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Sean Byrne ci trascina in The Devil’s Candy

Scritto e diretto nel 2015 da Sean Byrne, dal 7 settembre arriverà nelle sale cinematografiche The Devil’s Candy, un horror che ha un raccapricciante slogan: “Chi accetta, uccide. Chi rifiuta, muore”.


Jesse (Ethan Embry), un pittore tormentato da conflitti interiori, la giovane moglie Astrid (Shiri Appleby) e la figlia Zooey (Kiara Glasco) comprano la casa dei loro sogni, il cui prezzo è sceso a seguito dell’oscuro passato che avvolge la proprietà. La loro vita inizia a complicarsi quando i quadri di Jesse assumono un aspetto demoniaco e lui comincia a sussurrare con la voce del diavolo.

Nel frattempo Ray (Pruitt Taylor Vince), il figlio disturbato dei vecchi proprietari, sviluppa un’ossessione per Zooey, dopo essere comparso sulla soglia di casa chiedendo di ritornarvi. Appare subito evidente che Ray e Jesse sono entrambi posseduti dalle medesime forze oscure e che la famiglia di Jesse non è al sicuro né da Ray né dal diavolo stesso.

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Il film riprende il mito dell’incrocio secondo cui il musicista Robert Johnson vende consapevolmente la propria anima al diavolo per diventare il miglior chitarrista blues mai esistito. L’evoluzione di Jesse non avviene in modo del tutto intenzionale, tuttavia l’artista insiste per comprare una casa che si rivela essere infestata. In seguito al trasferimento, si lascia consapevolmente attrarre dal fascino del male per il bene della sua carriera di pittore, esponendo così la sua famiglia alla stessa fonte oscura che lo sta alimentando.

Pur presentando delle similarità con il protagonista di Shining, Jack Torrance, Jesse risolve il suo conflitto interiore scegliendo la famiglia invece di cedere alle lusinghe dell’oscurità. Il film affronta il tema del sacrificio in senso figurato (famiglia sacrificata alla carriera) e letterale (bambini sacrificati a Satana). Prendendo spunto dalla tematica del sacrificio affrontata dai classici come Rosemary’s Baby o Il Presagio, il regista Sean Byrne ha voluto donare a The Devil’s Candy una modesta eleganza, prediligendo inquadrature classiche e precise al posto della semplice camera a mano.

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Byrne mirava ad ottenere, secondo le sue parole, “un film che fosse al contempo classico e audace, in grado di conferire ai personaggi un pizzico di spessore, così che la realtà stessa emergesse più concretamente. In quest’ottica, essenziali fonti di ispirazione sono stati i fratelli Coen e Tarantino, che hanno saputo combinare un’arte scrupolosa e una sensibilità amplificata. In conclusione secondo me The Devil’s Candy è proprio questo, un’opera tragica”.

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