"Il Portiere Di Notte"

CAMERA RETRO – Il Portiere di Notte, il Capolavoro-Scandalo di Liliana Cavani

"Il Portiere Di Notte"

Mercoledì 20 aprile, alle 21.30, al Movie Planet di San Martino Siccomario (Pavia) continua la rassegna tematica dedicata ai film di genere erotico con la proiezione – in versione integrale restaurata – de Il Portiere di Notte di Liliana Cavani (1974) con protagonisti Charlotte Rampling e Dirk Bogarde e con Philippe Leroy e Gabriele Ferzetti. Un appuntamento imperdibile che si inserisce all’interno dell’attività PavianelCinema a cura di Marco Mariani in collaborazione con Luigi Riganti.


Considerato un film scandalo, la sesta opera di Liliana Cavani è ambientata nel 1957, in una Vienna decadente e “post-nazista”. Dopo oltre un decennio dalla fine della Seconda Grande Guerra, si incontrano per puro caso Lucia (Charlotte Rampling), un’ebrea sopravvissuta al campo di concentramento, e il suo aguzzino Maximilian (Dirk Bogarde) che, sotto falso nome, lavora come portiere di notte in un albergo. Il loro nuovo incontro li fa precipitare in una relazione sadomasochista: tra la vittima e il suo carnefice nasce una complicità totale, morbosa, senza limiti, autodistruttiva.

La Cavani realizzò Il Portiere di Notte dopo aver girato per la Rai diversi documentari sulle vittime dei lager. Sceneggiato da Italo Moscati e con le musiche dal Flauto Magico di W.A. Mozart, la pellicola è un melodramma tutto giocato sull’ambiguità sessuale e storica. Protagonista è la coppia Rampling-Bogarde, talmente affiatata da identificarsi con dedizione assoluta ai personaggi. Censurato, tagliato e bistrattato, il film è un inno alla libertà espressiva e un duro attacco al revisionismo storico che insabbia gli orrori dei lager nazisti.

Dirk Bogarde

Dirk Bogarde

A presentare il film sarà Francesca Brignoli, studiosa del cinema di Liliana Cavani, cui ha dedicato numerosi interventi e il volume Liliana Cavani. Ogni Possibile Viaggio (2011). Per avvicinarci all’evento e per ricordare questo capolavoro del cinema, Cameralook.it ha deciso di intervistarla.

Perché Il Portiere di Notte di Liliana Cavani è un film importante da rivedere, ricordare e da far conoscere a chi ancora non l’ha visto?

Perché è un classico: formalmente sofisticato, scritto con sensibilità e coraggio. Perché è una grande storia romantica. Perché c’è la colonna sonora bellissima, struggente di Daniele Paris. Ma mi piace usare le parole di Luchino Visconti, che raramente rilasciava dichiarazioni su opere di colleghi ma che per questo film si spinse a scrivere che «è una prova definitiva di grande maturità e sapienza del suo autore … Il Portiere di Notte è un film straziante, crudele e terribile che ti lascia senza fiato. Costruito con rara sapienza ed equilibrio, rimarrà come un’altra atroce testimonianza del nazismo».

Charlotte Rampling

Charlotte Rampling

Cosa si può dire dell’interpretazione di Dirk Bogarde e Charlotte Rampling, coppia affiatatissima sul set?

Attori di immenso talento, hanno corpi parlanti, “taglienti”, nevrotici ed estremamente ambigui: due presenze indimenticabili, che non a caso restano nella storia del cinema grazie, anche, al loro incarnare in questo film due demòni di disperata sensualità. Chi non ha presente Rampling nuda dalla cintola in su, in pantaloni, bretelle e cappello da SS? L’immagine possiede una potenza iconica impressionante, arrivata intatta ai nostri giorni, stracitata, spesso senza conoscerne la fonte… Ma il film vede al lavoro anche grandi attori come Philipe Leroy, Gabriele Ferzetti, Nora Ricci, e una meravigliosa Isa Miranda.

Come si può descrivere la Vienna post-nazista che fa da sfondo alla storia?

Direi che la Vienna del film (ambientato nel 1957, quando sono da poco andate via le truppe sovietiche d’occupazione), sontuosa e spettrale, non è invero post-nazista. È il luogo in cui il nazismo si è solo apparentemente esaurito, ma continua a vivere nell’oscurità, come se il tempo si fosse fermato. È la città della notte della coscienza europea, insomma. Un sottosuolo senza luce dove il passato si confonde senza soluzione di continuità nel presente.

4-Il Portiere di Notte

Considerato un film scandalo, censurato, tagliato, bistrattato. Perché allora fu accolto così e divise il pubblico?

È curioso che ancora oggi Il Portiere di Notte sia in Italia considerato un film erotico! Quando uscì, nel resto del mondo, specialmente in Francia e negli Stati Uniti, fu al centro di raffinati dibattiti intellettuali: l’argomento dibattuto era appunto il nazismo sommerso e i meccanismi del potere in senso più diffuso. In Italia invece il film fu aggredito per questioni decisamente provinciali, cioè di sesso: si chiese alla Cavani, ad esempio, di tagliare la sequenza in cui in un amplesso la posizione di Lucia è sopra Max («Succede» si limitò a rispondere la regista al giudice…). Non dimentichiamo che erano anni incandescenti per le dinamiche sociali e politiche che attraversavano il Paese: nel 1973 a Bologna si era tenuto il grande convegno su “Erotismo, eversione, merce”, dedicato all’eros nella società contemporanea; nello stesso anno si consumava il penoso processo a Ultimo Tango a Parigi. Forse però la ragione più autentica dello scandalo suscitato da Il Portiere di Notte stava nell’essere una storia di eros che illuminava le ambiguità del passato e del presente nel rapporto tra Europa e nazismo. E illuminare questo “territorio” era insostenibile per l’Italia di allora. A ciò si aggiunga che a farlo era una donna: imperdonabile!

Quanto è ancora “scandaloso” rivederlo oggi, nel 2016?

Il film possiede anche oggi questa sua carica provocatoria: perché interroga ognuno nel profondo, chiamandolo a inoltrarsi nella zona grigia, ambigua, in cui bene e male si confondono (sotto ogni punto di vista). È un’operazione pericolosa quella della Cavani, perché non consola lo spettatore, anzi lo provoca, ieri come oggi.

3-Il Portiere di Notte

Secondo lei questo si può considerare Il Capolavoro della Cavani?

La filmografia di Liliana Cavani comprende opere importanti, appassionate e anticonformiste. Tra queste senz’altro Il Portiere di Notte è il suo capolavoro.

Intervista di Giacomo Aricò


Francesca Brignoli è autrice di saggi e articoli in riviste e volumi collettanei, è dal 2011 collaboratore dei “Quaderni del CSCI”, rivista del Centro di Studi sul Cinema Italiano. Si è occupata di figure di attrici cinematografiche, curando, con Nuccio Lodato, i volumi Ingrid Bergman. La Vertigine della Perfezione (2010) e Marilyn Monroe. Inganni (2014). Con Nuccio Lodato firma anche la monografia Orson Welles. Quarto Potere (2015). È dipendente pubblico nel settore Cultura.

Info evento: www.movieplanetgroup.it/pavianelcinema

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