copyright_zeroonefilm_StiftungMuseumSchloss_Moyland_ErichPulsundKlausLamberty

Joseph Beuys, un secolo fa nasceva un rivoluzionario artista provocatore

copyright_zeroonefilm_StiftungMuseumSchloss_Moyland_ErichPulsundKlausLamberty

Il 12 maggio 1921 nasceva a Krefeld in Germania Joseph Beuys, l’uomo con il cappello che vedeva in ogni persona un artista e nell’arte la possibilità di plasmare la società, il cui messaggio, a più di trent’anni dalla morte, continua a essere straordinariamente vitale. In occasione del centenario della nascita, Sky Arte (canali 120 e 400 di Sky) presenta Beuys – L’Artista Come Provocatore, il film di Andres Veyel, in onda mercoledì 12 maggio alle 21.15, disponibile anche on demand e in streaming su NOW.

copyright_zeroonefilm_StiftungMuseumSchloss_Moyland_Foto_RainerMysegaes

copyright_zeroonefilm_StiftungMuseumSchloss_Moyland_Foto_RainerMysegaes

Il film, attraverso un sapiente montaggio di fonti audio e video mai utilizzate prima, ricostruisce un ritratto non convenzionale dell’artista, una cronaca unica, uno sguardo intimo su un essere umano, la sua arte, il suo mondo e le sue idee. 300 ore di video, un materiale audio sconfinato di e sull’artista, le collezioni di più di 50 fotografi internazionali, per un totale di oltre 20.000 scatti, più di 60 incontri con testimoni dell’epoca e circa 20 interviste, sono stati il punto di partenza di questo film, la cui lavorazione è durata circa tre anni.

Con una narrazione aperta, il documentario racconta l’artista attraverso alcuni punti cardine della sua biografia e della sua carriera: il trauma della guerra e del suo incidente aereo nel 1943, alcune delle sue performance più famose – come Fettecke (1982), I Like America and America Likes Me (1974), 7000 Oak Trees (1982) – la critica al sistema dell’arte, l’insegnamento all’Accademia, l’impegno politico. Nel film, Beuys pone, in modo persistente e sovversivo, temi che continuano a rimanere rilevanti trent’anni dopo la sua morte, come la necessità di una democratizzazione radicale che non tema i nuovi sistemi bancari e monetari, o il bisogno pari opportunità in un mondo di crescente disuguaglianza – spiega il regista Andres VeyelBeuys insiste sulla possibilità che il mondo possa essere cambiato, in base alle capacità di ogni singola persona: Niente deve rimanere com’è“.

copyright_zeroonefilm_bpk_ErnstvonSiemensKunststiftung_StiftungMuseumSchlossMoyland_UteKlophaus

copyright_zeroonefilm_bpk_ErnstvonSiemensKunststiftung_StiftungMuseumSchlossMoyland_UteKlophaus

Joseph Beuys resta per noi un visionario, molto più avanti dei suoi tempi. Se allora già cercava di spiegare come “il denaro non dovrebbe essere una merce“, consapevole che il commercio di denaro avrebbe minato la democrazia, il suo concetto ampliato di arte lo porta oggi nel bel mezzo di un discorso socialmente rilevante e ancora più urgente.

Leave a Comment