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La Festa Silenziosa, il revenge movie al femminile con l’attivista Jazmín Stuart

Dal 25 novembre, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, arriva sul grande schermo La Festa Silenziosa, il thriller argentino diretto dal regista Diego Fried e interpretato dall’attivista femminista Jazmín Stuart. Il film, sebbene classificabile come un thriller adrenalinico dalle tinte scure e dalle atmosfere inquietanti, si apre a temi delicati come quello della violenza di genere, sollevando interrogativi attuali e più che mai sentiti.

Il film

Poche ore prima di celebrare il suo matrimonio nella tenuta del padre, Laura (Jazmín Stuart) si concede una passeggiata in solitudine ritrovandosi a una festa insolita. La musica e l’atmosfera la distraggono per un attimo dai suoi pensieri fino a quando un evento inaspettato cambia drasticamente il corso della serata, coinvolgendo il padre e il suo futuro sposo.

Jazmín Stuart racconta…

Sull’uscita del film proprio in questa giornata, Jazmín Stuart, protagonista femminile e militante del collettivo femminista Actrices Argentinas, ha dichiarato: «è rilevante che il film esca in una giornata tanto significativa e sono orgogliosa di aver preso parte ad un film come La Festa Silenziosa. Celebro questo film perché presenta un modello di donna che non si rassegna di fronte alla violenza e apre un dibattito su questa trasformazione che si rende necessaria a livello mondiale» l’attrice ha poi aggiunto «penso che il film affronti un tema caldo e di stringente attualità: Può una donna cercare giustizia di propria mano? Oppure la violenza e la giustizia sono dominio dell’uomo? C’è qualcosa nel sistema che non permette a una donna arrabbiata di esprimere rabbia e di fare violenza, come se questa fosse prerogativa unica degli uomini».

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Il ritorno del thriller

Con La Festa Silenziosa il genere thriller, must del cinema argentino, torna nelle sale italiane, carico di una «tensione drammatica più potente e inquietante» grazie a un’estetica realista ereditata dai grandi maestri del cinema, come lo stesso regista Diego Fried ammette: «I primi film di registi come Scorsese, che ai loro tempi facevano film “in strada”, hanno segnato il mio gusto per questo tipo di cinema, violento, crudo e con uno sguardo molto personale».

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