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Auguri Ennio Morricone, il Maestro che insegue il suono dell’anima

Sabato 10 novembre 1928 nasceva a Roma un talento straordinario che un giorno avrebbe regalato note ed emozioni a tutto il mondo: Ennio Morricone. Un artista appassionato che oggi festeggia con l’Oscar conquistato lo scorso febbraio, per la colonna sonora di The Hateful Eight di Quentin Tarantino. Ennio Morricone è il Maestro per eccellenza, un genio della musica capace di comporre pagine immortali della storia del cinema mondiale. Tutta la sua vita e la sua arte è percorsa in Inseguendo Quel Suono – La Mia Musica, la Mia Vita (edito da Mondadori per la collana Ingrandimenti), l’autobiografia che Morricone ha scritto con il giovane compositore Alessandro De Rosa che, per festeggiare il Maestro, abbiamo deciso di intervistare.

Ennio Morricone

Ennio Morricone

Alessandro, che viaggio è stato Inseguendo Quel Suono? Come si è trovato a conversare con Ennio Morricone?

È stato un viaggio incredibile, che è durato più di quattro anni. Qualche volta tornavo a casa in lacrime, ricordo in particolare quando mi parlò la prima volta di Pasolini. Con Morricone ci conoscemmo già nel Maggio del 2005 quando gli consegnai un cd con delle mie composizioni ad una sua conferenza, ma iniziammo a conversare con l’idea di questo libro nel Luglio 2012. Quest’anno finalmente è uscito Inseguendo quel suono, ma noi continuiamo a conversare. Una grande fortuna, e al tempo stesso una grande responsabilità.

Il titolo del libro recita anche “La Mia Musica, la Mia Vita”. La storia di Morricone sembra legare indissolubilmente Musica e Vita. Come se l’una generasse l’altra, e viceversa…

Assolutamente una genera l’altra e viceversa. Igor Stravinskij diceva: “technique is the whole man”, e questo è verissimo in molti musicisti, e anche nel caso Morricone. Ennio ha lavorato tutta la sua vita pensando e scrivendo musica. Interrogarsi quindi e ricercare sulla sua opera significa rintracciare le matrici del suo pensiero e quindi interessarsi al contesto in cui la sua identità e il suo pensiero hanno preso forma. Tra la sua musica e la sua vita c’è il suo pensiero, e Inseguendo Quel Suono secondo noi, può creare un punto di contatto fra il lettore e il pensiero di Morricone, un momento di dialogo con lui.

Alessandro De Rosa insieme a Ennio Morricone

Alessandro De Rosa insieme a Ennio Morricone

Inseguire quel suono, ovvero inseguire quella emozione. Come ci si arriva?

Forse non solo quell’emozione ma la comunicazione, e forse l’utopia. In una pagina del libro Morricone dice:

E.M. Io sto sempre inseguendo quel punto di contatto con l’altro, anche per poterlo contraddire, per farne a meno, ma tenendolo comunque in considerazione.

A.D.R. Sempre «Inseguendo quel suono», quindi?

E.M. Certo, sempre cercandolo, un suono… e forse più di uno, e la relazione fra loro, e poi ancora… ma questo è un fatto estremamente misterioso. Tanto sfuggente quanto appassionante…

“Inseguendo quel suono” è anche un verso di una poesia che Morricone dedicò alla moglie Maria sul finire degli anni ’80. In quel caso il suono della sua eco… che poi se vogliamo è l’amore che sposta e sprona alla creazione di contatto e dialogo…

2-Ennio Morricone

Musica e Cinema. Quando e come nasce il suo avvicinamento a questi due mondi in Morricone?

Entrambi gli avvicinamenti avvennero nella prima infanzia: quello alla musica dipese molto dal padre Mario, che un bel giorno gli mise la tromba in mano e lo iscrisse al conservatorio. L’avvicinamento al cinema avvenne quando iniziò ad andare a vedere i film proiettati a Roma. Poi più avanti, da ragazzino, affiancava sporadicamente il padre nei turni di sincronizzazione in quelle sale dove la musica per il cinema si incideva. Fu lì che Ennio iniziò a fantasticare su come avrebbe musicato quelle stesse sequenze per era stato chiamato a suonare la tromba col padre. Poi si distaccò da questa sua fascinazione e rimase la musica sola. Gli studi conservatoriali di composizione con Petrassi, l’esperienza di Darmstadt. Poi le vicende della vita fecero incrociare gradualmente e nuovamente i binari di musica e cinema e Morricone si ritrovò a musicare sempre più film…

Le note di Morricone hanno fatto sognare diverse generazioni. Un linguaggio universale di emozioni umane, e un suono, appunto, che ci rivela l’anima del Maestro. Secondo lei, tra tutti i Suoi innumerevoli, diversi e magnifici lavori, possiamo ritrovare un filo conduttore? Un battito, una sensibilità, una visione?

