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Non Ci Resta Che Il Crimine, il viaggio vintage di Massimiliano Bruno

Giovedì 10 gennaio arriva al cinema Non Ci Resta Che Il Crimine, il nuovo film diretto da Massimiliano Bruno con protagonisti Alessandro Gassmann, Marco Giallini, Edoardo Leo, Gianmarco Tognazzi e Ilenia Pastorelli. Dal forte sapore vintage, Non Ci Resta Che Il Crimine è una commedia in cui la realtà supera l’immaginazione e in cui tutto può succedere.


E se improvvisamente, per destino o per caso, vi ritrovaste negli anni’80? È quello che succede a Sebastiano (Alessandro Gassmann), Moreno (Marco Giallini) e Giuseppe (Gianmarco Tognazzi), tre improbabili amici che hanno fatto dell’arte di arrangiarsi uno stile di vita. Siamo a Roma nel 2018 e tre amici di lungo corso, con scarsi mezzi ma un indomabile talento creativo, decidono di organizzare un “Tour Criminale” di Roma alla scoperta dei luoghi simbolo della Banda della Magliana. L’idea è di Moreno e, senza dubbio, sarà una miniera di soldi. Abiti d’epoca, jeans a zampa, giubbotti di pelle, stivaletti e Ray-Ban specchiati, ed è fatta: sono pronti per lanciarsi nella nuova impresa. Se non fosse che, per un imprevedibile scherzo del destino, vengono catapultati nel 1982 nei giorni dei gloriosi Mondiali di Spagna e si ritrovano faccia a faccia con Renatino (Edoardo Leo), capo della Banda che all’epoca gestiva le scommesse clandestine sul calcio. Come fare per tornare indietro?

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I tre amici vorrebbero infatti ritornare al futuro senza rinunciare alla ghiotta occasione di fare un po’ di soldi con le scommesse, come suggerisce Moreno. Potrebbero puntare su Giuseppe, che è un vero Wikipedia dei Mondiali ed un pozzo di scienza calcistica? Potrebbe forse aiutarli Gianfranco (Massimiliano Bruno), il nerd della scuola che ha incredibilmente fatto fortuna? Oppure la svolta potrebbe arrivare dalla Donna del Boss (Ilenia Pastorelli), la dirompente e ambigua ballerina che rischia di sconvolgere l’equilibrio sentimentale di Sebastiano? Intrappolati dal loro stesso gioco, nessuno di loro avrebbe mai immaginato di ritrovarsi in una intricata quanto beffarda avventura criminale.

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Cinema poliziottesco e atmosfera tipica della cultura di confine tra gli anni ’70 e’80: è decisamente vintage il sapore di Non Ci Resta Che Il Crimine. Per Massimiliano Bruno, questa commedia – con riferimento al proprio percorso professionale – rappresenta un film atipico: “avevo proprio voglia di testare delle corde nuove, di avventurarmi in spazi che non avevo ancora sondato prima. Mi piaceva l’idea di mescolare i generi e di legare la commedia all’action-movie e al fantasy”. I riferimenti sono stati diversi: “volevo divertirmi su quel terreno di gioco già sperimentato da Benigni e Troisi nell’indimenticabile Non Ci Resta Che Piangere e allo stesso tempo provare a respirare l’aria di Ritorno al Futuro e immergermi nelle tinte forti di Romanzo Criminale. Il cinema è un’arte in cui bisogna sperimentare continuamente, solo così riusciremo a trovare nuove strade”.

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