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La Terra Buona, il viaggio di Emanuele Caruso

Emanuele Caruso ha scritto, diretto e autoprodotto La Terra Buona, una pellicola indipendente che, distribuita da Obiettivo Cinema, sarà nelle sale dal 1° marzo (qui tutta la programmazione). Il film è stato prodotto in parte in crowdfunding in azionariato popolare sulla piattaforma Produzioni dal Basso. Oltre 500 sottoscrittori hanno finanziato il film con quote da 50 Euro. Sono stati raccolti oltre 80.000 euro che fanno de La Terra Buona il film con la più grande raccolta in quote mai realizzato in Italia. A comporre il cast sono: Lorenzo Pedrotti, Fabrizio Ferracane, Viola Sartoretto, Cristian Di Sante, Giulio Brogi, Orfeo Orlando, Mattia Sbragia e Sergio Albelli.


Il film

Al confine con la Svizzera, in Val Grande, c’è la zona wilderness più grande d’Europa (152km quadrati). Dove non ci sono strade, negozi, paesi, pali della luce o segni dell’uomo. In questa natura incontaminata vive ancora un’ultima persona. Padre Sergio, monaco benedettino di oltre 80 anni, ha passato quasi tutta la vita in una vecchia baita che lui stesso ha ricostruito. Con il monaco abita anche Gianmaria, un piccolo e tozzo uomo dal fare buono, che da diversi anni assiste Padre Sergio in tutti i suoi bisogni.

Di ritorno dal paese più vicino per provviste, a 4 ore di cammino fra i monti, Gianmaria si presenta con due persone mai viste prima. Sono due ragazzi disperati e assolutamente molto preoccupati. Sono stremati dalla fatica per il lungo cammino e stranamente non sono lì per incontrare il vecchio monaco. Stanno invece cercando un’altra persona che, in gran segreto, è ospite da Padre Sergio da oltre un mese, al quale i due nuovi arrivati presentano una richiesta che non può aspettare. Di vita o di morte. Così, il loro arrivo, stravolgerà e metterà a rischio per sempre la pace e la serenità di uno degli ultimi angoli di Paradiso rimasti in Terra.

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Padre Sergio

Per il mio secondo film ho scelto una storia vera che è fermentata dentro di me alcuni anni prima di vedere la luce – racconta Emanuele Caruso quella di un monaco che ho conosciuto nel 2014: Padre Sergio de Piccoli. Eremita a Marmora a 1.500 metri d’altezza in Val Maira aveva costruito negli ultimi 40 anni della sua vita una bibilioteca con 80.000 volumi alcuni anche rarissimi del 500. Pezzi unici arroccati come in un labirinto in una biblioteca/monastero che sprigionava un fascino incredibile. Quanto Padre Sergio è mancato ho deciso di ispirarmi alla sua figura per raccontare La Terra Buona”.

Tre storie vere

Ne La Terra Buona si incontrano tre storie vere che nella realtà non si sono mai incontrate. Quella di Mastro, un ricercatore costretto a fuggire dall’Italia per le sue idee poco convenzionali, quella di Gea, una ragazza alle prese con una battaglia fra la vita e la morte e quella del monaco benedettino Padre Sergio, scomparso nel Settembre del 2014 all’età di 84 anni. Noto per aver passato oltre 40 anni della sua vita in un monastero da lui stesso ristrutturato a Marmora (CN) in alta Val Maira. Nel corso della sua vita, Padre Sergio ha fatto nascere una grande Biblioteca fatta di volumi oggi introvabili, alcuni anche del 1.500. Più di 70.000 libri, ammassati e incastonati, come in un labirinto, fra le stanze del fatiscente monastero di Marmora. Oggi la sua Biblioteca è fra le più alte d’Europa (oltre 1500 metri d’altezza) e rischia di andare perduta. E’ stimata in oltre 2 milioni di Euro di valore.

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Girare in Val Grande

Il film è stato girato prevalentemente nella zona wilderness più grande d’Europa: la Val Grande, in provincia di Verbania. Quest’area di 152 km quadrati è priva di segni di vita. Non ci sono strade, case, negozi, pali della luce o segni di civiltà. Alcune zone della Val Grande sono ancora inesplorate all’uomo. Una parte del film è poi stata girata presso il monastero benedettino di Marmora dove Padre Sergio ha vissuto per oltre 40 anni della sua vita e dove tutt’oggi si trova ancora la sua Biblioteca.

“Tutti vogliono il paradiso, ma pochi sanno dove cercare…”.

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