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Charlie Hunnam è Percy Fawcett alla scoperta della Civiltà Perduta

Dopo aver conquistato il pubblico del Festival di Berlino, arriva domani nelle sale italiane Civiltà Perduta, l’incredibile storia vera dell’esploratore Percy Fawcett, che negli anni ’20 scomparve durante il suo avventuroso viaggio alla ricerca di una misteriosa e antica città nel cuore delle giungle amazzoniche. Tratto dal bestseller Z La Città Perduta di David Grann, il film è stato adattato per lo schermo e diretto da James Gray che ha riunito un cast d’eccezione formato da Charlie Hunnam, Robert Pattinson, Tom Holland e Sienna Miller.

1925, il leggendario esploratore britannico Percy Fawcett (Charlie Hunnam) si avventura in Amazzonia, alla ricerca di un’antica civiltà, lo splendente regno di El Dorado, con lo scopo di fare una delle scoperte più importanti della storia. Dopo aver catturato l’attenzione di milioni di persone in tutto il mondo, Fawcett s’imbarca insieme al figlio, determinato a provare che quest’antica civiltà, da lui rinominata Z, esiste. Ma la spedizione scompare poi nel nulla.

Racconto epico di coraggio e passione, Civiltà Perduta è un omaggio allo spirito d’esplorazione e a un tormentato avventuriero spinto fino all’orlo dell’ossessione. La stessa ossessione che ha provato il regista James Grey: “le preoccupazioni di Percy Fawcett nei confronti dell’Amazzonia e le sue popolazioni sono state motivate ​​da molti fattori, e la sua storia è caratterizzata da incredibili colpi di scena e risvolti”. Grey è rimasto colpito da un particolare del libro di David Grann: “quella era la storia di una persona per la quale la ricerca significava tutto. Il suo sogno di trovare un’antica civiltà amazzonica gli ha permesso di attraversare difficoltà inimmaginabili, superare lo scetticismo della comunità scientifica, tradimenti di ogni tipo e anche gli anni trascorsi lontano dalla sua famiglia”.

Sienna Miller

Sienna Miller

Il film tocca anche il tema delle classi sociali, nonché la difficoltà che alcuni individui hanno nell’adattarsi comodamente alla società. Inoltre ero affascinato dalle lotte interne di Fawcett. Allo stesso tempo si trova a scontrarsi con la comunità scientifica e i militari britannici, ma è anche un uomo in guerra con se stesso: ambizioso ufficiale dell’esercito, inasprito per una ragione apparentemente oscura; un uomo di famiglia e un patriota devoto che diventa un esploratore inquieto; un soldato preciso e pragmatico che ha una fede quasi spirituale nell’esistenza di ‘Z’.

Come spesso accade nei film di Grey, Civiltà Perduta esamina la dinamica della famiglia. Ero particolarmente attratto dal legame infrangibile tra Percy e la sua fedele moglie Nina, così come quel rapporto complesso tra Percy e il suo figlio maggiore Jack, che da bambino risente molto dell’assenza di suo padre, ma poi si unisce a lui in quella che risulta essere la sua spedizione finale. Infine c’è la relazione tra Percy e la giungla stessa, che diventa un personaggio centrale nel film.

Robert Pattinson

Robert Pattinson

Anche se Fawcett svanì nel nulla nel 1925, la sua leggenda perdurò nel tempo, diventando un mito. Il suo fascino è attribuito ai tremendi sacrifici che come esploratore ha dovuto affrontare. A livello personale, Fawcett ha pagato un prezzo molto elevato per perseguire il suo sogno, poiché raramente ha trascorso del tempo a casa con la moglie e i suoi figli.

L’ossessione di Fawcett ha richiesto enormi sacrifici – afferma l’attore Charlie Hunnam, che interpreta Fawcett nel film – andava via per tre o quattro anni alla volta, abbandonando fondamentalmente la sua famiglia“. E nella foresta pluviale Fawcett resistette alle difficoltà senza lamentarsi, mentre decine dei suoi seguaci morivano di malaria e per altre malattie tropicali. “Camminava per 18 ore al giorno, con tempo orribile e con niente da mangiare, ma Fawcett non cedette mai – si meraviglia Hunnamlui non ha mai avuto la febbre gialla, non è mai stato attaccato dai serpenti. Possedeva la qualità di essere indistruttibile“.

Charlie Hunnam

Charlie Hunnam

Potrebbe essere difficile per noi oggi immaginare un mondo in cui ci siano ancora grosse zone della terra incontaminate, ma alcune cose non sono cambiate dall’alba del XX secolo. Per James Gray, in conclusione, “il tema più universale e senza tempo che attraversa Civiltà Perduta è che, come dice Fawcett nel film, “Siamo fatti tutti della stessa pasta””.

“Spero che Civiltà Perduta diventi un’esperienza emotiva per il pubblico e che suggerisca, alla fine, una sorta di trascendenza”.

James Gray

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