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Pietro Masotti è Rudy Valentino, il Divo dei Divi

Mercoledì 23 maggio, al Cinema Adriano (Piazza Cavour, 22 – Roma) alle ore 20.00 avrà luogo l’anteprima del film Rudy Valentino di Nico Cirasola in uscita in sala dal 24 maggio. La presentazione del film al pubblico avverrà alla presenza di Claudia Cardinale, del regista e del cast. In particolare, insieme a Claudia Cardinale, saranno presenti Nico Cirasola, Pietro Masotti (Rudy Valentino nel film),  Alessandro Haber, Rosaria Russo, Mauro Leuce, Rosa Palasciano, Luigi Sardiello e il produttore Alessandro Contessa.

Il film

Rudy Valentino racconta, fra realtà e fantasia, il ritorno nell’estate del 1923 di Rodolfo Valentino (Pietro Masotti) a Castellaneta, il suo paese natale. La storia, però, inizia ai giorni nostri. In un teatrino della cittadina pugliese, una compagnia amatoriale sta provando uno spettacolo sul Divo dei Divi, il più grande sex symbol del mondo. Lo spettacolo è diretto e interpretato dal capocomico, un personaggio un po’ goffo ma animato da grande passione e una venerazione per il Divo. All’improvviso le prove vengono interrotte da un’apparizione: un uomo e una donna, elegantemente vestiti anni 20, irrompono sul palco. Lui sostiene di essere Rodolfo Valentino accompagnato dalla sua seconda moglie Natacha Rambova (Tatiana Luter), e di essere tornato a Castellaneta per rivedere la famiglia e realizzare un suo grande sogno.

Quando il capocomico abbandonerà il palcoscenico dando spazio all’ospite inatteso, magicamente il palco e la rappresentazione scenica si animeranno. E così, da un inizio che strizza l’occhio alla “commedia degli equivoci”, il film gradualmente si trasforma in un viaggio intimo nei sentimenti e nella solitudine del “Divo”. Rodolfo Valentino, accompagnato dall’intera compagnia di attori, inizierà a riconoscere grazie a loro i membri del suo “sistema familiare”, che lo aiuteranno in questo ritorno a casa a portare alla luce tutti i conflitti e malesseri che hanno caratterizzato la sua vita. Conosceremo “l’uomo” Valentino che lotta con il “Divo dei Divi” per ritrovare la tanto desiderata serenità.

Tatiana Luter e Pietro Masotti

Tatiana Luter e Pietro Masotti

Un Rodolfo Valentino “diverso”

Nell’immaginario collettivo Rudy Valentino incarna la bellezza, l’avventura, il viaggio verso il nuovo, il sogno dell’emigrante del sud Italia che raggiunge la fama e la ricchezza. Rodolfo Valentino, nato in Puglia a Castellaneta, nella sua breve e sfavillante carriera, è diventato uno degli uomini più amati della storia, il primo divo in assoluto a diventare sex symbol e leggenda al tempo stesso. Charlie Chaplin, alla prematura scomparsa del suo amico, disse che era “talmente immenso” che la sua morte improvvisa causò la più grande tragedia per l’industria di Hollywood. Non a caso furono celebrati due funerali, a New York e Hollywood, con decine di migliaia di partecipanti. Si dice che, quel giorno, si registrarono decine di suicidi.

Dietro questa immagine, però, c’è l’uomo, la cui reale biografia, nonostante le numerosissime pubblicazioni a riguardo, è in buona parte sconosciuta. Alcuni episodi, in particolare, restano ancora quasi totalmente avvolti dal mistero. È noto che egli lasciò l’Italia nel 1913, all’età di 18 anni, per tentare l’avventura americana. Meno noto è invece il resoconto del suo rientro in patria, nell’estate del ’23. Questo episodio in modo specifico offre spunti illuminanti per abbozzare il quadro della sua psicologia, in cui contraddizioni e insicurezze dell’uomo si intrecciano e scontrano con aspirazioni e complessità del personaggio. E così, accanto al fascino del Divo, emerge a poco a poco, in chiaro scuro, anche quel rovescio della medaglia che lo rende più umano e vulnerabile: la nostalgia del paese d’origine, il mito del passato e della famiglia, la delusione del ritorno.

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Rudy, la psicoanalisi e le costellazioni familiari

Il “divo” Rudy Valentino è stato raccontato, attraverso libri e film, in tutti i modi possibili. Pochissimi, però, si sono confrontati con l’uomo Rodolfo Valentino, con le sue debolezze, i suoi sogni, le sue vulnerabilità, la sua solitudine. L’ambizione di questo film è raccontare l’uomo dietro la maschera del divo. E per fare questo, tra i pochi nel Cinema, i filmmaker si sono ispirati al modello psicanalitico delle “costellazioni familiari”, messe a punto da Bert Hellinger. Le “costellazioni familiari” sono un metodo di presa di coscienza e risoluzione degli aspetti più profondi, complessi e delicati della nostra vita, che derivano dalla relazione con la nostra famiglia di origine e influenzano la nostra autostima, i rapporti interpersonali, il processo di autorealizzazione. Sono la possibilità di esplorare e prendere coscienza del nostro inconscio individuale e dei legami attivi con l’inconscio collettivo familiare che interferiscono nella nostra vita.

Molto spesso quello che viene rappresentato nelle costellazioni è uno scenario totalmente sconosciuto e inedito. E non potrebbe essere altrimenti, in quanto la costellazione ci mostra non solo quello che già sappiamo sulla nostra famiglia ma soprattutto quello che non sappiamo, che è nascosto nell’inconscio familiare o nel nostro inconscio personale. Quando Rudy Valentino torna a Castellaneta è il più grande sex symbol del mondo, è la star hollywoodiana, è il “divo dei divi”. Ritrovando la sua famiglia e il suo paese, dovrà fare i conti con quei nodi familiari e personali irrisolti, i fantasmi del passato e del presente, le meschinità e invidie degli “altri”, le difficoltà nella relazione di coppia, le insicurezze personali, che ne fanno un uomo solo alla ricerca della pacificazione con se stesso. La magia, cinematografica e teatrale, della “messa in scena”, lo aiuterà in questo viaggio.

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Il divo e l’uomo

Lasciamo spazio alle parole del regista, Nico Cirasola: “Rodolfo Valentino è un mito che appartiene al Mondo, però a me interessava raccontare il suo ritorno nel 1923 a Castellaneta, frammento della sua vita sorvolato nelle biografie scritte su di lui. L’ho immaginato al centro delle contraddizioni del sogno americano. Rodolfo incarna tutto questo: il viaggio dell’emigrante del sud Italia, il sogno realizzato della popolarità, il fascino del seduttore, il divo che, con solo due film, supera la fama di Chaplin. E ne rappresenta il rovescio della medaglia: la nostalgia del paese d’origine, lo scontro famigliare, le pene d’amore, il provincialismo, la delusione“.

“Il mio Rudy Valentino è un inno alla forza delle passioni e al coraggio di perseguirle”.

Nico Cirasola

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