Peter Forgacs

Hidden Histories, a Bologna la retrospettiva sull’opera di Péter Forgács

La XIV edizione di Archivio Aperto, il festival di Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia di Bologna dedicato alla riscoperta del patrimonio cinematografico privato e inedito d’archivio, il 10 e 11 ottobre omaggerà Péter Forgács, artista e regista ungherese di fama mondiale, considerato un maestro del found footage film e pioniere nell’archiviazione e rielaborazione dei film amatoriali. Hidden Histories. The Found Footage Films of Péter Forgács è il titolo della retrospettiva a lui dedicata con proiezioni online disponibili fino al 27 ottobre gratuitamente su mymovies.it e due appuntamenti speciali alla presenza del regista, a Bologna lunedì 11 e martedì 12 ottobre, con proiezioni in anteprima e un workshop in presenza, fruibile anche online. Un’occasione unica per conoscere l’opera del regista, noto soprattutto per i suoi film ed installazioni spesso basati su film amatoriali degli anni Venti e Ottanta, che documentano vite ordinarie sconvolte dai traumi storici, dalle guerre alla Shoah ai regimi autoritari.

"The Maelstrom"

“The Maelstrom”

Gli appuntamenti

Lunedì 11 ottobre alle 21 l’Auditorium DAMSLab (Piazzetta P. P. Pasolini, 5/b) ospiterà in anteprima assoluta italiana, alla presenza del regista, gli ultimi due film della serie Private Hungary, monumentale opera in progress iniziata nel 1988, oggi giunta al ventesimo episodio e proiettata nei Festival e nei musei di tutto il mondo: Kemény György (2017), sull’appassionante figura dell’artista pop del titolo, ennesimo protagonista di un secolo che si riflette sul nostro presente portandosi dietro storie di guerra e di avanguardia sotto il regime comunista e Venom – A Diva in Exile (2018), che attraverso un racconto e la voce della scrittrice Zsófia Bán rievoca la vicenda della cantante e star del cinema ungherese Katalin Karády, finita in rovina durante la guerra e poi costretta ad abbandonare le scene e scappare in Brasile durante il regime comunista, dopo avere aiutato gli ebrei ed essere accusata di essere una spia degli alleati. Martedì 12 ottobre alle ore 15.30 all’Istituto Parri (via Sant’Isaia, 18) il regista condurrà un workshop in presenza, fruibile anche online: un pomeriggio per approfondire insieme a lui il suo più che trentennale lavoro artistico di ri-contestualizzazione di materiali filmici privati per i suoi film e installazioni, e il percorso che conduce una storia privata a diventare patrimonio pubblico e collettivo, rendendo il regista un antropologo e uno storico (posti limitati, prenotazione obbligatoria su Eventbrite dal sito www.archivioaperto.it).

"Miss Universe 1929"

“Miss Universe 1929”

L’opera monumentale di Forgács

L’importanza di Forgács, insignito in Olanda del prestigioso Premio Erasmus per il suo contributo alla cultura europea, è testimoniata dalla presenza delle sue opere nelle collezioni del MoMA (New York), del Centre Pompidou (Parigi) e del Getty Museum di Los Angeles, tra gli altri. Le sue installazioni video sono state esposte a MCNY (NY), The Getty (LA), The EYE (Amsterdam), Bozar (Bruxelles) e al Louvre (Parigi). Nel 2009 ha rappresentato l’Ungheria (Col Tempo) alla Biennale di Venezia. L’opera di Forgács offre l’attraversamento di un secolo-fiume, il Novecento, e dei drammi della storia europea, che diventa nella nostra prospettiva un riflettersi continuo tra passato, presente e futuro – dichiara Paolo Simoni, direttore artistico di Archivio Aperto. – La sua è un’opera ricchissima, magistrale, che pone molte domande allo spettatore e propone un racconto storico da un punto di vista continuamente diverso, spesso di chi ha vissuto avvenimenti storici nell’inconsapevolezza: a noi oggi capita esattamente la stessa cosa, presi dalla vita quotidiana e dai nostri problemi, non ci accorgiamo di quello che ci sta accadendo. Forgács è un punto di riferimento assoluto per chi si occupa di immagini e archivi, una figura che – attraverso un’opera forse inarrivabile sul piano culturale ed estetico – ispira e alimenta il lavoro non solo di documentaristi e artisti ma anche di storici e archivisti”.

"El Perro Negro"

“El Perro Negro”

I titoli online

Fino al 27 ottobre saranno disponibili gratuitamente su mymovies.it i suoi film, solitamente non visibili sulle piattaforme e solo eccezionalmente disponibili al pubblico: la sua carriera sarà ripercorsa da documentari sperimentali che risalgono ai suoi esordi, come Dusi&Jeno (1989), il diario filmato di una coppia tra gli anni ‘30 e ‘60, una cronaca privata trasfigurata in storia di una nazione tra la guerra e i diversi regimi politici. E ancora le opere folgoranti che raccontano “dall’interno”, intimamente, le storie di famiglie ebree dalla condizione di normalità alla deportazione, come mai accaduto prima in un film di fiction o documentario sulla Shoah (Free Fall, 1996, e The Maelstrom, 1997). Sono episodi inediti della Guerra quelli raccontati in Danube Exodus (1998), sulla fuga di gruppi di ebrei sul fiume filmata dal capitano di una nave e sul destino opposto di contadini tedeschi rimpatriati dall’Unione Sovietica, e in Angelos’ film (1999), il racconto dell’occupazione nazista di Atene le cui atrocità sulla popolazione civile furono filmate di nascosto da un cineamatore (riprese poi utilizzate al processo di Norimberga). E ancora El Perro Negro (2006), sulle storie private della Guerra Civile Spagnola; Miss Universe 1929 (2008), sull’incredibile vicenda di una ragazza di Vienna nata povera e diventata Miss Universo, e poi finita in disgrazia con l’annessione tedesca dell’Austria e le persecuzioni; Hunky Blues (2009), racconto corale dell’emigrazione ungherese in America e Picturesque Epochs (2016, foto copertina), il ritratto della pittrice e filmmaker Mária Gánóczy che è l’occasione per raccontare una storia intima e monumentale che fonde la pittura e il cinema, così come la vita privata e pubblica, attraverso la drammatica storia dell’Ungheria. Sempre online Wittgenstein Tractatus (1992), video saggio che riflette sul linguaggio e la rappresentazione a partire dalle immagini e dalle citazioni del filosofo austriaco.

Leave a Comment