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Fare Critica Festival, la seconda edizione con Andrej A. Tarkovskij Jr.

Dal 2 al 6 ottobre a Lamezia Terme, presso il Chiostro di San Domenico, si terrà la seconda edizione di Fare Critica, il Festival interamente dedicato alla critica teatrale, cinematografica e, da quest’anno, anche letteraria e musicale, diretto da GianLorenzo Franzì. Ad aprire la manifestazione sarà lo scrittore, regista e sceneggiatore Donato Carrisi che dialogherà con il critico cinematografico Giulio Sangiorgio.

Donato Carrisi

Donato Carrisi

L’intento del Festival

Fare Critica, infatti, ha lo scopo di riflettere sul ruolo della critica ai giorni nostri, ristabilendone la necessità e l’urgenza. Una mission che sarà ancora più partecipata e sentita nella seconda edizione considerato il momento storico in cui l’emergenza sanitaria ha colpito fortemente il settore dello spettacolo e della cultura. Il festival vedrà l’alternarsi di incontri e dibattiti tra critici e artisti, accompagnato anche da rappresentazioni di spettacoli teatrali, proiezioni di film, acustici live e presentazioni di libri.

La sezione cinema con Andrej A. Tarkovskij Jr.

A curare la sezione di critica del cinema sarà Andrej A. Tarkovskij Jr., figlio del grande maestro del cinema russo che, attraverso un continuo dialogo a più voci tra critica e analisi cinematografica, concederà numerosi spunti di riflessione su una pagina fondamentale della storia della Settima Arte.  A mediare il dibattito sarà il direttore artistico e critico cinematografico Gianlorenzo Franzì.

"Andrey Tarkovsky. A Cinema Prayer"

“Andrey Tarkovsky. A Cinema Prayer”

Il documentario dedicato al padre

Andrej A. Tarkovskij Jr., che presenterà Andrey Tarkovsky. A Cinema Prayer (2019), il documentario dedicato al cinema di suo padre, ha dichiarato: “Un gran numero di teorie originali è stato elaborato per tentare di spiegare il fenomeno Tarkovskij nell’arte contemporanea. Ma cosa ne pensava lo stesso Tarkovskij? Quali principi lo hanno guidato nella creazione dei suoi capolavori? Che cosa lo ha ispirato? Di che cosa ha vissuto e che cosa voleva trasmettere ai suoi spettatori? È possibile, a più di trent’anni dalla sua scomparsa, ascoltare di nuovo la voce del regista che racconta la sua vita, la sua professione, la sua vocazione? Questi sono gli obiettivi che mi sono posto nella preparazione del film, ovvero ricondurre lo spettatore all’origine del pensiero del regista e condividere l’emozione dell’incontro con il grande artista, il grande uomo e maestro di vita che era mio padre”.

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