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Lumière! E il Cinema fu

Oggi, in 70 sale d’Italia, grazie alla Cineteca di Bologna arriva un film evento: Lumière! La Scoperta del Cinema, 114 film (di 50’’ ciascuno) dei fratelli Lumière raccolti da Thierry Frémaux con la voce narrante di Valerio Mastandrea. Le pellicole, realizzate tra il 1895 e il 1905, sono state restaurate, in digitale 4K dal laboratorio L’Immagine Ritrovata. Il film è disponibile da oggi anche in Dvd.


Nel 1895 i Auguste e Louis Lumière inventano il cinématographe, la macchina magica capace di riprendere il mondo. I loro operatori, inviati ai quattro angoli della Terra, danno inizio alla più grande avventura della modernità: catturare la vita, interpretarla, raccontarla. Città, paesaggi, uomini, donne, bambini, animali, il lavoro, il gioco, il mare, la folla, la solitudine: la bellezza luminosa e potente di queste vedute lascia ancora senza fiato. Messa in scena, travelling, trucchi, remake: i fratelli di Lione hanno inventato il cinematografo e stanno inventando il cinema.

In totale nel catalogo Lumière figurano 1422 film, la maggior parte dei quali sconosciuti, che offrono uno sguardo formidabile sul teatro della vita. Louis Lumière e i suoi operatori inventano (o mettono in pratica): il travelling (che allora si chiamava panorama: dal Canal Grande di Venezia, dai fiumi di Lione, dai treni, e anche il travelling in avanti dalle locomotive di testa); l’effetto speciale: Démolition d’un mur; la gag: Arroseur et arrosé; il film di famiglia: Le Goùter des bébés; il film di paura: Arrivée d’un train à La Ciotat; il film pubblicitario d’impresa: Sortie d’usine; il film comico: L’Amoureux dans le sac; il film d’attualità: Inondations sur les quais du Rhóne; il documentario: Forgerons au travail; e financo, attraverso molteplici versioni del medesimo soggetto, il remake.

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Sull’uscita di questo film-contenitore, Thierry Frémaux ha affermato:

È l’occasione per riaffermare il valore cinematografico delle vedute Lumière. E dunque per ribadire l’importanza di coloro che hanno “inventato” il cinema. “Inventato”: tra virgolette, perché lungi dal minimizzare l’atto fondamentale che vide la luce a Lione-Monplaisir nel 1895, bisogna ricordare che una scoperta universale come il cinema fu un lungo cammino per il quale l’apporto dei vari Muybridge, Marey, Demenÿ, Reynaud, Edison fu altrettanto essenziale rispetto a quello dei fratelli Lumière, i quali portarono a compimento in modo magistrale un’idea che, come ebbe a dire Louis Lumière, “era nell’aria”.

Definiamo semplicemente “un passo da gigante” quello che questi ultimi fecero fare alle immagini in movimento, alle quali impressero un cambiamento di natura, facendole uscire all’aperto, facendo loro scoprire la vita, proiettandole davanti a un pubblico. Ma questo progresso non fu solamente tecnico. Perché il cinematografo è già il cinema tutto intero. Questa selezione di un centinaio di “piccoli film” Lumière, inestimabili per ispirazione creativa, immaginario e visione del mondo, lo conferma. Il cinematografo impose immediatamente il suo universo a un’attiva moltitudine”.

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I 114 film raccolti hanno una consapevolezza dell’inquadratura assoluta, come sottolinea Gian Luca Farinelli, il Direttore  della Cineteca di Bologna: “la bellezza di queste vedute lascia stupefatti e ci rapisce. Non sono soltanto le prime immagini in movimento che ritraggono il mondo, ma ce ne consegnano una visione straordinariamente potente e bella. I Lumière sono stati capaci di restituirci un’immagine degli uomini e della Terra estremamente positiva, gioiosa e le tante immagini liete che ritraggono la loro famiglia non sono che un’anticipazione della felicità che (loro pensavano) stava per travolgere il mondo e alla quale lavoravano attivamente con le loro continue invenzioni”.

“Nei film dei Lumière a essere mostrata non è la Storia, ma la vita. E la vita è qualcosa di più profondo. È per questo che questi film sono così importanti: aprono la porta alla nostra immaginazione. È esattamente quello che oggi ci piace chiamare opera d’arte”.

Jean Renoir


EXTRA – Il restauro dei film dei Lumière

Nel 2009, in occasione della prima edizione del festival Lumière, l’Institut Lumière, in collaborazione con il Centre National du Cinéma e la Cineteca di Bologna, ha realizzato un restauro digitale in 2K. Nel 2013 fu deciso che, in vista dei 120 anni dalla nascita del cinematografo nel 2015, circa 150 film Lumière sarebbero stati restaurati in 4K, ovvero l’ultima frontiera del restauro, e a partire da elementi negativi e positivi provenienti dalla collezioni della Cinémathèque Française, dell’Institut Lumière e del CNC, conservati à Bois d’Arcy.

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Questo restauro ha portato alla stampa di un nuovo negativo, di copie 35mm e di un DCP permettendo ai film di poter essere proiettati sugli schermi di tutto il mondo. Il taglio delle immagini e la velocità di proiezione sono stati oggetto di una riflessione. Il bilanciamento delle luci non è stato necessario: una volta restaurati, i film Lumière hanno ritrovato naturalmente lo splendore del loro bianco e nero voluto dal “fotografo” Louis Lumière.

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È possibile vederli in versione muta. O anche con un accompagnamento musicale: quello di Camille Saint-Saëns, un contemporaneo dei Lumière, è sembrato il più appropriato. È stato infine aggiunto un commento audio per consentire di addentrarsi meglio nella storia e nell’estetica di questa straordinaria produzione.

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