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Mindemic, l'”opera zero” di Giovanni Basso con un grande Giorgio Colangeli

Un magistrale Giorgio Colangeli è il protagonista assoluto di Mindemic (Opera Zero), il primo lungometraggio diretto da Giovanni Basso che mercoledì 15 giugno inizierà il suo tour nelle sale al cinema Mexico di Milano, ore 21.00. Saranno presenti il regista e Giorgio Colangeli, che dialogheranno con il critico Gianni Canova e con il pubblico.

Il film

Ricevuta la chiamata dal suo storico produttore (Claudio Alfredo Alfonsi) che gli commissiona una nuova sceneggiatura, Nino (Giorgio Colangeli), regista settantenne ormai sul viale del tramonto, inizia a scrivere il testo usando la sua amata macchina da scrivere, una Olivetti Lettera 32. Decidendo di realizzare un film epico, di guerra, per trovare supporto nella stesura cerca di contattare i suoi collaboratori storici. Lo sceneggiatore De Paoli (Roberto Andreucci), che rifiuta il lavoro, e l’attore Giovanni Marino (Paolo Gasparini), che a sua volta rifiuta il ruolo che Nino gli propone. Nino inizia quindi a inscenare lui stesso in casa le pagine che sta scrivendo, interpretando da solo tutti i personaggi del film: un gruppo di soldati che durante una guerra non precisata tentano di salvare una donna misteriosa. Nino riceve anche la visita a casa di una donna, una escort che è identica alla moglie (Rosanna Gentili) che l’ha lasciato anni prima e di cui lui è ancora innamorato. Procedendo nella scrittura, Nino si perde in un delirio artistico e personale, in cui i ricordi della sua vita con la moglie e le memorie con i suoi amici e collaboratori si mescolano a quelli della storia che vuole raccontare, generando in lui un cortocircuito in cui non riesce più a distinguere tra verità e finzione.

Giovanni Basso racconta…

“Ho scritto questa storia con l’idea di portare sul grande schermo un personaggio estremo, unico, che potesse racchiudere in sé tutte le preoccupazioni, i deliri, le paure, le angosce di un presente e un futuro incerti. Da questa spinta creativa è nata l’idea del film, che non è altro che una metafora sull’arte e sulla vita, sulla volontà di noi tutti di poter creare, di sentirci liberi e vivi, compresi in un mondo ostico e difficile, a noi tutti spesso avverso”.

Mindemic 1

“Il film è stato scritto e girato durante la pandemia ancora attualmente in corso…Nella stesura della sceneggiatura sono stato sicuramente ispirato da tutte quelle settimane d’isolamento, in cui la mente aveva la necessità di vagare per spazi e mondi alternativi a quelli che stavamo vivendo tutti noi. Mi è venuto quindi naturale voler trattare un personaggio che si trovava alle prese con un isolamento, e da questo isolamento dovesse tirarne fuori un’opera d’arte, qualcosa che avesse per lui un valore. Ho così creato un personaggio tormentato che sente di voler creare, ma in un qualche modo la sua stessa creatività si mangia la sua vita, la sua persona, i suoi affetti. Quindi la storia che vuole scrivere Nino si mescola con la vita assurda che sta vivendo, creando in lui un cortocircuito che lo rende sempre più vulnerabile, sempre più costretto a dipendere da ciò che scrive e non da ciò che vive. Mindemic (Opera Zero) racconta una “pandemia” della mente che nulla ha a che vedere con la pandemia che abbiamo vissuto, ma in virtù di quanto abbiamo vissuto forse tutti noi ci portiamo questo seme di follia in più dentro. Oggi, domani e chissà, forse per sempre“.

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