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Coraggiosa e che guarda avanti: ecco La Scuola Più Bella del Mondo secondo Luca Miniero

È da ieri al cinema La Scuola Più Bella Del Mondo, la nuova commedia di Luca Miniero con Christian De Sica, Rocco Papaleo, Angela Finocchiaro e Miriam Leone.

I quattro protagonisti de "La Scuola Più Bella Del Mondo"

I quattro protagonisti de “La Scuola Più Bella Del Mondo”

Filippo Brogi (Christian De Sica) è il preside puntiglioso di una scuola media toscana che per vincere la Coppa di Scuola dell’Anno cerca di organizzare un gemellaggio con degli studenti di Accra, Ghana. Non tutto però sembra corrispondere al programma: il maldestro bidello della scuola – con l’ “aiuto” della tecnologia- invece di mandare la richiesta a Accra la invia…ad Acerra, Napoli! Brogi, insieme alla giovane professoressa Margherita Rivolta (Miriam Leone), si trova così ad accogliere con lo striscione “Benvenuta Africa” una classe di ragazzini napoletani scatenati, accompagnati dall’eccentrico professore Gerardo Gergale (Rocco Papaleo) e dalla collega Wanda Pacini (Angela Finocchiaro).

Rocco Papaleo

Rocco Papaleo

Luca Miniero ha rilasciato un’intervista di cui vi proponiamo un estratto qui sotto.

Qui butti lo sguardo sul mondo della scuola (valore fondamentale nell’assetto e nelle prospettive di un Paese) per ricavarne un ritratto affettuoso e sorridente sull’umanità che la anima. Una comunità  laboriosa ma a volte demotivata e che fatica a realizzare gli obiettivi di cultura, solidarietà e integrazione sociale che sarebbero alla base dell’istituzione. Discriminazione razziale  e pregiudizi territoriali sono temi sempre al centro del tuo lavoro.  Può cambiare il contesto ma sembra che inevitabilmente si sia costretti  a parlare di un paese diviso in due, per certe cose anche in tre. È così ?

La “scuola” è un tema di cui tutti parlano non solo al cinema. Ogni governo cerca di affrontarlo con una riforma, che ignora quella precedente creando un terremoto sull’istituzione scuola che spesso aggrava i problemi invece di risolverli. La scuola italiana è vecchia sia a nord che a sud! Questo è lo sfondo del film ma più probabilmente della nostra vita di genitori. Più semplicemente io racconto lo scambio scolastico fra una scuola “sgarrupata” ed accorpata di Acerra ed un’altra della Val d’Orcia che non ha problemi di sopravvivenza. Il confronto poveri-ricchi oltre che quello sud-nord si rivela in ambito scolastico animato da un profondo divario. Il problema non è solo la mancanza di carta igienica come spesso sentiamo dire ai genitori esasperati ma forse è la mancanza di motivazioni di una classe docente trascurata da decenni! Sia al nord che al sud! La scuola sembra la coscienza di un paese che invecchia eppure ha una responsabilità enorme su dei ragazzi che crescono. In questo film  c’è il passaggio dall’infanzia all’adolescenza che comporta la crescita civile e culturale dei prof. Un viaggio di formazione. Un pezzetto comico dell’Italia di oggi che  invece di piangersi addosso si mette in cammino.

Foto Scuola

Il tuo è diventato in pochissimi anni un fortunato marchio di fabbrica che un giornale ha sagacemente titolato Miniero d’oro. Per fare film che conquistano il box office non esistono tuttavia formule creative o algoritmi produttivi che garantiscano il successo. Quale è allora il tocco alla Miniero che rende i tuoi lavori riconoscibili e apprezzati da un largo pubblico?

Io cerco di fare un cinema popolare che possa parlare a tutti ma soprattutto a me. Il nord e il sud sono un pretesto per parlare con leggerezza anche di altro, sempre cercando di intrattenere il pubblico. Gli incassi non sono comunque mai certi. I miei primi film non hanno avuto un gran  successo, altri molto di più, in ogni caso il  tema è rimasto lo stesso dagli esordi di Incantesimo Napoletano e pure la sincerità nel trattarlo non è cambiata. Ma in un film non conta solo il tema, non si tratta di un testo universitario, credo conti la messa in scena, il calore, un atteggiamento paritario con il pubblico che non porti l’autore a credersi migliore. Faccio film più o meno efficaci ma non tradisco mai il principio della sincerità di comunicazione con il pubblico. E sempre, dentro a quei 100 minuti di fotogrammi, c’è qualcosa di cui sono orgoglioso . E la soddisfazione di essere riuscito a mettere in piedi  il film ti ripaga ancora prima dell’eventuale affermazione al botteghino.

Il regista Luca Miniero

Il regista Luca Miniero

Cosa ti piace di questo film?

In ogni film che faccio c’è qualcosa che mi piace. Ovviamente prima di tutto  mi piace il film,  che ho scritto con Massimo Gaudioso e Daniela Gambaro. Però a pensarci bene di questo film adoro la sua attualità e il suo messaggio comico-amaro. Il personaggio del preside napoletano, lo straordinario Moscariello-Arena, infatti, mi pare davvero simbolico di un paese, il nostro, che ci prova a rialzarsi nonostante il ritardo della politica. C’è gente eroica come Moscariello sia al sud sia al nord. E il finale con Moscariello lo trovo quasi commovente, gattopardesco.  È simbolico e quasi tenero vedere lui che scrive, come nella prima scena, al Presidente (non ce ne voglia che qui viene utilizzato come simbolo di una politica assente e meno virtuosa di lui e del suo esempio), senza arrendersi, senza che nulla sia cambiato nella sua scuola sgarrupata di Acerra. E invece tutto è cambiato nel corpo docente e nei ragazzi in quanto a impegno, determinazione, coraggio, mentalità dopo il viaggio al “Nord”  anche se ancora una volta la politica non ha risposto.

(Tutte le foto dell’articolo sono di © Moris Puccio)

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