Giovedì 11 luglio è la data che segna il grande ritorno al cinema di Brian De Palma che ha diretto Domino, un thriller mozzafiato scritto da Petter Skavlan ed interpretato da Nicolaj Coster-Waldau, Carice van Houten e Guy Pearce.
Il film
Christian (Nicolaj Coster-Waldau) e Alex (Carice van Houten), poliziotti dell’unità crimini speciali di Copenaghen, dopo l’omicidio di un collega, si lanciano in una disperata caccia all’uomo per trovare il colpevole, affiliato ad una cellula danese dell’ISIS. Ben presto i due scopriranno di avere a che fare con un intrigo internazionale molto più ampio di quanto potessero immaginare.
Le parole di Petter Skavlan
Presentiamo qui sotto un estratto dell’intervista rilasciata dallo sceneggiatore Petter Skavlan.
Com’è nata l’idea di Domino?
Volevo scrivere un thriller su come degli incidenti, apparentemente non correlati, fossero interconnessi tra loro, attraverso una sorta di effetto domino. Ad esempio, un omicidio a Copenaghen può essere collegato a un attacco terroristico in una piccola città spagnola. Volevo anche esaminare i concetti primordiali di vendetta e di colpa. Prima che Brian salisse a bordo, la sceneggiatura era una storia più cupa e intricata su come sia le cellule terroristiche che le forze dell’ordine operino con diversi programmi e come questi singoli programmi possano arrivare a scontrarsi. Brian voleva che la storia fosse meno complicata, quindi alcuni dei miei domino sono stati rimossi, creando una trama più semplice e lineare, che meglio si adattava alla sua visione del film.
Che ricerche hai fatto per questa storia?
Nella società di oggi basta seguire le notizie al telegiornale per cercare una storia come questa. Gli attacchi terroristici non sono solo documentati dalle agenzie di stampa, ma anche dagli stessi terroristi, per questo le notizie e la propaganda spesso si intersecano. Sono stati scritti dozzine di libri sul terrorismo europeo – e ne ho letti parecchi. Ho anche parlato con specialisti del terrorismo internazionale, come Thomas Hegghammer, che mi ha dato consigli inestimabili.
Ci sono dettagli nella sceneggiatura che riflettono il tuo background scandinavo?
Da norvegese, è stato naturale per me usare la Scandinavia come ambientazione per alcune parti del film. Copenaghen è la città più internazionale e fotogenica tra le città scandinave – e dato che Nikolaj vive in città, è stato un gioco da ragazzi ambientare la storia lì. Lavorare con il produttore danese, Michael Schønnemann, è stato un altro motivo per far sì che Copenhagen avesse un ruolo importante nella storia.
Quali sono i pericoli legati alla scrittura sul terrorismo?
Scrivere sul terrorismo, in parte dal punto di vista dei terroristi, è un potenziale campo minato. I terroristi, in quanto istigatori di violenza, sono per natura gli antagonisti. Ma in Domino i protagonisti sono imperfetti e quindi i confini tra il bene e il male, giusto e sbagliato, non sono delineati.