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Luc Jacquet riprende La Marcia dei Pinguini con Il Richiamo

A dieci anni di distanza dal primo film campione d’incassi in Italia, Luc Jacquet ha scritto e diretto il sequel La Marcia dei Pinguini – Il Richiamo. Utilizzando l’alta definizione (4k) e la nuova tecnologia (con camere subacquee e droni), il regista ci conduce alla scoperta dell’Antartide, nelle profondità del mare e in luoghi inaccessibili all’uomo, per mostrarci la battaglia dei pinguini affinché si rinnovi il miracolo della vita. La storia, da oggi al cinema, è narrata da Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif.


Attraverso lo sguardo e i ricordi di un suo antenato, un giovane pinguino, guidato solo da l’istinto, si prepara a vivere il suo primo viaggio. Rispondendo istintivamente al misterioso richiamo che lo spinge a raggiungere l’oceano, scoprirete le incredibili prove che il pinguino dovrà compiere, a sua volta, per compiere il suo destino e assicurare la propria sopravvivenza e quella della sua specie. Camminerete insieme a lui tra i paesaggi effimeri dell’Antartide; sentirete la morsa di freddo e di vento che l’aspettano ad ogni passo e vi tufferete con lui nei fondali marini fino ad allora inesplorati.

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Questo richiamo segreto, quest’istinto che permette al pinguino imperatore di vivere miracolosamente laddove nessun’altro vive, è stata una rivelazione durante il mio ultimo viaggio” racconta Luc Jacquet. “Non me ne ero reso conto quando avevo scritto La Marcia dei Pinguini, perché ero ossessionato solo da ciò che era visibile riguardo la storia naturale di questa famiglia che si batte, il tempo di una stagione, per far crescere il piccolo pulcino. Questa volta, mi sono relazionato ai pinguini imperatore con uno sguardo calmo, aperto, e mi sono lasciato coinvolgere dal magnetismo del richiamo”.

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Un legame profondo quello tra Luc Jacquet e i pinguini: “è una felicità assoluta averli visti di nuovo, sono molto più belli che nel mio ricordo. L’attrazione che provo per essi è rimasta intatta. Prima di tutto la loro silhouette fa pensare alla nostra, e questo è veramente sconvolgente. Essere in contatto con i pinguini imperatori, non significa solo osservarli, ma costituisce un vero incontro. Essi si mostrano amichevoli verso di noi e questo è molto raro. Noi infatti siamo dei predatori e gli animali fuggono via da noi. I pinguini ci tollerano, anzi sono curiosi, si avvicinano, sono veramente animali particolari”.

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