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Natalie Portman è Jackie, tra fascino e mistero

Dopo aver stregato pubblico e critica con Il Cigno Nero, una straordinaria Natalie Portman cercherà nuovamente di vincere l’Oscar come Miglior Attrice Protagonista grazie alla sua memorabile interpretazione di Jackie, la pellicola diretta da Pablo Larraín (candidata anche all’Oscar per i Migliori Costumi e la Miglior Colonna Sonora) presentata in anteprima alla 73. Mostra di Venezia (premiata per la Miglior Sceneggiatura) e in arrivo al cinema giovedì 23 febbraio. Il titolo corrisponde al soprannome di una delle donne più affascinanti e allo stesso tempo misteriose di tutti i tempi, l’ex First Lady Jacqueline Kennedy.


Era il 22 novembre 1963 quando la vita di Jackie (Natalie Portman) venne sconvolta: il marito e Presidente degli Stati Uniti, John Fitzgerald Kennedy, muore assassinato. È immediatamente dopo quegli spari che inizia il dramma di una donna che si ritrovò gli occhi del mondo puntati addosso. Un trauma feroce che la investì quando aveva solamente trentaquattro anni, esile, fragile. Il film si concentra in particolare sui tre concitati giorni successivi all’assassinio. La vediamo lottare contro il proprio dolore, nel tentativo di ritrovare la fede, improvvisamente crollata. È stato proprio nel momento della tragedia che ha dovuto farsi più forza, sia per consolare e proteggere i figli sconvolti, sia per definire l’eredità storica del marito.

Sullo sfondo gli Stati Uniti degli anni Sessanta, mostrati sullo schermo anche attraverso filmati d’archivio che mescolano con maestria realtà e finzione, Larraín inizia il suo racconto poco prima dell’omicidio. I due salgono sulla macchina presidenziale, sorridono alla folla di Dallas, dove il Presidente era in visita. Poi ecco l’attentato. Il tailleur rosa di Jacqueline si tinge di sangue, la folle corsa, disperata, vana. Il regista stringe il campo su Jacqueline, pervasa da un dolore soffocante, improvvisamente regina senza corona. I suoi occhi piangono, quelli del mondo la cercano, la aspettano. Giornalisti e fotografi che vogliono sapere e vedere.

Natalie Portman

Natalie Portman

Di Jacqueline Kennedy, Pablo Larraín ha composto un ipnotico ritratto intimo, elegante e profondo. Sullo schermo vediamo la grazia e la forza di una grande Donna, che la Portman – meritevole di un nuovo Oscar – ha reso con bravura e intelligenza, oltre alla consueta e naturale bellezza. E una grande raffinatezza, fatta da gesti contenuti e fini, ed espressa da una voce sussurrante e leggera. Elegante, attraente, sofisticata, Jacqueline Kennedy è stata un’icona, tra le donne più fotografate del XX secolo.

Eppure la sua era un’anima misteriosa, impenetrabile ed estremamente riservata, così tanto che il regista l’ha definita “la più sconosciuta donna famosa dell’era moderna”. Nonostante innumerevoli film e serie tv e altre centinaia di libri incentrati su di lei, la sua vera essenza resta imprendibile, inafferrabile. Di Jackie non potremo mai avere complete certezze, “non conosceremo mai il suo odore e la luce del suo sguardo quando si era davanti a lei”, commenta  Larraín che nel suo film ha messo insieme frammenti, scaglie di memoria, luoghi, idee, immagini e persone.

Jackie

Jackie

Ben oltre gli stereotipi di icona della moda e di regina del jet-set internazionale, la Jacqueline Kennedy di Natalie Portman è una moglie che ha attivamente contribuito a creare una nuova immagine della presidenza Usa, contribuendo a rafforzare l’eredità culturale del Paese. Nel momento di massima sofferenza, ha dovuto tenere insieme il pubblico e il privato, diventando il simbolo di una nazione. Pur nella nebbia del suo dolore, sapeva che doveva finire la storia di John. In pochi giorni lei ha trasformato il marito da un personaggio qualunque in una leggenda. Definendone l’immagine, ne ha consolidato il lascito. Anche lei, come il marito, merita di entrare nel mito.

“Benvenuti americani nella vostra casa. Con enorme orgoglio noi la abitiamo”.

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