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Sembra Mio Figlio, il messaggio universale di Costanza Quatriglio

Un figlio si rivolge alla madre creduta morta fino a quel momento, ma lei non lo riconosce. Da quell’istante una forza misteriosa lo porta alla ricerca del modo per ricongiungersi a lei. Questa la trama di Sembra Mio Figlio, il film diretto da Costanza Quatriglio che, dopo essere stato presentato al Festival del Cinema di Locarno, giovedì 20 settembre uscirà al cinema.

Sfuggito alle persecuzioni in Afghanistan quando era ancora bambino, Ismail (Basir Ahang) vive in Europa con il fratello Hassan (Dawood Yousefi). La madre, che non ha mai smesso di attendere notizie dei suoi figli, oggi non lo riconosce. Dopo diverse e inquiete telefonate, Ismail andrà incontro al destino della sua famiglia facendo i conti con l’insensatezza della guerra e con la storia del suo popolo, il popolo Hazara.

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La regista Costanza Quatriglio ha dichiarato: “il corpo di Ismail, la mitezza del suo viso, la sua voce sospesa tra gli angoli più angusti dell’Europa, ci conducono in un altrove che ci appartiene molto di più di quanto siamo disposti a immaginare: dall’evocazione di posti lontani nel tempo e nello spazio a una concretezza fatta di carne e sangue, il film viaggia alla ricerca di risposte che non esistono; ad esistere è la possibilità, per Ismail, di prendersi la parola, quella parola negata perché nessuno, fino a quel momento, l’ha ascoltata. Nella lingua madre riconosciamo la lingua del mondo, della pietà antica che non ha patria né paese né confini né frontiere“.

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