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Claudio Bisio porta a Teatro il confronto Padre-Figlio con Father And Son

Al Teatro Fraschini di Pavia dal 6 all’8 marzo andrà in scena Claudio Bisio che interpreterà Father And Son, un monologo tratto da Gli Sdraiati e da alcune pagine di Breviario Comico di Michele Serra. Si tratta di una autoconfessione ironica e brutale di un padre che parla al figlio.

Claudio Bisio

Claudio Bisio

Quello di Bisio è uno sfogo che non perde due caratteristiche fondamentali, quella della leggerezza e dell’acume nell’affrontare un tema delicato come quello del rapporto/conflitto generazionale. Il titolo si rifà alla celebre ballata di Cat Stevens pubblicata nel 1970 che racconta lo stato d’animo di un adolescente desideroso di cominciare una nuova vita, quando il padre non coglie ancora questa  sua urgenza.

Tra i due non c’è alcuna comunicazione. Il genitore appartiene a quella generazione che, se da una parte non vuole imporre le cose in modo autoritario, non può nemmeno diventare “amico” della sua prole. Il figlio (immaginario) resta in silenzio, sdraiato e connesso a internet. Si apre un monologo che è un consuntivo attraverso situazioni tra le più disparate del vivere quotidiano, come il tour nei negozi di felpe, i colloqui con gli insegnanti, la filosofia dei tatuatori.

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Il padre alla fine decide di invitarlo a una passeggiata sul Colle della Nasca, quasi un rito di passaggio generazionale all’età adulta. Anche in questi casi considerati senza speranza i figli riescono sempre a stupire: il giovane acconsente, supera il padre chiamandolo per la prima volta “papà”, facendo intravedere all’orizzonte che forse il testimone tra una generazione e l’altra si può sempre passare.

Per il figlio si entra nell’età adulta, per il padre si passa alla vecchiaia. E come nelle parole della canzone di Stevens il padre dice “Guarda me, sono vecchio, però sono felice”  il figlio risponde “Il problema è che tu non mi conosci. Ma ora c’è una nuova via e io so che devo andare”.

Bisio tra Laura Masotto e Marco Bianchi

Bisio tra Laura Masotto e Marco Bianchi

La regia di Giorgio Gallione lascia spazio ad una partitura musicale dal vivo di Laura Masotto al violino e Marco Bianchi alla chitarra, che scandisce in capitoli tematici lo spettacolo. Dal disordine domestico causato dal figlio, a cui il genitore si arrende, fino alla presa di coscienza della propria debolezza come genitore, al rapporto con i professori, alle deformazioni tecnologiche e di conseguenza linguistiche, alle mitologie di felpe e tatuaggi.

Claudio Bisio si mette in scena con l’espressività a lui confacente, quella cordiale, senza alzate di tono, amichevole, senza compiacimenti, in una stanza (o gabbia) nella quale gli interlocutori simbolici sono un armadio- icona di un ordine desiderato, il colore blu della speranza, cumuli di grosse pietre in riferimento al tormentone della gita in montagna.

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L’attore interpreta un papà eroico e insieme ironico, impotente di fronte ai silenzi del giovane, a tratti servile, sempre in sintonia e complicità col pubblico.

PADRE
Non è il momento di fare cambiamenti,
rilassati, prenditela comoda.
Sei ancora giovane,
hai ancora così tanto da conoscere.
Trovati una ragazza, sistemati.
Guarda me, sono vecchio, però sono felice.
Un tempo ero come sei tu ora,
e so che non è facile stare calmo
quando trovi qualcosa per cui valga la pena di andare.
Ma prenditi il tuo tempo, pensa a tutto quel che hai.
Domani tu sarai ancora qui, ma i tuoi sogni potrebbero non esserci.

FIGLIO
Come posso provare a spiegargli?
Quando lo faccio, lui si gira dall’altra parte.
E’ sempre la solita vecchia storia:
da quando ho potuto parlare, mi è stato ordinato di ascoltare.
Ma ora vedo la mia via, e so che devo andare.
Ho pianto tante volte, nascondendo tutto ciò che avevo dentro.
Il problema è che tu non mi conosci.
Ma ora c’è una nuova via
e io so che devo andare.

da “Father and son” di Cat Stevens

(Foto articolo di Bepi Caroli)

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