Secondo me sì. Quando ascoltiamo i grandi musicisti, o forse più in generale i grandi, possiamo cogliere qualcosa che accomuna la loro produzione. Qualcosa che cambia e che si conferma al tempo stesso. In un certo senso è curioso, perché Ennio da un lato sostiene di essere rimasto sempre uguale a se stesso, ma dall’altro di aver continuamente sperimentato e cambiato strada. Forse questa contrapposizione è divergente solo apparentemente… è uno dei misteri più interessanti di Morricone, almeno per me. Un mistero che esaminiamo nel libro. Perché scrive? Come lo fa? Queste le domande a cui volevamo dare risposta…

8-Morricone Hateful Eight

Per Morricone questo è stato un anno incredibile, iniziato con la vittoria del Golden Globe prima e soprattutto dell’Oscar dopo. Non un tributo alla Carriera, che peraltro aveva già ricevuto, ma un nuovo riconoscimento per una nuova musica. Quanto diventa importante – ancor di più in questi tempi – la sua figura come punto di riferimento per tutti coloro che sognano di lavorare con la musica?

Davvero un anno incredibile. Quelli che nomini sono premi importantissimi. Ma come Morricone ripete spesso, sono momenti, bellissimi ma momenti di grande consenso. Poi si torna in studio e si continua a scrivere, a rimettersi in discussione. A domande come la sua Ennio risponde sempre che sarà la storia, e il futuro, a decidere l’importanza di alcune musiche e di alcuni compositori. Quindi, che dire? Lo scopriremo…

Volendo oggi celebrare la Musica del Maestro e la magia del Cinema, ripenso con grande emozione alla colonna sonora di Nuovo Cinema Paradiso, con riferimento, scontato, alla sequenza finale dei baci. Possiamo ritenere forse quella musica, quel momento, quella sequenza, il punto più alto che lega Morricone alla Settima Arte?

Sicuramente quella sequenza ha un fascino incredibile e struggente, ma se mi fermo a pensare a quanti film Morricone sia riuscito a musicare in questi 55 anni nel cinema, non riesco proprio a rintracciare e a scegliere un unico singolo momento, un momento “più alto”, come mi chiede lei. In altre parole credo ci siano moltissime vette e forse per me non è tanto importante capire quale sia la vetta più alta, ma nutrirmi della loro diversa bellezza e delle loro diversità per cogliere sfumature nuove.

Morricone

Oggi Ennio Morricone compie ottantotto anni. Lei che lo ha accompagnato nella sua autobiografia, quale desiderio pensa che esprimerà spegnendo le sue candeline?

Ennio è un uomo sempre curioso, sempre alla ricerca di nuove idee. Credo che come sempre spegnerà le candeline e si rimetterà a lavorare instancabilmente verso il “prossimo passo”…

Intervista di Giacomo Aricò


EXTRA – Inseguendo Quel Suono, un libro testamento

Con Inseguendo Quel Suono – La Mia Musica, la Mia Vita, Ennio Morricone ha deciso di fare il suo libro testamento, in cui racconta la sua vita e soprattutto la sua musica. Il libro è frutto di anni di incontri con Alessandro De Rosa, un giovane compositore. Quello che ne è nato è una sorta di lungo dialogo, corposo e ricco di informazioni, ricordi, approfondimenti per far capire a tutti i suoi fan quali storie e quali pensieri ci sono dietro le musiche più amate.

“È curioso osservare e riesaminare la propria vita attraverso un percorso del genere. Ad essere onesto non avrei mai pensato che lo avrei fatto. Poi ho conosciuto Alessandro De Rosa, e questo progetto si è sviluppato così gradualmente e spontaneamente che io stesso ho ripreso contatto con i fatti che emergevano, quasi senza rendermene conto, man mano”.

Ennio Morricone

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