Panico 1

Georges Simenon al cinema con i restauri di Panico e Maigret

Lunedì 6 maggio, per il progetto Cinema Ritrovato, la Cineteca di Bologna porta in sala in versione restaurata due film nati dal genio di Georges Simenon: Panico di Julien Duvivier (1946) e Maigret e il Caso Saint Fiacre di Jean Delannoy (1959).

Panico

Mr. Hire è un individuo orgoglioso, eccentrico e solitario. È segretamente innamorato della bella ed equivoca Alice (Viviene Romance). Quando il corpo di una giovane donna viene rinvenuto nel suo quartiere, immediatamente i sospetti dei vicini e della polizia si concentrano su lui. Dopo uno spettacolare quanto drammatico inseguimento-linciaggio sui tetti di Parigi, una fotografia rivelerà l’identità del vero colpevole.

Tratto dal romanzo di Georges Simenon, il primo film di Julien Duvivier dopo il suo ritorno in Francia da Hollywood vede l’acclamato esponente del realismo poetico usare il suo consumato mestiere per fini più oscuri e cupi. Grazie alle sfumate e incisive performance dei due protagonisti, questo noir ad alta tensione mostra (prima del Lang americano di FuriaSono Innocente e Il Grande Caldo) i pericoli della perversa ferocia della masse, costruendo una puntuale allegoria della doppiezza e della meschinità dei francesi durante gli anni delle guerra.

Panico 2

Come scrisse Jacques Lourcelles:

Lo sguardo freddo ma fraterno e segretamente tenero di Simenon fa spazio qui alla visione di un misantropo, condannando irrimediabilmente e senza indulgenza le bassezze dell’umanità”.

Maigret e il Caso Saint Fiacre

Secondo Maigret – dopo il successo di Il Commissario Maigret dell’anno precedente – per Delannoy e Gabin. La scelta cade su uno dei romanzi più celebri della serie, fino ad allora mai portati sul grande schermo. Sono le pagine del ritorno del commissario ai luoghi aviti, vicino a Moulins, presso il castello dove il padre faceva il fattore. Chiamato dalla contessa de Saint-Fiacre, sua amica d’infanzia, Maigret si trova di fronte a un caso particolamente complicato: un biglietto anonimo annuncia la morte, per l’indomani, della contessa. Che puntualmente, il giorno successivo, viene trovata morta. Atmosfere tra il lugubre e nostalgico e Gabin ancora perfetto nel ruolo, con la sua faccia perbene anteguerra, di ruvida estrazione contadina, ormai scolpita nella memoria collettiva come IL Maigret cinematografico.

Maigret 1

Simenon disse…

La ragione per la quale non vedo né i film né i lavori televisivi tratti dai miei romanzi è facile da comprendere, anche se i giornalisti – io rispetto i giornalisti, anche quelli che mi detestano e mi offendono – non l’hanno ancora compresa. Scrivendo un romanzo, io vedo i miei personaggi e li conosco nei minimi dettagli. Come possono un regista, un attore, restituire questa immagine che esiste soltanto dentro di me? Non le mie descrizioni, che sono sempre brevi e sommarie, perché voglio lasciare al lettore il compito di far lavorare la sua immaginazione. Quale sarebbe la vostra reazione davanti a uno dei vostri figli che vi apparisse improvvisamente trasformato dalla magia della chirurgia estetica? Bene, la stessa reazione dolorosa è la mia davanti al migliore degli attori che interpreta uno dei miei personaggi. Perché dovrei sottopormi a questa sofferenza?“.

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