.

Buttero a cavallo - Agro Pontino - 1931

Buttero a cavallo – Agro Pontino – 1931

Una serie di parole-chiave lega l’itinerario. Si va così dagli anni ’20 di città/campagna, ai ’30 di autarchia, uomo nuovo, architettura, censura e propaganda. Si arriva a Guerra e rinascita, Cassino (icona della brutalità distruttiva delle guerre), vincitori e vinti (con sequenze poco conosciute e straordinarie, anche a colori, dell’ingresso degli alleati non solo a Roma, ma anche nelle profondità del Paese), modernità/arretratezza (un parallelo significativo di immagini dell’Italia anni ‘60), giovani, economia, corpi politici, neotelevisione, e tante altre.

Alcune speciali ‘camere’ mostrano aspetti specifici e suggestivi della storia italiana (da La camera delle meraviglie a La camera del Duce, e alla stanza del Paese reale con i volti degli italiani negli anni ’30), mentre l’ultimo spazio dell’esposizione è infine interamente dedicato al Cinema: con centinaia di foto di registi, attori, set, e una preziosa selezione di trailer e backstage di film. A supporto della mostra ci sarà anche il volume LUCE – L’immaginario italiano: curato da Gabriele D’Autilia, docente di Fotografia e Cinema presso l’Università di Teramo, con la prefazione di Dacia Maraini, edito da Rai Eri con Istituto Luce-Cinecittà, il libro, in 350 pagine di testi (in italiano e inglese) e centinaia di immagini in bianco e nero che ripercorrono le diverse pieghe del viaggio dell’Italia nel Novecento.

Dal set de "La Dolce Vita" (1959)

Dal set de “La Dolce Vita” (1959)

Da segnalare infine nel programma una grande retrospettiva di film e documentari, per un totale di oltre 130 titoli rappresentativi della storia cinematografica del Luce dal 1933 al 2013, sarà ospitata nel Complesso del Vittoriano nell’ambito della mostra, e in altri siti suggestivi della Capitale, che accenderanno con proiezioni serali degli speciali ‘punti Luce’ nella città.

Per informazioni: tel. 06/6780664; www.comunicareorganizzando.it e www.cinecitta.com

Leave a Comment