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Mor Loushy racconta le Voci Censurate di Amos Oz

Mercoledì  7 giugno alle ore 21.10, a 50 anni esatti dalla Guerra dei Sei Giorni, laeffe (Sky canale 139) presenta in prima tv assoluta Amos Oz: Voci Censurate, il documentario di Mor Loushy, presentato al Sundance Festival e alla Berlinale che porta alla luce per la prima volta dopo mezzo secolo i pensieri, i racconti e gli stati d’animo dei soldati israeliani, raccolti da Amos Oz qualche giorno dopo la fine del conflitto.

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Il documentario nasce dalla volontà della giovane regista israeliana Mor Loushy di mostrare la verità della guerra pur nella consapevolezza del valore emblematico che tale conflitto ha avuto per l’orgoglio ebraico: “credo che mio figlio di due anni e mezzo, abbia bisogno di un altro futuro in Israele. Sto lottando per un futuro diverso, per un futuro migliore, di pace. Non voglio continuare a vivere in un cerchio di sangue. Credo che gli Stati democratici dovrebbero essere trasparenti sulla loro storia. Se questo film è parte di questo, allora io ne sono orgogliosa”.

Il 5 giugno 1967 Israele attacca Egitto, Siria e Giordania: è l’inizio delle Guerra dei Sei Giorni che si conclude con la vittoria israeliana. Mentre il popolo festeggia, Amos Oz e un gruppo di giovani dei kibbutz, registrano delle conversazioni intime e sincere con i soldati israeliani di ritorno dal campo di battaglia. Voci fuori dal coro, che rivelano l’assurdità del conflitto, raccontando una realtà differente da quella del governo e dei politici. Dopo una censura lunga 50 anni, da parte delle Forze di difesa israeliane che avevano permesso la pubblicazione solo di una minima parte delle interviste, quei documenti sonori sono oggi resi pubblici integralmente in questo toccante racconto cinematografico.

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Accompagnano le interviste, rari filmati di repertorio, frutto di un lavoro di ricerca durato tre anni su oltre trenta diversi archivi provenienti da tutto il mondo. Protagonisti del documentario, al fianco di un commosso Amos Oz, anche i vecchi combattenti, messi davanti al loro passato e alle proprie voci, per troppo tempo rimaste nel silenzio.

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